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Orange is the New Black – Recensione 5×05

Ciao ragazzi, dopo la recensione del secondo episodio, Veronica è tornata tra voi per commentare insieme “Sing It, White Effie”.

La stagione sta procedendo abbastanza lenta con la sua storyline e al quinto episodio vediamo le detenute ancora a comando del Lichfield e sono pochi gli avvenimenti che rivoltano le carte in tavola. Per questo la stagione non mi ha ancora catturata e seppur ogni episodio sia molto piacevole, mi risulta lontano dalla vecchia gloria di OITNB.

La mia preferita è stata sicuramente T., l’unica che sta davvero sfruttando questa rivolta al meglio e che è riuscita a farsi ascoltare nel modo giusto, arrivando non solo ai nostri cuori ma anche a quelli dei poliziotti.

In un episodio nel quale la schiavitù di Judy la faceva da padrona, è stata l’unica a capire cosa fosse importante; non ha partecipato a stupide aste o altro, l’ha liberata per dimostrare al mondo che ciò che il Lichfield sta facendo non riguarda Judy o il terrorismo, ma la voglia di giustizia, per Poussey e per tutte le detenute della prigione.
Molto spesso ci si dimentica che dietro quelle tute arancioni/beige si nascondono delle donne che hanno dei diritti che purtroppo non vengono rispettati dal momento in cui mettono piede al Lichfield; questa rivolta potrebbe essere il punto di partenza per cambiare le cose, se solo tutte loro riuscissero a capire quali sono le cose importanti e quali invece, quelle che le metteranno nei guai.

E’ chiaro infatti che, una volta che tutto sarà finito e che le nostre detenute saranno tornate sotto sorveglianza, le cose non solo non saranno come le desiderano ma saranno ancor peggio di prima.
Vediamo infatti Caputo tentare per ben due volte di aiutare le detenute (se pur col secondo fine di essere liberato) ma senza alcun risultato. Allo stesso modo la madre di Dyanara sta cercando di costruirsi in futuro in attesa che la figlia torni in libertà, così da garantirle una bella vita assieme alla sua nipotina. Ma dopo ciò che Dyanara ha fatto, potrà essere tutto così facile?

Un altro dei momenti che ho apprezzato particolarmente è stato quello del “tutorial” in cui Maritza ha spiegato come realizzare un contouring fai da te con diverse spezie, per essere perfetta in ogni occasione, persino in prigione.
Da appassionata e commessa di make up non ho potuto far altro che apprezzare e per un momento, ho avuto il desiderio di provare i suoi consigli; chissà cosa ne sarebbe venuto fuori?


Comunque, le due ragazze hanno trovato i loro 15 minuti di popolarità ed è chiaro che sono il vero volto di questa rivoluzione, almeno per i media e i social.

Così come sono stati protagonisti dell’episodio Tiffany e la guardia di cui non ricordo mai il nome. Dopo tutto ciò che quest’ultimo le ha fatto, lei prova ancora attrazione nei suoi confronti e riassume questa relazione malata nel modo migliore, parlando con Boo, che da sempre è contrario a questa attrazione: per lei, lui è come una droga.
Credo che questa descrizione nasconda molto più di quanto ci abbiano mostrato; lei sa che lui è sbagliato, che è nocivo per la sua salute e che più volte le ha fatto del male ma forse proprio per questo ne è dipendente; crede di avere la forza di controllarlo ma in realtà non ce l’ha.

Un episodio un po’ statico, divertente ma più spento rispetto agli altri. Voi cosa ne pensate?
In attesa di saperne di più e di commentare insieme un nuovo episodio, vi invito a lasciare un commento qui sotto, oppure sulla nostra pagina Facebook!
Vi aspettiamo Mercoledì, con la recensione del sesto episodio!

Veronica.

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