13 Reasons Why,  Rubriche

13 Reasons Why | Federica #5


Ciao a tutti ragazzi e ben ritrovati con il quinto appuntamento settimanale della nostra rubrica ”13 Reasons Why”!
Quest’oggi vi parla Federica con la grande speranza di intrattenervi tanto quando hanno fatto le mie adorate colleghe. Scegliere un argomento per questa rubrica, devo ammetterlo, è stata un’impresa ardua ma, da grande amante di Orphan Black e in occasione della sua fine (sto ancora cercando di contenere le lacrime), mi è venuta una fantastica idea per onorare una delle serie, a mio parere, più belle di sempre e che inoltre ha significato/significa molto per me.

Direi quindi che il titolo ufficiale della rubrica di oggi sia: 13 motivi per cui amare i cloni di Tatiana Maslany!
Premetto che la classifica non seguirà un ordine di preferenza ma un ordine puramente casuale. Detto ciò, direi di cominciare, no?

1. Clone n° 1: Sarah Manning.

La meravigliosa e tormentata Sarah Manning, il primo clone che incontriamo, l’inizio di tutto. Ditemi un po’, come si fa a non adorarla? Nel corso di queste cinque stagioni l’abbiamo vista prendere tantissime decisioni per niente semplici, l’abbiamo vista combattere e crescere al fianco della sua famiglia e delle sue sestras. Probabilmente è il personaggio che ha rischiato più di tutte, che si è sempre messa in prima fila nonostante avesse tutto da perdere, nonostante, la maggior parte delle volte, la vita di sua figlia Kira fosse in pericolo. La considero una vera guerriera, sotto ogni aspetto e, come ogni guerriera, anche lei ha commesso una valanga di sbagli ma ha altrettanto fatto tanto, tanto bene. Nell’ultimo episodio abbiamo avuto la grande dimostrazione di come il suo personaggio sia effettivamente cresciuto: la nostra Sarah fa un grandissimo progresso, sceglie di smettere di scappare e di rimanere a casa, muovendo i primi coraggiosi passi senza sua madre. Nonostante ciò, credo ancora che abbia molto da imparare e per questo continuo a considerarla un ”work in progress”. Non sarà mai un personaggio perfetto, non avrà mai una crescita totalmente positiva e serena, ma di certo è sulla giusta strada per farcela (Felix, Kira e le sue sestras non la perderanno d’occhio neanche per un secondo, lo so!). Sarah Manning è il perfetto grigio e credo che sia proprio questo a renderla speciale. 


2.  Clone n° 2: Cosima Niehaus. 

La scienziata del gruppo, la cervellona, la corvonero perfetta (perdonatemi ma non posso fare a meno dei riferimenti ad Harry Potter, quando posso). Se Sarah può esser considerata la guerriera del gruppo, colei che agisce sul campo, Cosima è senza dubbio la mente dell’intera storia. Senza le sue intuizioni e le sue scoperte, diciamocelo, avrebbero tutti chiuso baracca in men che non si dica. Quando si immerge totalmente nella sua scienza e comincia a fare discorsoni di alto livello è difficile comprenderla se non si è esperti tanto quanto lei, ma questa è una delle cose che la rende tanto affascinante. Ha una visione del mondo tutta sua, vive la vita intensamente e la sua storia d’amore con la splendida Delphine ne è la dimostrazione. Cosima non è stata, sfortunatamente, immune alle sofferenze: oltre a lottare per la sua libertà e quella delle sue sestras, ha dovuto combattere per trovare una cura e sconfiggere la malattia di cui era affetta. Una lotta che è stata infine ripagata e che aiuterà non solo lei, ma tutti i cloni del progetto Leda che ne soffrono: un donna dal cuore grande come Cosima non poteva non impegnarsi in un progetto tanto immenso quanto impegnativo. Insieme alla sua fidanzata, girerà il mondo in lungo e in largo per iniettare la cura a quante più persone possibili, ponendo fine alle loro sofferenze. Non credo esista un finale più bello per un personaggio spettacolare come quello di Cosima Niehaus.


