Recensioni,  Supergirl,  Telefilm

Supergirl – Recensione 1×14

[SPOILER ALERT]

TRUTH, JUSTICE AND THE AMERICAN WAY!”

 

C’è sempre un’altra via da poter percorrere.

È questa l’insegnamento appreso da Kara (Melissa Benoist) al termine di “Truth, Justice and the American Way”, un episodio che ha messo momentaneamente da parte la trama orizzontale della serie per esaminare una tematica che, fin dalla loro creazione, tocca nel profondo ogni supereroe con poteri. La puntata ha infatti affrontato la questione circa quando “fare la cosa giusta” si tramuta in “fare la cosa sbagliata”, un dilemma etico che ci è stato mostrato attraverso le figure di Supergirl e del vigilante kryptoniano Master Jailer (Jeff Branson).

 

 

 

 

Per quanto concerne la Ragazza d’Acciaio, questa complessa tematica è stata affrontata durante il suo incontro con James Olsen (Mehcad Brooks). Quest’ultimo ha cercato di farle capire che, per quanto le motivazioni di fondo del suo gesto fossero giuste e condivisibili, non poteva continuare a tenere prigioniero Maxwell Lord (Peter Facinelli) contro la sua volontà, in quanto, così facendo, sarebbe passata lei dalla parte del torto.

 

 

 

La scena, probabilmente la più ricca di pathos tra quelle che i due attori hanno condiviso fino adesso, ha rappresentato il momento migliore dell’episodio, al pari dello scambio di battute avvenuto tra il fotografo e la sua datrice di lavoro Cat Grant (Calista Flockhart). Infatti, anche James ha dovuto confrontarsi con un personale problema etico, che lo ha visto domandarsi se sia giusto rivelare la verità se questa può mettere in pericolo persone a noi care. La direttrice del CatCO ha però “illuminato” Olsen confidandogli un toccante aneddoto sui suoi primi giorni da report, che, oltre a mettere ancora una volta in evidenza il lato umano della donna, ha infuso al migliore amico di Superman la forza necessaria per chiedere il permesso a Kara di rivelare “tutta la verità” a Lucy Lane (Jenna Dewan Tatum).

 

 

 

La puntata ha affrontato la questione circa quando “fare la cosa giusta” si tramuta in “fare la cosa sbagliata. Se la discussione tra Cat e James ha dato i risultati sperati, quella tra il fotografo e Supergirl non ha sortito l’effetto desiderato.

La Ragazza d’Acciaio è infatti rimasta inizialmente ferma sulle proprie idee, cambiando punto di vista soltanto dopo aver affrontato e fatto i conti con il distorto senso di giustizia di Master Jailer, un ex carceriere di Fort Rozz, intenzionato a portare a compimento il suo lavoro anche dopo la distruzione di Krypton. Questa ossessione l’ha portato a perseguitare e giustiziare senza pietà ogni detenuto alieno sfuggito ai radar del D.E.O., innalzandosi a essere giudice e giuria al pari di personaggi come Punisher e Judge Dredd (a cui ha vagamente rimandato nei modi e nel look). Per quanto dinamiche e ambiziose negli intenti, le scene d’azione che hanno visto contrapposti il vigilante kryptoniano e Supergirl sono risultate qualitativamente povere, anche a causa della scelta di abbondare nell’utilizzo di CGI per “coprire” sbavature e errori.

“Truth, Justice and the American Way” ha infine introdotto il personaggio di Siobhan Smythe (Italia Ricci) come nuova assistente di Cat Grant, assunzione decisa dalla donna in seguito al “cattivo” comportamento di Kara con lei e, sopratutto, con suo figlio. L’aggiunta di questa figura, una rivale sul piano umano e lavorativo e non su quello supereroistico, promette di aggiungere un po’ di brio alla serie, che nelle ultime settimane sta recuperando qualità e gradimento. La scelta della Ricci per il ruolo è apparsa per ora azzeccata: siamo curiosi di scoprire come si comporterà l’attrice nelle prossime puntante, quando il suo personaggio si trasformerà nella letale Silver Banshee.

 

 

Vi lascio con il promo del prossimo episodio!

Alla prossima recensione ragazzi!

Gabriele

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.