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The Vampire Diaries – Recensione 8×08

Torna finalmente il mio show preferito con i suoi ultimi episodi.
The Vampire Diaries torna con il suo ottavo episodio, “We Have History Togheter“, quaranta minuti che cambiano le carte in tavola ma che sono nettamente inferiori rispetto a quello che questa stagione ci ha regalato fin qui.

Questa stagione era infatti partita “col botto” e forse proprio per questo avevamo tutti grandi aspettative su quello che questo episodio post “mid-season” ci avrebbe regalato, aspettative che personalmente sono state deluse. Amo profondamente questo show e sono davvero felice che sia tornato (felicità che si annulla nel momento in cui mi ricordo che mancano solamente una manciata di episodi alla sua fine) ma dopo ben otto anni ho imparato ad avere anche un occhio critico nei suoi confronti, nonostante “l’amore sia cieco” ed io ami ogni episodio come se non ci fosse un domani, so anche riconoscere quando in realtà ci troviamo davanti ad un episodio piatto.
I tre temi fondamentali di questi quaranta minuti sono stati:

  • La redenzione di Damon in contrapposizione alla (non troppo) lenta discesa di Stefan;
  • Matt e la sua storyline arrivata un po’ troppo tardi;
  • Sybil e Caroline.

Partiamo dalle donne di questo show che in questo episodio sono diminuite in quanto la nostra Bonnie Bennett si sta godendo Parigi col suo uomo (e beata lei!).
Caroline torna anni dopo al liceo di Mystic Falls e sono subito FEELS per i veri fan della serie in quanto tornare tra quelle mura ci porta in mente tantissimi ricordi: è il luogo da cui tutto è cominciato.
Dopo l’ultimo episodio la vita perfetta della nostra povera Caroline si è andata via via sgretolando, sino ad arrivare ad un punto in cui la vampira bionda è costretta a gettarsi completamente nel lavoro, lavoro che appunto la porta nuovamente al liceo dove sorpresa delle sorprese (ma anche no) trova Sybil che si è improvvisata professoressa per incastrarla e inscenare una Salem 2.0 al giorno d’oggi.
Scopriamo infatti che ci sono lei e sua sorella dietro il massacro delle streghe avvenuto tanti anni prima ed è qui che abbiamo il nostro secondo momento di nostalgia, con questo “piccolo” rimando alla seconda stagione e il ritorno in un luogo che ne ha viste tante (il ritorno in vita di Jeremy, la morte di Jhon, il nascondiglio di Stefan, le bare di Klaus…).
Tutta questa messa in scena di Sybil comunque è dovuta alla “ricerca” di una campana che UDITE UDITE, si collega finalmente ad una storyline minimamente interessante che riguarda in prima persona Matt Donovan.
Beh ragazzi, ci ha messo solamente otto stagioni ma forse ce l’ha fatta: Matt Donovan non è più inutile. Certo, conoscendo Julie è ancora presto per parlare ma siamo sulla buona strada (forse).
Riguardo alla campana comunque, Caroline non ha ancora imparato che i cattivi dicono bugie ed io se fossi stata in lei avrei almeno cercato di capire il motivo per cui questa cara sirena voleva questa fantomatica campana, collegata alla morte dei genitori di Elena (ennesimo collegamento con Elena e con l’inizio della serie). A quanto pare comunque abbiamo finalmente trovato il modo per sconfiggere questo “grande cattivo”, lo sfrutteranno oppure anche lei si unirà al team dei nostri beniamini?
Prima di passare alla redenzione di Damon e blablabla, che è stata sicuramente la mia storyline preferita dell’episodio, voglio soffermarmi un attimo sul discorso riguardante Stefan, fatto da Sybil a Caroline.
Stefan al momento è uno squartatore, cosa che è stata anche in passato e questo dimostra che nonostante i suoi sforzi non può davvero cancellare ciò che è (certo, due volte su tre non è stata colpa sua, ma comunque); Sybil lo fa notare a Caroline che come sappiamo è sempre stata molto attenta alla moralità, anche se l’ha sempre modellata un po’ a suo piacimento.
Parlando con la mia migliore amica, fan sfegatata dei Klaroline (immaginate le lotte passate, essendo io una Forwood convinta) abbiamo ipotizzato un possibile futuro di Caroline che, invece di gettarsi tra le braccia di Stefan, ormai macchiato irreparabilmente dalle sue azioni, va da Klaus divenuto ormai un padre modello. In fondo, perchè Stefan dovrebbe andar bene e Klaus no?
E qui, potremmo trovarci davanti ad un parallelismo con un’altra famosa serie di vampiri che ho amato ed amo immensamente e alla quale questo show si è ispirato per diversi aspetti: Buffy L’Ammazza vampiri.
Anche la famosa cacciatrice infatti si era trovata davanti ad una scelta simile, proclamando il suo amore ad Angel che in assenza dell’anima (nel caso di Stefan, dell’umanità) compiva azioni molto più malvagie di Spike che però agiva con consapevolezza e ha saputo redimersi per la donna che amava. Alla fine dei giochi, colui che ha potuto mangiare il biscotto (i fan di Buffy e soprattutto chi ha letto i fumetti, capirà) è stato proprio il nostro Spike, che sia lo stesso anche per The Vampire Diaries?
Voi cosa pensate? E soprattutto, cosa sperate?