3. Clone n° 3: Alison Hendrix.

Presentataci come la casalinga, la mamma, la vicina di casa e membro della comunità ai limiti della perfezione, Alison Hendrix è un personaggio tutto da scoprire e che nella sua eccessiva normalità è assolutamente folle. Ci basti ricordare quando insieme a suo marito Donnie (tanto amore anche per lui) ha cominciato a spacciare droga, o gli omicidi commessi ”per sbaglio”, oppure, se vogliamo andare sul leggero, il suo carattere decisamente stravagante. Con lei il divertimento è assicurato, in un modo o nell’altro Alison Hendrix semplicemente migliora la giornata delle persone, vi sfido a negarlo!
A differenza delle altre sestras, è il personaggio che meno viene coinvolto nella lotta contro i nemici delle varie stagioni ma questo non le impedisce di essere importante tanto quanto le altre. Non dimentichiamoci che, insieme a suo marito, accoglie Helena in casa propria, prendendosi ogni tipo di responsabilità (e sappiamo bene quanto Helena non sia proprio una persona semplice) o l’incommensurabile appoggio che da alle sue stestras, sapendo sempre, anche se a modo suo, cosa dire e cosa fare per aiutarle. Da invidiarle è senza alcun ombra di dubbio il rapporto con Donnie: la complicità, la freschezza, l’amore che questi due personaggi trasmettono insieme non ha limiti e non nego che mi hanno sempre fatto desiderare di avere un rapporto con qualcuno di tale bellezza.
Quindi direi proprio che oltre agli esilaranti musical, al bizzarro linguaggio e ai suoi eccentrici modi di fare (manie comprese), di Alison Hendrix c’è molto di più!


4. Clone n° 4: Helena.

E’ possibile amare un personaggio selvaggio e a tratti violento come quello di Helena? Ve lo dico io: si, è totalmente possibile! Non mi permetterei mai di giustificare atti di violenza o proclamarli cosa buona e giusta, ma nel caso di Helena bisogna considerare un certo background, bisogna considerare le violenze che le sono state inflitte fin da piccola e il modo in cui è stata cresciuta. Dopo aver conosciuto Sarah, la sua effettiva sorella gemella, la sua vita però cambia notevolmente e scopriamo un lato di Helena amorevole e protettivo. Riesce a stringere bei rapporti con tutte le sue sestras ma il legame che ha con Sarah è unico e decisamente indescrivibile: le due sorelle gemelle farebbero di tutto l’una per l’altra e, ricollegandomi proprio all’ultimo episodio andato in onda, non posso non citare e ricordare il parto di Helena assistita da Sarah. Non riesco a trovare le parole per descrivere l’emozione provata durante quelle scene, mi sono ripetutamente commossa, sentendomi totalmente trasportata dai sentimenti che le stesse protagoniste stavano vivendo in quel momento.
Il lato migliore di Helena non è solo riservato alla nostra cara Sarah ma riescono ad avervi accesso anche Alison e Donnie, soprattutto quest’ultimo. Trasferitasi da loro, Helena diviene complice delle più strane (a volte brutali) avventure in casa Hendrix e, in un modo o nell’altro, trasforma e vivacizza ancor più del solito le loro vite. Tra loro si crea un vero e proprio legame che esiste solamente tra persone che si vogliono veramente bene, esiste solamente in famiglia.
Ricordiamoci poi che Helena è l’effettiva coniatrice della parola ”sestra”, perciò bisogna ringraziarla anche per questo. Chissà cosa combinerà con i due gemellini, Arthur e Donnie, e come saranno da grandi. Ecco, adesso sto immaginando un possibile spin-off con tutti i figli delle sestras, sarà meglio proseguire con il quinto clone prima di impazzire definitivamente!


5. Clone n° 5: Rachel Duncan.

Rachel Duncan, altresì da me chiamata regina di ghiaccio (o almeno in apparenza è semplice vederla come tale) è decisamente diversa dalle altre: è stata cresciuta dalla Neolution e per questo è sempre stata perfettamente consapevole del suo essere un clone. Ciò l’ha sempre posta su un piedistallo, l’ha sempre fatta sentire più importante e superiore rispetto agli altri cloni del progetto Leda. Credeva, in tal modo, di poter arrivare in alto e di avere la libertà tanto desiderata, il controllo su se stessa, ma nel corso delle stagioni ha imparato a sue spese che non è mai stato così, glielo hanno semplicemente lasciato credere per poterla manovrare con più facilità. Certo, è innegabile che sia arrivata in alto, ma ha dovuto sacrificare tanto per riuscirci (a partire dal suo occhio più di una volta) e comunque non ha mai realmente sfiorato con un dito la libertà. Viene presentata come il clone schierato dalla parte del nemico e quindi un’antagonista per le altre sestras. Impossibile negare che più volte lo è stata, soprattutto per Sarah, ma è riuscita a fare anche del bene: è questo quello che affascina di Rachel, è meschina il più delle volte e ha fatto del male, tanto, ma quando meno ce lo si aspetta ci sorprende in modi incredibili e con gesta da considerare perfino eroiche. E’ un personaggio così complesso, vulnerabile, tormentato che captare le sue sfumature in semplici parole è troppo poco. Di certo o la si ama o la si odia, non ci sono vie di mezzo, e per quanto mi riguarda non nego che Rachel Duncan, nella sua palpabile ma superficiale freddezza, mi ha conquistata.
C’è da dire che è anche grazie a lei se abbiamo ottenuto il finale dei nostri sogni, ha aiutato le sestras mettendo la sua vita in pericolo e agendo non in bella vista per prendersene in meriti, ma in incognito e solo perché era la cosa giusta da fare. Da una parte mi sarebbe piaciuto vedere una Rachel che si riunisce alle altre e che entra a far parte ufficialmente del clone club, ma dall’altra credo che le cose si siano concluse per lei nel modo più giusto e coerente!


