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Arrow – Recensione 6×21

Ladies and gentlemen bentrovati nel nostro blog, oggi torniamo a parlare di Arrow con un particolarissimo episodio, intitolato “Dote No. 11-19-41-73”.
Vado un po’ controcorrente, ma forse questa è una delle mie stagioni preferite. Diaz non mi fa impazzire come personaggio, ma le vicende mi piacciono davvero moltissimo, in particolare il cambio PAZZESCO tra Laurel Lance e Black Siren. MAI CI FU COSA PIÙ GIUSTA.
Comunque bando alle ciance, entriamo nel vivo della recensione e affrontiamo tutti gli argomenti STEP BY STEP!

Senza troppi giri di parole, ci troviamo al processo contro Oliver Jonas Queen e, come era prevedibile, la situazione del nostro eroe non è delle migliori. Diaz ha in pugno tutta la città e il processo è più che altro una grande recita il cui finale è praticamente già deciso. Alla sbarra vengono chiamate diverse persone e, in base a loro, divideremo la nostra recensione in paragrafi:

CURTIS – DINAH

Il primo pensa giustamente di essere inutile perché non è stato chiamato a testimoniare, il che dovrebbe farvi capire quanto è stato indispensabile nel team. Senza le sue T-Sfere sarebbe più inutile di un biberon: l’unica cosa buona che ha fatto è stata il chip per far camminare la nostra Felicity (della quale non vedo l’ora di parlare) e quello per il braccio di John.

L’altra è proprio cretina. Non è che possiamo dire una cosa per un’altra, qui si dicono le cose come stanno e ragazzi miei: DINAH È UNA PERFETTA RINCOGLIONITA. La genia della lampada si è appellata al quinto emendamento, cioè quello che dà la facoltà di non rispondere alle domande dell’accusa. In pratica la differenza tra questo e salire sul palco di un concerto, rubare un microfono e urlare:

SONOOOOOO COOOOLPEEEEVOOOLEEEEEE!

È PARI A 0.
Quindi, ragazzi sì: Dinah sei proprio una cretina rincoglionita, nulla più nulla meno. #SORRYNOTSORRY.

JOHN DIGGLE

Per quanto io lo abbia odiato nei precedenti episodi, alla fine quando il suo amico e fratello vede le brutte, si applica per salvarlo anche a costo di mentire sotto giuramento.
Nel suo caso credo fermamente che non gli importasse tanto di proteggere la sua identità di Spartan quanto salvare quella di Arrow, il che mi ha fatto passare un po’ l’arrabbiatura nei suoi confronti.
A questo proposito è stato proprio grazie a John che le cose non sono andate per il peggio, quindi spero davvero che il nostro Diggle abbia ritrovato la luce della ragione e che presto possa riunirsi al Team.

Il nostro Spartan ha riportato nella serie Chance! Ve lo ricordavate?
Quando ho visto Tommy ho pensato a qualche altra Terra parallela, ma a quanto pare era proprio Chance con una delle sue maschere.
Il gioco delle maschere in precedenza non mi ha fatto impazzire, ma per oggi credo che sia opportuno stare in silenzio e dire solamente:

GRAZIE CHANCE!

RENE

Mi sa che nell’ospedale nel quale ha passato qualche settimana c’era anche un bravo psicologo, perché non mi sembra vero che Rene sia stato illuminato dalla sanità mentale. Non solo Rene non ha voluto, almeno inizialmente, sporcarsi la coscienza accusando di nuovo Oliver di essere Arrow, ma quando non ha potuto fare a meno di parlare per salvare sua figlia si è persino impegnato per aggiustare la situazione.
È sempre un emozione inenarrabile quando qualcuno del Team Beta capisce gli errori e addirittura cerca di andare oltre ad essi. Sono emozionata.
Scherzi a parte, i due sono riusciti a trovare il loro punto di incontro e a ristabilire un rapporto pacifico.

LAUREL LANCE

Io mi chiedo fermamente perché non siamo partiti subito con con Black Siren. Mi sto innamorando del personaggio che ho sempre voluto morto, rendiamoci conto della situazione.
Che dire?
Avevo detto precedentemente che ero sicura al 100% che, nonostante la nostra Laurel avesse ucciso Vince, nel momento in cui avesse dovuto fare una scelta non avrebbe mai scelto il suo dark side ma la luce e avevo ragione.

Anche a lei, come a Dinah, a quanto pare gli urli fanno male al cervello. Nell’ultima parte dell’episodio ha fatto una mossa che proprio non ho capito. Sai che Diaz è un pazzo, sai che è intelligente, sai che ti vuole morta e tu vai da lui, ciccia mia, pure tu sei rincoglionita. Non so che fine le faranno fare, ma al momento spero che si salvi: in questa stagione sta dando un apporto maggiore di quanto abbia mai fatto la sua doppelganger! VI PREGO NON UCCIDETELA ORA CHE È UN BEL PERSONAGGIO!

Comunque, grazie a lei, Chance e (dobbiamo proprio ammetterlo) Rene, Oliver Queen ha scampato l’accusa di omicidio plurimo e torna a casa al fianco della moglie, del figlio e di Risa, la baby sitter.
A proposito di quest’ultima, vorrei riproporre la tesi delle identità segrete molto poco segrete, ANCHE LEI HA CAPITO CHE OLIVER È ARROW!
Lo vedete che nell’universo DC si ha un problema con il termine IDENTITÀ SEGRETA?
Ovviamente poi quando la signora sostiene che Oliver sia Arrow, Felicity neanche ci prova a smentire, per non parlare dell’avvocato di Oliver:

Avvocato: SEI GREEN ARROW?

Arrow: SI.

Ovviamente tutto ciò è avvenuto nel palazzo costellato da uomini di Diaz e sappiamo che c’era una cimice nel bunker ma lui ammette senza problemi di essere Arrow…OVVIO.

Ho voluto lasciarla alla fine perché il suo intervento alla sbarra, una frase in particolare, è stato troppo perfetto. Cose di questo genere vanno nella chiusura delle recensioni, perché alla fine noi vogliamo solo cose belle:

F-E-L-I-C-I-T-Y  S-M-O-A-K

FELICITY SMOAK

INCHINAMOCI.

Oltre a tutto l’Olicity che ha fatto impazzire il mio povero cervello, questa frase da badass ASSOLUTA è stata proprio l’emblema dell’episodio.
Come lei nessuno mai.

Bene ragazzi, con questa chicca possiamo chiudere la recensione e vederci sempre qui, puntuali come sempre la prossima settimana!

-Sara

 

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Ciao a tutti! Sono Sara, il Braccio Destro dei Redheads Diaries, vivo a Roma e, come potete immaginare, sono una telefilm addicted. Le mie serie preferite sono, Game of Thrones, Blindspot, This is us e talmente tante altre che sono impossibili da elencare. MIO MARITO È CISCO RAMON!