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Supernatural – Recensione 13×19

Bentornati ad un’altra recensione di Supernatural, stavolta parleremo del diciannovesimo episodio della tredicesima stagione, Funeralia, in cui i temi della redenzione e della morte si incrociano grazie al ritorno di Rowena, mentre il crollo del Paradiso incombe.

Ma riavvolgiamo il nastro e parliamone meglio.

Cercando la redenzione

Dopo aver guadagnato tutti i maggiori poteri che può detenere una strega ed aver affrontato la morte, Rowena ha deciso di cambiare vita e quindi cerca di fare del bene, a modo suo, uccidendo delle persone che hanno commesso dei crimini. Però, in realtà, il suo scopo più importante è quello di richiamare l’attenzione di Morte, ossia Billie, per cercare di riportare in vita Crowley, il figlio che ha privato dell’amore di cui ha avuto bisogno nella sua vita. Per fare ciò, brucia vivi i Mietitori che dovrebbero portare, prima del tempo, i criminali che Rowena uccide, dall’altra parte del Velo. Il punto è che, così facendo, lei sta cambiando il destino, una potenza addirittura al di sopra della morte ed a nessuno è consentito farlo. Se lei cambiasse l’ordine delle cose, se mettesse ancora mano al meccanismo che regola la vita degli uomini, il cosiddetto “Effetto farfalla” avrebbe delle conseguenze a dir poco tragiche. Chiunque cammini sulla Terra non può arrogarsi il diritto di scegliere chi vive o chi muore, questo spetta solo al destino ed alla Morte, quindi i fratelli Winchester hanno il dovere di fermarla.

Alla fine, Sam e Dean convincono Rowena a lavorare con loro per cercare Gabriele. Lei teme ancora Lucifero, ma sapendo che sarà Sam e mettere fine alla sua vita, si sente più tranquilla, oltre al fatto che cercherà di essere forte per affrontare questo suo trauma. Dean – solo lui avrebbe potuto pronunciare quelle parole – le spiega che, aiutando loro, può redimersi. Tutti noi abbiamo qualcosa di cui farci perdonare e non è mai troppo tardi per rimediare.

Inoltre, il colloquio fra Rowena e Billie è stato molto vero e commovente, perché Morte le spiega che ci sono degli eventi che accadono e non possiamo cambiarli, per quanto vogliamo, ma solo accettarli, perché non dipendono da noi. Per quanto ingiusti possano essere, anche se ci viene portato via qualcuno di caro e faremmo di tutto per riportarlo indietro (il pezzo in cui Rowena chiede a Sam cosa non farebbe per la sua famiglia e gli ricorda che lui ha potuto riportare indietro Dean mi ha spezzato il cuore, perché dal suo punto di vista, questa è davvero un’ingiustizia), non possiamo farci niente. Tutto ciò che possiamo fare, come dice Dean a proposito di Crowley, è prendere delle decisioni e sperare che portino verso un finale lieto.

Il Paradiso non può attendere

Castiel, nel frattempo, va in Paradiso ed incontra Dumah, con cui concorda di aiutarsi a vicenda. Dumah non gli spiega che Lucifero ha preso il controllo del Paradiso, ma solo che hanno bisogno di Gabriele e che cercheranno di aiutarlo. A questo punto, l’angelo chiama una vecchia conoscenza di Castiel, ovvero Naomi, per discutere della faccenda.

Naomi spiega a Castiel che sono rimasti ormai pochissimi angeli e che hanno bisogno di Gabriele a capo del Paradiso. Ciò che preme è il fatto di dover creare nuovi soldati, perché sono loro le batterie del Paradiso e senza di essi, tutta la struttura cadrebbe, così da rilasciare miliardi di fantasmi a piede libero sulla Terra. Perciò, ora più che mai, Castiel dovrà aiutare il Paradiso, alleandosi persino con uno dei suoi peggiori nemici. Però, per salvare il mondo, a volte bisogna scendere a compromessi.

Mi chiedo ancora quale sarà il ruolo di Jack all’interno di tutto questo grande progetto, dato che all’inizio della stagione lo volevano a capo del Paradiso per istituire nuove leve.

Bonus

Billie ha detto a Dean che si rivedranno presto. Quanto dovremmo cominciare a preoccuparci, conoscendo i finali di questa serie?

Vi lascio con il promo del prossimo episodio, ossia il ventesimo, intitolato Unfinished Business:

Alla prossima!

Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.