6. Clone n° 6: Beth Childs.

Anche se il suicidio di Beth Childs ci ha introdotto la storia nel lontano primo episodio, ho voluto parlare del suo personaggio di proposito dopo le prime cinque appena citate perché, seppur importante, la sua storia è solo un punto di partenza per un qualcosa di molto più grande che vivono, alla fin fine, altri personaggi e non lei. Beth era una poliziotta, una bravissima poliziotta che non ha saputo reggere il peso di esser spiata dal suo uomo, il peso delle cose che stava scoprendo sul progetto Leda, sul suo essere un clone. Tutto ciò l’ha portata al suicidio proprio dinnanzi agli occhi di Sarah che inizialmente entra in questo ”mondo” proprio vestendo i suoi panni e rubandole l’identità. Seppur non presente, riusciamo a scorgere l’anima di Beth tramite flashback ricorrenti che la raccontano quando tutto era decisamente più semplice per poi mostrare i suoi tormenti interiori crescere e incombere su di lei. Era il ”capo” della situazione prima dell’arrivo di Sarah, facendo parte della polizia riusciva ad investigare e a non destare molti sospetti rispetto alle altre, il suo aiuto è sempre stato prezioso e il suo rapporto con Art magnifico. Nessuna delle sestras l’ha mai dimenticata ma sempre onorata in ogni occasione, e credo sia giusto ricordarla così, come la prima vera guerriera che purtroppo non ce l’ha fatta e ha lasciato il posto alla seconda guerriera, ossia Sarah.


7. Clone n° 7: Krystal Golderitch.

Sapete cosa ho sempre ammirato di Krystal? La sua abilità di scoprire e capire cose dal nulla. Pur non conoscendo l’immensa e terribile realtà dei fatti, Krystal riusciva ad intuire fatti che io avevo assimilato magari dopo varie e dovute spiegazioni. Eppure questa cosa non ha una spiegazione o una logica, è semplicemente.. wow!
L’estetista più pettegola di sempre ci ha fatto divertire tantissimo nelle sue, purtroppo, poche apparizioni. Basti ricordare quando, nell’incontrare Sarah, sosteneva di non somigliarle affatto e di essere ovviamente molto più bella; o, ancora, dei suoi video caricati sul suo canale YouTube.. sul serio, ne vogliamo parlare? Il suo personaggio ha sdrammatizzato le situazioni più tragiche e l’ho adorata a più non posso proprio per questo!


8. Clone n° 8: Veera “M.K.” Suominen.

Un misterioso clone quello di M.K., protetta costantemente dalla sua maschera, allontanatasi dal mondo per non essere trovata e genio dell’informatica. E’ inizialmente molto diffidente nei confronti di Sarah e capiamo il perché delle sue paure solamente più tardi quando, grazie a dei flashback, scopriamo che M.K. conosceva molto bene Beth e il suo suicidio l’ha parecchio sconvolta.
Quando inizialmente introdussero il suo personaggio, sono sincera, ero piena di aspettative che non sono state totalmente soddisfatte: il personaggio è stato trattato più superficialmente di quanto credessi e la sua storyline ha preso una piega esplosiva quando l’hanno infine uccisa. Il suo sacrificio mi ha colpita parecchio, devo ammettere che non me lo sarei mai aspettata e, insieme ai flashback che la ritraggono con Beth, mi ha fatto rivalutare tante cose pensate prima sul suo conto. M.K., per me, è uno di quei personaggi che ho maggiormente apprezzato solo dopo la sua morte (odio quando capita così!).


