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Riverdale – Recensione 2×11

Mi sto ritrovando a scrivere recensioni negative da un po’ di tempo e non ne sono felice, anzi. Il problema è che la seconda stagione è di un livello più basso rispetto alla prima, almeno questa seconda parte è iniziata male e non riesce a non farmi storcere il naso, purtroppo.

I personaggi stanno avendo una crescita inversa ma non è questo ciò che mi disturba perchè potrebbe anche essere una questione positiva, toccare il punto più basso per stabilire la propria identità non fa male ma ritengo che non stia avvenendo come si deve e, di sicuro, un personaggio tra tutti sta facendo uscire il lato peggiore di me e pensare che è sempre stata una delle mie preferite, soprattutto all’inizio.

Iniziamo, non aspettatevi una recensione chilometrica perchè non ci sarà molto da dire ma, di sicuro, non mi sprecherò in considerazioni.

Veronica Lodge

Partiamo proprio da lei, la regina detronizzata, oh si, l’ho privata della corona io stessa.

Sta avendo un comportamento così discutibile che non sono nemmeno certa di ciò che voglio dire, non riesco ad apprezzarla, non riesco più ad ammirarla e nemmeno a capirla o difenderla.

Mente ad Archie mentre pretende la verità, mente alle proprie amiche per lealtà verso la propria famiglia, famiglia che ha sempre considerato poco conforme alla giustizia, alla correttezza ed alla lealtà, per usare un eufemismo e non ha un confronto con la sua migliore amica dopo aver scoperto del bacio con Archie.

Precisamente chi è questa Veronica Lodge?

Dovrei pensare che Nick abbia ragione e che appena sente odore di sangue lo squalo non avrà pietà e azzannerà fino alla morte?

Non vorrei pensare ad una cosa simile ma ciò che ha fatto a Josie non è molto dissimile da questa macabra visione. La ragazza ha voltato le spalle ad una sua amica che è stata influenzata, giustamente, dalla madre quando lei non è proprio immune al condizionamento della propria famiglia, crede di avere le redini ma, in realtà, non le ha.

Si, Josie non si è comportata bene con le Gattine e ha deciso di intraprendere una carriera da solista senza nemmeno comunicarlo alle componenti del gruppo ma Veronica non è stata da meno, anzi.

Per la questione Archie non vorrei nemmeno dire una parola ma, si sa, ho scelto di recensire questa serie e nel bene e nel male lo farò sempre, a prescindere dalle situazioni.

Veronica vuole che Archie sia apprezzato dal padre e cerca in tutti i modi di aiutarlo ma, purtroppo, gli nasconde delle questioni anche gravi che riguardano anche Fred Andrews e non posso proprio perdonarla, sta dalla parte della famiglia che l’ha sempre manipolata e che l’ha sempre tenuta all’oscuro di tutto ed ora è lei stessa a far parte dei complotti privi di illegalità, in questo caso…lei ne è convinta ma, purtroppo, non è così.

Ho sempre amato questa regina ma mi è talmente scaduta in questo periodo che non posso far altro che ammetterlo e passare avanti.

Archie Andrews  

Al centro dell’episodio abbiamo avuto tre storyline, quella riguardante Jughead e gli Uktena, quella con protagonisti Betty e Chic e, infine, quella tra Archie e Hiram Lodge.

Quei due non sono più nemmeno sopportabili, si comportano come due cagnolini che cercano a tutti i costi di marcare il territorio rendendosi solo ed esclusivamente ridicoli e da un ragazzo potrebbe anche starci, da un uomo adulto non mi aspetto minimamente una cosa simile.

Si sono scontrati in un incontro di wrestling, si sono messi alla prova e hanno concluso con la consapevolezza che gli amori vanno e i padri restano e che Archie non sarà mai all’altezza di Veronica e qui non si parla di questioni sociali…si tratta di moralità.

Archie non si è sempre comportato bene ma è sicuramente più affidabile, più attento, più leale e con più etica rispetto ai Lodge e questo non potrà mai cambiare, sto seriamente sperando che stia alla larga da Veronica e non perchè non mi piaccia la coppia formata da quei due (sapete che non mi piaceranno mai ma non è questo il motivo per cui dirò quello che sto per dire) ma perchè la famiglia della ragazza è un gran problema e rischia di rovinare un ragazzo pieno di valori e la dimostrazione di ciò è che, nonostante tutto, pretende protezione per la propria ragazza ed il proprio padre.

Fare la spia non è di certo una bella cosa ma sta cercando di essere giusto e di condannare chi se lo merita e spero con tutto il cuore che non finisca nei loschi affari di Hiram con questa specie di apprendistato che mi auguro sia solo l’ennesimo metodo per cercare di scoprire gli altarini della famiglia Lodge anche se la mancata risposta all’agente dell’FBI non mi fa proprio auspicare nulla di buono.

Betty e Chic

Questi due mi stanno seriamente facendo preoccupare.

Non so cosa abbia in mente Chic ma non mi piace per nulla, ve lo dico, lo amo da impazzire ma…

Come vi avevo già detto nella scorsa recensione, il lavoro di Chic non era uno dei più tranquilli ed infatti abbiamo scoperto che, come avevo sospettato, si tratta di far parte di un giro di gigolò che interagiscono con i propri clienti tramite una web cam.

