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American Horror Story: Apocalypse – Recensione 8×08

Ciao ragazz*, benvenuti in una nuova recensione di

American Horror Story: Apocalypse

Siamo quasi giunti alla fine, due episodi ci separano dal dire addio a questa stagione e le cose iniziano ad andare al loro posto seppur manchino ancora numerose risposte alle nostre domande.

Sojourn

È questo il titolo dell’ottavo episodio che ancora una volta si distanzia da quelli visti fino ad ora per prendere una strada totalmente nuova che però, ci da qualche risposta in più.

Scopriamo innanzitutto come e perché è nato il robot di Miriam Mead e cosa ha portato Michael alla distruzione totale del pianeta. Ma andiamo per piccoli passi.

L’episodio ha inizio con Michael che ritrova appunto il corpo della sua alleata, ormai divenuta la sua unica famiglia, e la scoperta di non poterla riportare indietro a causa di un incantesimo di Cordelia. Con questa mossa, la nostra Suprema non solo da il via alla guerra tra le streghe e l’Anticristo (anche se probabilmente sarebbe nata comunque, date le sue intenzioni) ma spinge anche Michael nella chiesa di Satana.

Ora, se qualcuno di voi sta guardando Sabrina, avrà sicuramente pensato alla Chiesa del Signore Oscuro. Ci sono diverse somiglianze tra le due serie, seppur CAOS non sia al livello di AHS (se volete sapere cosa ne pensiamo di quella serie, trovate le recensioni sempre qui, sul blog) anyway è qui che ha inizio il suo piano di distruzione.

Michael arriva alla chiesa che non è altro che un ragazzo “perso”, senza una famiglia, affamato, triste e solo. Ora, so che si tratta dell’Anticristo eppure io l’ho visto come un ragazzo dalla mente debole che si è lasciato influenzare dalla realtà in cui è finito, spinto da ciò che gli altri pensano sia la cosa giusta. E credo che questo sia stato chiaro anche nel momento in cui Cordelia gli ha detto:

C’è dell’umanità in te, io l’ho vista.

In fondo, lui è l’Anticristo ma una parte di lui è umana e credo che la sua natura umana vada spesso in contrasto con quella demoniaca. Insomma, Michael non è solo bianco o nero. È un personaggio ricco di sfumature complicate che lo portano a scene come quelle della cena.


(So che la Gif non è di quel momento ma era perfetta comunque per ciò che devo dire.)

Nel momento in cui viene trattato come l’incarnazione del Diavolo sulla terra e iniziano tutti a fargli pressioni, domandandogli quando e quale sarà la prossima mossa, Michael cede e mostra la sua debolezza, la sua umanità. Lui è stato mandato come l’Anticristo, tutti gli dicono che è speciale eppure lui non sa perché, non sa come riuscire a venire a patti con questa natura che gli è sconosciuta e soprattutto non ha nessuno.

Credo che Ryan Murphy sia stato bravissimo a farci amare un personaggio così complesso. Non lo ha reso completamente malvagio, non lo ha reso senza cuore. È umano, con tutte le debolezze che questo comporta ma è anche il figlio del Diavolo e forse, in un certo senso, si sente in dovere di non deludere le aspettative di questo titolo.

Forse, se non avesse incontrato tutte queste persone fuori di testa a quest’ora il mondo, nell’universo di American Horror Story, non sarebbe post-apocalittico. Non credete? (Lasciate qualche commento al riguardo, sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate sulla questione).

A proposito di persone fuori di testa, conosciamo quella che è una sorta di guida di questo credo e conosciamo le loro abitudini, come la Messa Nera che è una sorta di battesimo satanico che permette di vendere la propria anima al diavolo a favore della realizzazione di tutti i propri desideri.

E di Ryan Reynolds, a quanto pare.

Quelli che incontra comunque, non sono dei semplici credenti ma dei veri e propri fanatici religiosi che decantano la fine del mondo, uccidono le persone che cercano di fare del bene e sognano di trascorrere l’eternità bruciando nelle fiamme dell’inferno.

Tutt’apposto, amici?

Ed è grazie ad una di questi credenti che Michael arriva dalla brutta copia di Gigino e Gigetto.

Non è solo il loro taglio di capelli a ricordare in modo incredibile questi due ma anche il loro comportamento. Più guardavo l’episodio, più mi veniva da pensare che Ryan (Murphy, non Reynolds) volesse fare un omaggio ai Soliti Idioti.

Questi due comunque, oltre a drogarsi sono anche dei geni, creatori di robot e… ta daan, ecco che nasce Miriam Mead 2.0, l’alleata di Michael che probabilmente lo porterà un altro passo avanti verso la distruzione del mondo.

Inoltre, rivediamo anche Miss Venable e i suoi vestiti rigorosamente viola, al servizio di questi due il che mi fa domandare come sia possibile che nel bunker loro si comportino come se non si fossero mai incontrati prima d’ora. Non li abbiamo visti insieme ma credo sia improbabile che non si siano neanche visti da lontano (certo, hanno entrambi capigliature completamente diverse, ma possono davvero non essersi riconosciuti?) il che mi fa sorgere altre domande su quanto accaduto nei primi tre episodi.

Siamo comunque ad un passo dallo scoprire come Michael è arrivato alla fine del mondo ma siamo anche ad un passo dalla fine e come ho detto anche nella scorsa recensione, sono un po’ preoccupata per tutte le risposte rimaste in sospeso (come ad esempio, i due umani che teoricamente avevano qualcosa di speciale che ancora non ci è stato svelato) e spero non diventi tutto confuso sul finale, per non lasciare cose in sospeso.

Voi cosa ne pensate? Secondo voi vedremo di nuovo il bunker nel prossimo episodio?

Fatemelo sapere lasciando un commento qui sotto oppure sulla nostra pagina Facebook. Io vi do appuntamento alla prossima settimana con la penultima recensione della stagione, non mancate!

Veronica.

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