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The Originals – Recensione 4×06

Si sa: “le grandi feste sono così intime, in quelle piccole non c’è nessuna privacy!”, e i Mikaelson sembrano aver assimilato bene questo famoso modo di dire. Come dargli torto, d’altronde? Quale migliore occasione per organizzare una grande festa per scovare, con classe e riservatezza, i collaboratori del proprio nemico?
Immergiamoci totalmente in questo party per comprendere, analizzare e commentare insieme “Bag of Cobras”, sesto episodio della quarta stagione di The Originals.

Come ben sappiamo, l’Ombra sta tentando in tutti i modi di accumulare potere e tornare in vita, o meglio assumere una forma umana trattandosi di un fantasma, e che sta reclutando sempre più seguaci per raggiungere il suo obbiettivo.
Con Marcel ben nascosto e imprigionato, gli Originali decidono di organizzare una festa per celebrare una finta tregua tra Klaus e il suo figlioccio, ma con il segreto scopo di riuscire a capire chi lavora per conto dell’Ombra.
In ciò li aiuta Vincent che, nonostante l’odio viscerale provato per la famiglia Mikaelson, si schiera al loro fianco per sconfiggere un male superiore.
Ammirevole, a mio parere, come riesce ad opporsi al richiamo dell’Ombra. Perché diciamocelo, ha già ceduto in passato a questa grande tentazione, e resisterle non deve essere per nulla semplice!


Al contrario di tante altre volte, in quest’occasione è stato Klaus ad essere il fratello più pacato: con Elijah, avevano deciso di non fare alcuna strage a meno che non lo avessero ritenuto strettamente necessario, e nonostante la conosciuta impulsività e sete di sangue del nostro ibrido, quest’ultimo è riuscito a trattenersi recitando bene la sua parte, ammaliando le persone che gli interessavano con i modi e le parole giuste, e collaborando civilmente con Vincent.


Elijah invece, con tutte le buone intenzioni ha finito per uccidere una valida risorsa, inscenando un omicidio a sangue freddo dinnanzi ai suoi ospiti, come i Mikaelson amano tanto fare.
Qualche recensione fa ho parlato di questo nuovo lato oscuro e consapevole di Elijah, e se da una parte ho tanto amato questa sua accettazione del sé, adesso comincia un po’ a spaventarmi. Sta diventando meno attento, più precipitoso, peculiarità che non gli erano mai appartenute e che non sempre possono considerarsi positive.

  

La classe, l’eleganza, la maestosità, la sofisticatezza (e il famoso fazzoletto) ci sono sempre, ma su questo non avrò mai dubbi.

 

Ad ogni modo, grazie a questa festa di finta celebrazione, qualche nuova scoperta c’è stata: Sofya, l’amante di Marcel, è in combutta con l’Ombra e possiede un’arma che può uccidere gli Originali, anche se, a quanto ci hanno detto, son state tutte consegnate a Klaus ma non ci credo neanche se lo vedo con i miei occhi, non può essere così semplice (e per la cronaca, Klaus Mikaelson ha ucciso la famiglia di Sofya? Che novità, sono shockata!); ogni volta che l’Ombra agisce, lo fa in quattro posti diversi, ed è alla ricerca di quattro oggetti, o meglio dire quattro ossa, che possano farla tornare in sembianze umane. Uno di questi oggetti è in possesso dei Mikaelson, precisamente trovato da Hayley (approfondirò l’argomento a breve), mentre l’altro è già in possesso della setta devota all’Ombra e si tratta del famoso pugnale di Papa Tunde, lama usata per riportare in vita Dominic, l’uomo ucciso platealmente da Elijah. Quindi, d’ora in poi, sarà una priorità assoluta ritrovare il pugnale perduto e le altre due ossa, prima che riescano a farlo i loro nemici.