Allora, con l’infanzia che ha avuto ci può anche stare, è normale, non conosce l’affetto, non ha dei valori inculcati dalla famiglia ma non deve assolutamente coinvolgere la sua sorellina, non deve permettersi di trascinarla in un mondo oscuro solo perchè lei stessa ha bisogno di un modo per evadere e per lasciare libero sfogo alla propria oscurità.

Betty Cooper non è solo la ragazza acqua e sapone della porta accanto, quella dei golfini color pastello e della coda alta, è anche quella dell’intimo di pizzo, del rossetto rosso e delle parrucche nere con un taglio corto e molto rock e trasgressivo ed è quello che ci piace di questo meraviglioso personaggio ma, secondo me, questo non è il modo giusto per vivere la propria oscurità e per, forse, farla piano piano scemare.

Ho seriamente bisogno che Jughead entri in scena e aiuti la ragazza che ama follemente ad affrontare ciò che deve essere affrontato dato che lui è stato testimone delle cicatrici presenti sui palmi delle mani di Betty, lui può aiutarla ed un dei motivi per cui mi sono innervosita maggiormente dopo la performance di Betty in combo con il palo da pole dance è stato proprio il modo in cui Jughead ha reagito, ci sta la rabbia e la delusione ma allontanarla non ha aiutato, anzi, ha spinto Betty a cercare un altro modo per evadere e l’ha anche trovato, purtroppo.

Aspetto con ansia l’arrivo di Jughead, sono sicura che si renderà subito conto di ciò che sta succedendo anche se spero anche che Betty non si spinga troppo oltre e non parlando semplicemente di decenza e valori…sto parlando principalmente di modi giusti per risolvere determinate questioni.

A prescindere da questo c’è da dire che sono bellissimi da vedere vicini Chic e Betty e vorrei che il loro rapporto si evolvesse, senza sfociare in un circolo di web cam, si intende.

Altro dato di fatto ennesimo è che Hal non sopporta Chic perchè non è suo padre ed in tutto ciò mi chiedo che fine abbia fatto FP Jones, BELLO TUO FIGLIO E’ IN CITTA’, VUOI APPARIRE?!   

Jughead Jones

Sono la prima a dire che non è il Jug che abbiamo conosciuto all’inizio ma io sono arrivata al punto di amarlo con tutti i suoi pregi e difetti e direi che la sua vera natura sia nuovamente uscita fuori con l’articolo che ha scritto e, principalmente, con le scuse che ha dato al nonno di Toni (quanto posso mai amare questa ragazza io? E’ uno dei miei personaggi preferiti, dico sul serio).

La storia degli Uktena è toccante e Jug si è sentito in diritto di raccontarla senza che l’avesse e si è pentito e ha chiesto scusa, la maturità non sta nel non sbagliare ma nel cercare di rimediare ai propri sbagli e nel chiedere scusa…non esclusivamente nelle scuse, sia chiaro.

La scena in cui le Vipere protestano è stata talmente d’impatto tanto da farmi quasi piangere e in macabro parallelo ho realizzato che sto parlando di stermini, di persone che non ci sono più, che sono state messe a tacere per supremazia e paura proprio in questo giorno, nel Giorno della Memoria e sto cercando di non piangere e non ci sto propriamente riuscendo.

L’unico modo per non dimenticare è ricordare sempre, ogni singolo istante cosa è capace di compiere la mente umana e di chiedere scusa continuamente per ciò che non sarebbe mai dovuto succedere, un uomo non è uomo se fa prevalere la violenza mossa dalla paura, è solo una nullità.

E qui, in questo episodio, abbiamo visto con i nostri occhi ed in piccolo, naturalmente, cosa e chi viene festeggiato quando in realtà per alcune popolazioni è solo simbolo di violenza ed empietà.

Così abbiamo visto una statua privata della testa così come sono stati privati della vita migliaia di uomini innocenti.

 

 

 

 

 

 

 

La guerra non viene meno con altra guerra ma quel singolo atto di protesta potrebbe far aprire gli occhi o generare altra violenza che è proprio ciò che ho visto negli occhi di Hiram Lodge.

Bonus:

  • Cheryl Blossom sta diventando un personaggio apprezzabile per le scelte che penso stia per fare, STA CRESCENDO E STA CAMBIANDO, fino a qualche giorno fa non avrei voluto una possibile storia tra Cheryl e Toni ma dopo una scena forte come quella della protesta ho visto qualcosa, una piccola scintilla che potrebbe farmi amare una coppia del genere (anche se io shippo troppo Josie e Cheryl ma vabbene).

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Hal e la signora Blossom…vi prego fa che non succeda quello che penso perchè altrimenti rischierò di vomitare
  • La scena con accenni Bughead, bambini miei quanto mi mancate, Betty è gelosa…COME DARLE TORTO?!
  • Insomma…tutte le strade portano ai Blossom…e chiudo qui

Voto all’episodio: 7 e mezzo

Alla prossima settimana e, mi raccomando, sempre connessi.

#BUGHEADFOREVER

Irene

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.