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Supernatural – Recensione 13×13

Bentornati ad un’altra recensione di Supernatural, stavolta parleremo del tredicesimo episodio della tredicesima stagione, Devil’s Bargain, che è stato veramente una bomba e ha visto l’introduzione del personaggio di Sister Jo, la presa di potere da parte di Lucifero ed un colpo di scena finale da maestro.

A proposito della scena finale, OGGI SONO VERAMENTE EUFORICA! Non so voi, ma mi ha davvero stupita.

Ma adesso calmiamoci un attimo e partiamo dall’inizio.

L’inganno di Sister Jo

Sister Jo, il cui vero nome è Anael, dato che è un angelo, si è rivelata essere una vera donna d’affari, che pensa soltanto a se stessa. Lo capiamo già dalla prima scena, in effetti, dato che guarisce le persone per soldi (mentre nella mia testa risuona l’eco della 1×12, “Faith”). La moglie di Jensen ha fatto un ottimo lavoro, impersonando una donna – anzi, un angelo -, che vuole solo un po’ di fama, il cui obiettivo ultimo è avere una vita agiata e diventare, se ce n’è tempo, la regina del Paradiso assieme a Lucifero. Il patto che conclude con lui ha un fine, non gli promette di aiutarlo solo per paura di morire, ma per usarlo. Infatti, inganna i Winchester e lo porta via dalla camera d’albergo in cui sarebbero potuti essere catturati o uccisi.

Però, questo angelo apparentemente malvagio ha un’anima: invidia gli umani, perché loro provano emozioni e possono diventare chiunque essi vogliano, mentre lei in Paradiso era solo una mera impiegata, essenzialmente. Il punto è che dirige questa sua frustrazione verso la parte sbagliata, ossia quella del male. Non che ci stupisca interamente, in realtà, dato che abbiamo già visto più volte demoni essere buoni (vedi Ruby) ed angeli compiere gesta malefiche (vedi Michele, Zacariah).

Vi ricordate quando avevamo parlato del fatto che gli angeli volessero rimpolpare le loro fila grazie a Jack ed avevamo già rilevato la gravità della situazione? Ecco, ora tutti i nodi vengono al pettine: Lucifero convince gli angeli a proclamarlo re indiscusso del Paradiso, perché hanno bisogno che lui crei nuovi soldati e fa loro piacere riacquistare le ali. Peccato che adesso ci sia un bel problema da risolvere, ovvero che Lucifero sta acquistando sempre più potere e se va avanti così, smetterà di trasformarsi in un umano e riprenderà tutti i suoi poteri. E no, non deve accadere, questo lo sa benissimo anche Asmodeus, che sta progettando di uccidere Lucifero in un modo molto brutale.


Il doppio gioco di Ketch

Nessuno si fida più di Ketch, né Dean né tantomeno noi spettatori. Continuo a pensare che stia facendo il triplo gioco, anziché il doppio, perché Ketch lavora solo per se stesso, come Sister Jo d’altronde. Finalmente ha rivelato ai Winchester e Cas che sta lavorando per Asmodeus, ma solo per passare informazioni a loro e per capire, egli stesso, come potrebbe uccidere Lucifero. Diciamo che, perlomeno, avendo Ketch come talpa, si potrebbe riuscire a scoprire i piani di Asmodeus ed in effetti, il più importante di essi ci viene fatto scoprire alla fine tramite un colpo di scena.

Nel frattempo, però, nessuno sa che Donatello dovrà raccontare ad Asmodeus tutto ciò che scopre lavorando sulla Tavoletta e ciò non è affatto positivo.

L’Arcangelo Gabriele

Già ero sorpresa di vedere tutti questi personaggi insieme in modo armonico e felice per questo sviluppo inaspettato della trama, che finalmente sta subendo una bella botta di vita, ma questa scena mi ha davvero stupita. Asmodeus ha recuperato la Lama per uccidere gli Arcangeli, l’asso nella manica per eliminare Lucifero una volta per tutte, ma essa è efficace solo se impugnata da un altro Arcangelo ed è a questo punto che appare Gabriele.

Mi aspetto un combattimento all’ultimo sangue fra Gabriel e Lucifero, ma l’idea in realtà non mi emoziona troppo, perché Asmodeus vuole solo gettare un leone ed un gladiatore nell’arena, mentre la faccenda non dovrebbe essere gestita in questo modo. Qui, infatti, credo che entrerà in gioco Ketch, il quale – in teoria – racconterà raccontare tutto ai Winchester per fermare Asmodeus in tempo, ma quando si parla di lui, non c’è mai da fidarsi.

Bonus: Destiel

Dean, all’inizio dell’episodio, si scusa con Cas per non aver capito che era stato tenuto prigioniero da Asmodeus per tutto quel tempo, aggiungendo che, se l’avessero saputo, lui e Sam avrebbero tentato di salvarlo in tutti i modi. Allora, Cas gli sorride, gli dice che lo sa benissimo e di stare bene. Ecco, so che può sembrare un momento scontato fra due amici, ma fra questa amicizia che continua a prosperare e Sam che parla delle sue paure a Dean, io vedo solo una grande crescita dei personaggi e dei rapporti fra di loro. Adesso riescono a parlare, a non fraintendere le parole, a mettere a nudo i propri sentimenti e ci sono voluti tredici anni per arrivare a questo punto. Non potevo evitare di farlo notare.

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, ossia il quattordicesimo, intitolato Only the Best Intentions e vi ricordo che la serie andrà in pausa, infatti tornerà l’1 marzo:

Alla prossima!

Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.