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American Horror Story: Cult – Recensione 7×07

Ciao ragazzi, benvenuti in questa nuova recensione di American Horror Story: Cult.

Valerie Solanas Died for Your Sins: SCUM Manifesto

Un episodio molto diverso rispetto agli altri e che vede diversi ritorni (quello di Frances Conroy e della nostra amata “morirete lì dentro”).

Voglio cominciare questa recensione dicendo che ho amato particolarmente la trama di questo episodio, se pur molto diversa dagli altri, in particolar modo per la storia di Andy Worhol. Essendo un’artista e avendo sempre amato la storia dell’arte,tutto ciò che ha ruotato attorno a questa storia è stato incredibilmente affascinante perr me.

Inoltre, l’ho trovata particolarmente affascinante in quanto io mi reputo una femminsta e sono sempre dalla parte delle donne eppure, non ho potuto fare a meno di non condividere lo SCUM Manifesto (Società per l’eliminazione dell’uomo) perchè per quanto nascesse da giusti ideali appariva troppo estremo e assurdo.

Il mio essere femminita si basa sul volere eguali diritti sia per gli uomini che per le donne ma ciò che Valerie propone è qualcosa di talmente assurdo da non riuscire nemmeno ad empatizzare con il suo personaggio (ricordiamo inoltre che Valerie non uccise davvero Andy ma ci andò vicina, bloccata dalla sua stessa pistola che si inceppò proprio durante l’attentato)

Comunque, la storia di Valerie e di ciò che è riuscita a creare si pone come una storia parallela a quella di Kai, con la semplice differenza che quella setta era guidata da una donna, stessa donna che ad  oggi dovrebbe essere “interpretata” da Beverly.

In molti infatti, già dallo scorso episodio avevano cominciato a pensare al modo in cui le confessioni di Kai alla donna avrebbero potuto rivoltarglisi contro e anche oggi, prima di vedere l’episodio ho letto qualche parere, privo di spoiler, in cui molta gente diceva di essere molto più convinto di questa possibilità dopo aver guardato l’episodio ma sinceramente io ne dubito.

Kai è il tipico “cattivo” che è sempre un passo avanti agli altri e se Beverly conta di utilizzare i punti deboli del ragazzo a suo favore, probabilmente questo farà in modo di rigirare la frittata e infatti, a fine episodio lo vediamo con la donna che ha condiviso con le donne del cult le idee della sua ex ormai defunta, tanto da farci scappare una vittma: il “povero” Harrison.

il mio pensiero è che lui, avendo ora raggiunto il suo obiettivo, voglia capire di chi fidarsi ed essendo Beverly unpersonaggio potenzialmente molto pericoloso, la sta mettendo alla prova per capire se può davvero ancora essere parte  del cult. Così come Harrison, non penso che la sua morte sia stata un volere delle donne ma più che Kai volesse ucciderlo per uno dei suoi scopi che al momento non mi è ben chiaro.

 

Kudos per Harrison comunque che finalmente ha messo Ivy di fronte alla realtà. Può davvero giudicarlo per ciò che ha lasciato accadesse a sua moglie quando lei ha fatto in modo che la sua impazzisse? Non credo.

Voglio inoltre fare un ultimo appunto: abbiamo imparato una cosa da American Horror Story: chiunque vada a fare un picnic romantico non vivrà tanto a lungo da arrivare al dolce.

E voi cosa ne pensate dell”episodio? Vi è piaciuto oppure avreste prefertoo qualcosa di più simile a ciò che la stagione ci ha presentato fin’ora? E avete sentito la mancanza di Ally?

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Veronica

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.

Un Commento

  • Maria Russiniello

    Io penso che questo sia stato l’episodio peggiore della stagione. Per quanto abbia sempre trovato molto affascinante inserire dei collegamenti con fatti realmente accaduti all’interno di una fiction, questo è stato pessimo e molto forzato. La storia di Zodiac non tiene minimamente e penso anche che sia una contraddizione della serie stessa, visto che Zodiac compare anche nelle cene tra serial killer in “Hotel” ed è un soggetto solo.
    Inoltre aggiungere anche questo elemento e dedicare un’intera puntata solo alla Solanas l’ho trovato inutilmente superfluo e a tratti anche noioso.
    Poi sarebbe carino se a Lena Dunham facessero recitare anche qualche altro tipo di personaggio, visto che ormai ha questa etichetta di femminista e le fanno fare praticamente solo quello.
    La stagione rimane comunque una delle migliori, a mio parere. Spero però che dalla prossima puntata si comincino a tirare le fila della vicenda.