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American Horror Story: Cult – Recensione 7×06

Ciao ragazzi, benvenuti nella recensione del nuovo episodio di American Horror Story: Cult

Mid-Western Assassin

Come molti di voi sapranno, l’episodio è stato leggermente “tagliuzzato” in quanto si è aperto (e chiuso) con una sparatoria e dopo ciò che è avvenuto a Las Vegas qualche giorno fa, Ryan Morphy e il network hanno deciso di apportare qualche piccola modifica a questo sesto episodio che, trattando temi così attuali, sarebbe sicuramente risultato “un po’ troppo” per il tragico momento che l’America ha appena vissuto.

Nonostante qualche taglio, la scena risulta comunque molto forte e fa da collegamento a tutta la trama dell’episodio che si rivela a parer mio geniale sconvolgente allo stesso tempo.

Ho letto molti pareri contrastanti su questa stagione, c’è chi lo elogia come la migliore dopo Asylum (se non addirittura al suo pari) e chi invece la trova noiosa, tanto da non riuscire a guardarla senza annoiarsi. Personalmente sono piacevolmente sorpresa dal modo in cui sta evolvendo la stagione che fin’ora, se pur con qualche piccola “pecca” qua e là, risulta sicuramente la più scorrevole e coerente.

Non siamo più solamente di fronte alla classica paura dettata dai mostri, dai fantasmi e dal male, ma a qualcosa di più profondo ed inquietante che può riguardare tutti noi da vicino.
Ciò che Kai è in grado di fare, il modo in cui le sue parole agiscono sulle persone portandole a fare le cose più assurde è spaventoso ed estremamente reale.

Quante volte infatti abbiamo letto o sentito di persone spinte a fare chissàcosa perché qualcuno aveva detto loro di farlo?

Proprio questa attualità e realtà intrinseca nella stagione per me è ciò che funziona così bene tanto che, tra omicidi vari e torture, una delle cose più agghiaccianti che ho visto in questo “Mid-Western Assassin” è stata questa scena:

E la cosa spaventosa è che questa è la realtà. “Noi” siamo i primi a prendere per oro colato tutto ciò che è scritto su Facebook e questa frase è la riprova che la stagione coglie la sua forza proprio da questo lato così realistico e attuale.

Parliamo poi della trama in sé e del modo in cui è stata incredibilmente articolata ed intrecciata, sin dagli scorsi episodi. Se già da un paio di settimane infatti, la sorte di Meadow ci era parsa incerta (ma più vicina alla morte che altro), in questo episodio la vediamo viva e vegeta, apparentemente dalla parte di Ally, tanto da raccontarle tutto sulla setta.

La sua storia è così ben costruita che, nel momento in cui Ally l’ha portata dal suo medico e al ritorno non l’ha trovata lì, la mia mente ha iniziato a viaggiare verso i più disparati scenari che terminavano tutti in un solo modo: con la morte della ragazza.

C’è da dire che in genere non mi sbaglio mai e le serie televisive di questo genere hanno ben pochi segreti per me (sto facendo la modesta eh!?) ma questa volta, non avrei mai sospettato che dietro ai suoi gesti e a quelle parole così dure e reali vi fosse un nuovo piano di Kai.

Un piano che, una volta concluso, ci fa comprendere ancora di più quanto sia forte l’ascendente che ha sul resto della setta e quanto sia bravo a manipolare le persone, tanto da condurle al suicidio per il suo volere.

Sicuramente il suicidio di Meadow rientra tra le scene più forti dell’episodio, non per ciò che vediamo ma per ciò che si nasconde dietro a quel gesto e alle parole “questo è il volto del vero amore”.
Un volto che sicuramente non rivediamo in Kai che, sulla barella, sfodera un sorriso malvagio e ricco di soddisfazione per tutto ciò che ha ottenuto.

Infatti, non solo Meadow lo ha portato ad avere una maggiore visibilità che gli permetterà di farsi conoscere anche al di fuori della sua cittadina ma ha fatto si che un altro dei suoi obiettivi venisse completato: quello di incastrare Ally.

In questo episodio infatti, scopriamo anche perché la setta ha perseguitato quella poveretta sin dall’inizio, perchè sua moglie la odia così tanto e perché ad inizio episodio vediamo Ivy disperata durante la sparatoria (nella prima scena si ha l’impressione che lo sia in quanto sembra essere Ally l’artefice di quella carneficina ma nel finale, capiamo che c’è tutt’altro sotto.)

Come avevamo intuito dallo scorso episodio (chi mi segue probabilmente se lo ricorderà), è Ally la madre biologica di Oz e questo ha procurato una prima fattura, causata dall’impossibilità di Ivy di provare le stesse sensazioni di Ally.

Tralasciamo il fattore del voto perchè capisco tutto ma ha ragione Ally, chiaramente non è lei la pazza della situazione, non so fino a che punto Ivy si spingerà in quanto in questo episodio la vediamo non solo piangere a fine episodio (probabilmente pentita da ciò che aveva fatto) ma la vediamo fare marcia indietro davanti ad Ally.
Una cosa è certa però: nel caso in cui Ivy dovesse cambiare idea, non credo che Ally sarebbe disposta a perdonarla, non dopo aver saputo tutto questo.

Siamo ad un punto della trama in cui le cose possono andare solamente in due modi: migliorare per Ally oppure portare Kai al potere. Voi dove pensate si dirigerà il season finale?
E siete dalla parte di chi ama questa stagione oppure di chi la trova noiosa?

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Alla prossima settimana,

Veronica.

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