9. Clone n° 9: Tony Sawicky.

Tra l’immensa varietà di cloni interpretati da Tatiana Maslany, Tony è il primo clone transgender della storia (chissà se ce ne sono altri di cui ignoriamo l’esistenza), collegato a sua volta a Beth e con dei precedenti penali alle spalle. Sfortunatamente abbiamo avuto modo di conoscerlo in maniera superficiale dato che il personaggio in questione ha fatto la sua comparsa per un solo episodio, ma nonostante ciò ricordo che lo adorai follemente e cominciai anche a shipparlo con Felix, sperando di rivederlo ancora. Purtroppo i miei desideri non sono stati avverati, rimarrà sempre un mio sogno nel cassetto, ma di certo lo ricordo come un personaggio estremamente interessante e decisamente sexy nei suoi modi di fare!


10. Clone n° 10: Katja Obinger.

Provate a scavare nei ricordi della lontana prima stagione e ricorderete una donna dai capelli rossi con un accento tedesco molto marcato. Sto parlando proprio di Katja Obiginer, comparsa in un solo episodio e assassinata quasi immediatamente. Oltre Cosima, fu un altro dei cloni con la sua stessa malattia e in condizioni davvero peggiori. Provò a contattare Beth per chiederle aiuto ma, subito dopo aver capito di non avere dinnanzi a sé la vera Beth, venne sparata. Anche se il personaggio di Katja non ha avuto una vera e propria caratterizzazione, è l’ennesima dimostrazione del grande talento di Tatiana, così come lo saranno i prossimi personaggi che analizzerò meno conosciuti rispetto ai primi!


11. Clone n° 11: Jennifer Fitzsimmons.

Nella seconda stagione fece la sua comparsa Jennifer Fitzsimmons, un’insegnante di nuoto ed educazione fisica nonché primo clone del progetto Leda a presentare i sintomi della malattia. Se non ricordate di aver visto in carne ed ossa tale personaggio non preoccupatevi, durante lo svolgersi delle vicende Jennifer era già morta e la conosciamo tramite dei video registrati da lei prima di morire sperando di aiutare le sue sorelle. Elogiamo le nostre amate sestras che ce l’hanno fatta e tutti gli altri cloni che sopravviveranno, ma prendiamoci anche un momento per ricordare chi non ha avuto la possibilità di guarire e vivere.

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12. Clone n° 12: Camilla Torres.

Camilla Torres, o potremmo chiamarla ”novellina”, la conosciamo nell’ultimo episodio dell’ultima stagione. E’ una donna di origini colombiane, affetta dalla malattia dei cloni Leda per cui ormai si è trovata una cura, ed è nello studio di Delphine proprio per questo motivo. E’ una sorta di assaggio di quello che sarà il futuro di Cosima e Delphine, un futuro pieno di speranza per tante persone. Oltre all’incredibile gentilezza del personaggio, c’è da sottolineare un’altra cosa: Tatiana ha dovuto memorizzare l’ennesimo accento e l’ennesima lingua in pochissimo tempo, essendo stato un personaggio strutturato velocemente, proprio mentre venivano girati gli episodi finali della serie. Non è semplicemente grandioso?

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13. L’unica, sola ed inimitabile: TATIANA MASLANY!

Il tredicesimo motivo non poteva non essere dedicato a lei, la regina di Orphan Black. Ogni volta che mi soffermo a pensare ai tanti personaggi a cui Tatiana ha dato vita, mi viene semplicemente la pelle d’oca e mi sento incommensurabilmente grata per essere stata una spettatrice di questo meraviglioso show e del suo fenomenale talento. Riuscire a caratterizzare così bene tanti personaggi, rendendoli diversi l’uno dall’altro e cogliendo ogni più piccola sfaccettatura tanto da farceli distinguere sul serio, seppur fisicamente uguali, è opera di una straordinaria attrice che merita tutte le soddisfazioni, i premi e i meriti di questo mondo.
Non basterebbero milioni di grazie per farle capire quanto le sono, anzi, quanto le siamo riconoscenti e quanto il nostro amore per lei sia immenso. Potremmo però dimostrarglielo continuando a seguirla e supportarla, cosa che farò senza ombra di dubbio.

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Probabilmente dovrei migliorare le mia capacità riassuntive, ma quando si tratta di Tatiana e di Orphan Black credo che non potrò mai fare a meno di parlarne all’infinito. Sperando di avere un’altra opportunità per approfondire magari un diverso aspetto della medesima serie, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima settimana con un nuovo articolo della rubrica ”13 Reasons Why”. Non mancate!

                                                                                                                                    – Federica.

 

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