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American Horror Story: Cult – Recensione 7×08

Ciao ragazzi, benvenuti anche questa settimana al nostro consueto appuntamento con le recensioni di American Horror Story: Cult.
La stagione sta procedendo alla grande, sorpassando tutte quelle precedenti (ad esclusione di Asylum che resta sempre la mia preferita).

Winter of Our Discontent

è un episodio cruento, profondo e shockante sotto tutti I punti di vista.

Se credevamo infatt di aver già saputo tutto su ciò che il personaggio di Kai potesse nascondere ci sbagliavamo alla grande. Il protagonista, interpretato da Evan Peters, nasconde molto di più dietro I suoi capelli blu notte. Nasconde non solo un passato da ragazzo comune e tormentato, ma un passato come salvatore.

Ciò che lo ha introdotto in questa spirale di morte e distruzione infatti, non è altro che il uno scherzo di pessimo gusto che ha finito per trasformarsi in qualcosa di molto più serio, nella voglia di salvare la vita di tutti.

Conosciamo quindi il personaggio di Charles, da cui chiaramente il Kai del presente ha preso ispirazione, un pastore estremamente credente nella sua religione e nelle sue regole che credeva di avere il potere di condannare le persone utilizzando I loro stessi peccati (sarà nata qui l’idea di spaventare le persone utilizzando le loro stesse fobie?).
Peccato però che coloro che avesse deciso di sacrificare non fossero davvero peccatori ma persone in cerca della retta via (o persino, coloro che non l’avevano mai abbandonata).

E’ proprio qui che vediamo un Kai determinato a fare giustizia, una giustizia guidata da valori veri e voglia di vendetta “giustificata” e non quello che spaccia ora come giustizia.

Devo ammettere che in un primo momento, quando Winter ha cominciato a raccontare la storia e abbiamo visto kai alle prese con quella povera donna condannata per (non) aver abortito, sono rimasta incredibilmente sorpresa dalla sua reazione alla vista di sangue vero, in quanto mi aspettavo di vederlo aiutare quel pazzo.

Una stagione ricca di sorprese, insomma.

Sorprese come la folle idea di Kai che pianificava di fare -più o meno- un figlio con sua sorella in modo da dare vita al nuovo messia. Il che se vogliamo si ricollega e contrappone alla prima stagione, Murder House in cui il frutto dello stupro da parte di Tate nei confronti di Vivien aveva dato vita all’anticristo.

Una coincidenza?

Considerando che entrambi I personaggi sono stati interpretati da Evan Peters, ne dubito.
E personalmente ho amato questo sottile collegamento, soprattutto perchè non ce ne sono stati molti altri nel corso della stagione.

La creazione del Messia comunque, a differenza di quella dell’anticristo però non è andata a buon fine anzi, ha visto mietere diverse vittime: prima di tutto il povero Colton e poi Beverly, incolpata ingiustamente da Winter.
Sapevamo che Beverly aveva vita breve all’interno del Cult anche se il fatto che Kai abbia deciso di non ucciderla secondo me significa che lei potrebbe ancora cambiare le carte in tavola.

Anni ed anni di telefilm mi hanno insegnato che quando un personaggio lascia in vita la sua nemesi le cose non vanno mai a finire bene per lui. Sbaglio?
Cos’ come credo che la bugia di Winter non reggerà molto a lungo e nonostante il profondo legame che la lega a Kai, le cose non finiranno bene nemmeno per lei.

Anzi, se possibile, è il personaggio più in pericolo della stagione in quanto non solo si trova tra due fuochi in contrasto tra loro ma è anche riuscita a tradirli entrambi in un colpo solo.

Bella mossa Chanel #3!

E le due fazioni del Cult non sono le uniche che ha tradito ma anche Vincent, sangue del suo sangue.

A proposito di questo, sono rimasta davvero sconvolta per la storyline del suo personaggio in questo episodio, in primo luogo perchè ero estremamente sicura che lui sapesse ciò che suo fratello stava combinando e in secondo luogo perchè non credevo che Ally lo avrebbe tradito.

Nel momento in cui quest’ultima ha confessato a Kai che suo fratello voleva mandarlo in prigione ero certa che I due fossero d’accorso, che avessero un piano.
Ma mi sbagliavo. E di grosso anche.
Insomma, chi avrebbe mai pensato che Ally alla fine si sarebbe unita al Cult?

Tutti. Lo so, lo so, ma è stata comunque una gran sorpresa, soprattutto per il modo in cui le cose si stanno sviluppando.
Trovo che il tutto stia procedendo in modo meraviglioso, se pur con tanti elementi contrastanti che non risultano mai forzati o fuori luogo. Murphy ha fatto un grande lavoro con questa stagione e spero di non dovermi ricredere verso il finale (sappiamo ormai tutti che Ryan e I season finale non vanno d’accordo)perchè sarebbe un vero peccato.
Voi cosa ne pensate? Vi sta piacendo Cult? E cosa vi aspettate dall’ingresso di Ally nella setta?
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Alla prossima settimana, non mancate!

Veronica.

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