E se per i nostri uomini occuparsi della festa è stato di fondamentale importanza, le nostre due grandi donne hanno avuto tutt’altra missione da compiere. Ma prima di parlare delle avventure di Hayley e Freya, voglio dedicare due righe alla nuova ship subentrata in questa stagione, che mi sta facendo andare fuori di testa.
Esatto, Freya e Keelin mi hanno totalmente rubato il cuore, dal primo sguardo, dal primo gesto, e in ogni episodio non fanno altro che farmi innamorare ancor di più di loro come coppia.
Le vediamo sempre più vicine anche se non abbastanza: Freya è sempre occupata a tenere in piedi la sua famiglia, se non ci fosse lei non so come farebbero i Mikaelson, ma Keelin sa come starle dietro e come consigliarla e tirarla su quando è necessario. Dagli sguardi che si lanciano, si capisce perfettamente l’attrazione e la chimica che c’è tra loro, e adoro vedere la nostra strega preferita così imbarazzata in presenza della licantropa e gelosa quando la vede scherzare e ridere con altre donne.
A fine episodio ci hanno lasciato intendere che sarebbero uscite insieme, andando in un bar jazz dato che la festa era ormai conclusa, ma non mi bastano delle semplici frasi e non vedo l’ora di vedere un vero loro appuntamento e, ovviamente, maggiori interazioni di coppia.

   
   
   
   
   

Come accennato prima, Freya ed Hayley non hanno preso parte all’organizzazione della festa perché occupate con altre questioni altrettanto importanti: l’ibrida, essendo venuta a conoscenza di possibili verità sui suoi genitori e sulla loro morte, chiede alla strega di aiutarla ad avere qualche certezza in più, sia per sé stessa, sia nella speranza di conoscere nuove informazioni sull’Ombra e proteggere sua figlia. Insieme si dirigono al luogo dove i genitori di Hayley sono morti, così che Freya possa canalizzare l’energia lì presente ed evocare l’esatto momento in cui i Marshall sono stati uccisi.
La scena mi ha toccato parecchio, così come l’interpretazione impeccabile di Phoebe. Si riuscivano a percepire così bene le emozioni che stava provando la nostra Hayley, addolorata e scossa per quello che stava vedendo ma allo stesso tempo forte, non intendeva mollare e cedere al dolore, e tutto per Hope.

  

Tramite i ricordi evocati, riescono a trovare una chiave che le porta ad un magazzino. Lì, Hayley trova una marea di oggetti appartenuti alla sua famiglia e cose e giocattoli di una sé bambina.
Chiede a Freya di lasciarla sola, un momento all’apparenza poco significativo lo è in realtà molto per lei. Tramite quella sfilza di ricordi sta conoscendo i suoi genitori, quelli che non ha mai avuto opportunità di conoscere e vivere perché morti quando era troppo piccola, e ci tiene a farlo da sola, come se volesse che nessun’altro conoscesse, toccasse e “infettasse” quei ricordi prima di lei.


Proprio in un suo vecchio orsacchiotto, riesce a trovare una delle quattro ossa di cui ho parlato in precedenza. Il suo viaggio nei ricordi non è stato solo un qualcosa di estremamente toccante ed emotivo, ma ha davvero dato una svolta e una strada da seguire per provare a sconfiggere l’Ombra.


Unico disappunto dell’episodio è stata l’assenza di Hope: mi è dannatamente mancata quella dolcissima bambina, così come le scene con suo padre, che sono di una perfezione assoluta. In cuor mio, spero che riesca ad instaurare anche un bel rapporto con gli zii e che ce lo mostrino, sarebbe la ciliegina sulla torta.


Per ingannare l’attesa fino al prossimo episodio, mi piacerebbe sapere quali sono le vostre opinioni e le vostre teorie. Lasciate un commento se vi va, intanto vi do appuntamento alla prossima settimana con la recensione del settimo episodio, “High Water and a Devil’s Daughter”.

                                                                                                                                                     – Federica. 

Big Boss delle Redheads Diaries: la mente che ha dato vita a questo sito di intrattenimento.