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Tredici: lo showrunner rivela svariati dettagli sulla seconda stagione!

Lo showrunner di Tredici, ossia Brian Yorkey, ha rivelato a Digital Spy, durante un’intervista, alcuni dettagli sulla seconda stagione della serie, che debutterà su Netflix il 18 maggio prossimo. Il teaser ha già chiarito l’importanza delle polaroid, che faranno da filo conduttore della stagione allo stesso modo dei nastri nella prima Riguardo ai protagonisti, invece, sappiamo che dovranno affrontare un processo e nuovi segreti.

Yorkey ha già anticipato che Quest’anno ci saranno 13 diversi narratori. Ecco cos’ha dichiarato:

Ecco cosa posso dire, […] spero che uno dei piaceri nel guardare il primo episodio sia chiedersi, come farà ad andare avanti senza i nastri? E se saremo riusciti o no a farlo funzionare dovranno deciderlo gli spettatori, ma quello che abbiamo è interessante, penso. La storia della morte di Hannah e di come è morta e la maniera in cui specialmente i suoi genitori cercano giustizia e anche la maniera in cui Clay continua a cercare giustizia per Hannah, penso che ci dia una sorta di idea strutturale e che non solo ci faccia da motore per tredici episodi, ma funga anche da voiceover, che non sono nastri su cassetta quest’anno ma qualcosa di diverso.

Inoltre, sebbene lo scorso anno ci siano state delle polemiche sulle delicate tematiche affrontate da questa serie, come il suicidio, il bullismo e la violenza sessuale, questa volta ci sarà ancora Un episodio a metà stagione che ha il potenziale di far saltare per aria Internet, riguardo il quale alcune persone saranno molto, molto arrabbiate.

Egli avrebbe anche aggiunto che:

Ci saranno persone che non ne saranno felici, ma abbiamo affrontato la stagione pensando e sapendo che Hannah ha raccontato la sua storia nella maniera in cui lei l’ha percepita. E io credo che abbia detto la verità […]. Ma l’ha detta dalla sua prospettiva e non ha raccontato tutto.

Poi, interrogato sul futuro della serie, Yorkey avrebbe spiegato che gli piacerebbe portare avanti la serie ancora a lungo:

Quando abbiamo venduto lo show abbiamo pensato che sarebbe potuto essere quel genere di serie in cui si seguono i personaggi anno dopo anno, e […] ci siamo detti che pensiamo davvero che potrebbe essere un True Detective per ragazzi, dove ogni anno si ricomincia con un nuovo gruppo e altre 13 ragioni.

Yorkey ha successivamente paragonato le due stagioni a degli album musicali, per dire che le due stagioni saranno differenti l’una dall’altra:

Hai un’intera vita per realizzare il tuo primo album e solo sei mesi per fare il secondo. Certamente abbiamo avuto più tempo, ma abbiamo realizzato un primo disco che è finito per diventare una hit e cosi ti domandi come dare un seguito. Potevamo fare un paio di cose. Ho dovuto ricordare a me stesso e a tutti quelli che mi circondano che “Abbiamo fatto la prima stagione, non faremo un’altra prima stagione di nuovo. Questa seconda stagione sarà diversa.” E so che le persone avranno dei sentimenti contrastanti a riguardo perchè questo tende ad essere il nostro show e cosa è successo, ed è anche un bene. La peggior cosa che potevamo fare era cercare di replicare, in qualche modo, il successo della prima stagione, eccetto per l’idea centrale di continuare a raccontare le storie di questi personaggi.

La prima grande variazione è che vedremo la storia raccontata da punti di vista diversi, non solo da quello di Clay:

La grande differenza è che nella prima stagione, Hannah ci stava raccontando la sua storia, l’abbiamo vissuta con Clay e questa è stata la storia monolitica della stagione. La seconda è molto più incentrata sulla prospettiva degli altri sulla storia, la loro reazione, il loro venire a capo o rifiutare il loro ruolo nella vita e nella morte di Hanna, Per questa ragione, la stagione è più diffusa in questo modo.

Nella prima stagione, si viene a sapere che Hannah non era perfetta e le storie che ha raccontato su di sé e sugli altri ragazzi non erano la verità assoluta. In questa seconda stagione, si verrà a scoprire che il personaggio di Hannah era molto più complesso di quanto non sembrasse e la verità verrà sviluppata in modo particolare:

Siamo sempre stati consapevoli che Tredici è importante per i giovani spettatori, e una cosa che abbiamo voluto fare nella seconda stagione è stato rendere complicato agli altri il comprendere Hannah. Perchè Hannah non è solo una vittima e non lo è nel modo in cui lei ce lo racconta. Non ha raccontato necessariamente delle bugie, ma aveva una storia specifica che voleva raccontare nella prima stagione e c’è molto altro su quella storia. Le cose complicheranno la vostra comprensione su chi era Hannah. Per fortuna, alla fine della stagione, lo spettatore dirà, “Hannah era molto più complicata di quello che sapevamo nella prima stagione”.

Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.