Arriviamo quindi ai nostri fratelli Salvatore, in viaggio per portare a termine il loro lavoro.
Dopo otto stagioni ad odiare Damon finalmente ho visto un barlume di speranza per il suo personaggio e quella tra i due fratelli, si è rivelata sicuramente la mia parte preferita dell’episodio.
Tutti e quaranta minuti infatti si sono concentrati sulle due diverse strade che i fratelli stanno intraprendendo e, se Damon grazie alla collana di Elena sta lentamente salendo dal baratro, Stefan ci si sta gettando a braccia aperte.
Anche qui la presenza di Elena è stata determinante per entrambi e nonostante Nina non sia stata fisicamente presente nell’episodio abbiamo avuto Tara (Alexandra Ciando, la donna che forse sta con uno dei miei mariti, Michael Trevino! -quindi capirete che ero #TeamStefan ahahah-) che ha “preso il suo posto” mettendo le carte in tavola sulla strada che vuole intraprendere la trama.
Potete immaginare quale sia stata la mia parte preferita dell’episodio, che appunto riguarda proprio Elena: la collana.
Quel piccolo oggetto ha significato tantissime cose nell’arco di questi 8 anni e ancora una volta torna a significare molto. Alzi la mano chi non ha sentito una fitta al cuore quando Damon l’ha gettata dall’auto e chi soprattutto non si è commosso quando invece è tornato a riprenderla.

E poi non vuole che io abbia questa cosa, comunque. Onestamente non so nemmeno io perchè la voglio ma ogni volta che ce l’ho, io mi sento… meglio.

Parole forti che danno una speranza per tutti i fan della coppia che come me, non vedono l’ora di rivedere Nina (perchè la rivedremo, non voglio nemmeno immaginare il contrario).
Questa frase fa da sfondo ad un momento molto significativo per la storyline: mentre Damon si apre ad uno sconosciuto parlando di redenzione e porgendogli una bottiglia (simbolo di redenzione anche per lui, appunto), dall’altra parte Stefan è intento a fare una strage in un ospedale.
Insomma, le carte in tavola si rovesciano e qualcosa mi dice che per Stefan il patto con Cade cambierà presto: vorrà davvero andarsene dopo solamente un anno?
Presto dovremmo avere un nuovo salto temporale e sono quasi certa di vederlo ancora in modalità ripper. E se Elena al suo risveglio salvasse Stefan e non Damon?
Potrebbe non essere un caso che il prossimo episodio viene proprio da un momento condiviso tra i due nella scorsa stagione, in un episodio dedicato a Miss Mistyc Falls, come quello che ci aspetta la prossima settimana “The Simple Intimacy of the Near Touch“. Speriamo solo che l’episodio non sia sopravvalutato, per citare le parole di Stefan, come la semplice intimità dello sfiorarsi.

Alla prossima settimana, vampiri!

Veronica.

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