"American Psychos"
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Riverdale – Recensione 6×17 “American Psychos”

“American Psychos” è uno di quei episodi in cui ti senti confuso e non capisci se stai assistendo all’apertura dello zoo o ad un episodio di una serie tv che, in teoria, dovrebbe saper trattare bene i serial killer visto che, come ha affermato anche Veronica, Riverdale è la città degli omicidi più famosa in America.

A quanto pare la svolta trash è impossibile da fermare quindi tra maschere di maiali, cimeli di assassini che reclamano autografi, Archie che appena sente la parola “oscurità” si trasforma in Beep Beep, Cheryl che lancia incantesimi senza saperlo fare e addii al nubilato un omicidio è praticamente la ciliegina sulla torta, giusto Betty?

Quella inserito sopra è un raro e introvabile stralcio di “American Psychos” , la 6×17 di Riverdale, come potete vedere troviamo Beep Beep nei panni di Archie inseguito da Silvestro e Willy ovvero le controfigure di Agent Cooper e Agent Drake. La partecipazione di Speedy Gonzales non era prevista ma una dose di velocità extra credo sia necessaria per scappare dall’oscurità, non sia mai dovessimo rischiare di contagiarci, vero Archie?

Ritornando seri…come vi è sembrato l’episodio?

Perchè io sono davvero priva di capacità di descrivere sta specie di episodio.

Ci proverò.

La convention di serial killer potrebbe anche essere una trovata geniale ma era proprio necessario inserire l’addio al nubilato di Toni in un contesto simile?

Il matrimonio tra Fangs e Toni è una delle più grande idiozie mai inventate nell’universo di Riverdale e mi pare giusto rendere ancora più folle il tutto partendo dalle basi ovvero, appunto, dall’addio al nubilato quindi di cosa mi stupisco? Tutto insanamente logico.

Ma era proprio indispensabile DEFINIRE MUSICAL “American Psychos” QUANDO ORMAI SIAMO ABITUATI A VEDERE ESIBIZIONI UN EPISODIO SI E L’ALTRO PURE?

"American Psychos"

Se proprio volessi trovare dei lati positivi ad “American Psychos” direi che l’esibizione delle ragazze e quella di Betty son state una boccata d’aria fresca nei 40 minuti che hanno rischiato di farmi mettere in pausa anche il cervello che mi ha suggerito più volte di rifiutarmi di vedere una roba del genere.

Che poi diciamolo, Hannibal Lecter si è girato non so dove per sentirsi paragonato al TBK e Betty tutto può essere tranne Clarice, per favore, parallelismi del genere anche meno, già Riverdale è diventato una mezza barzelletta, così ci si scava la fossa da soli.

E ora arriviamo alle dolentissime note.

Ormai siete consapevoli delle occasioni d’uso dei miei termini o delle mie perifrasi.

Dolentissime note a cosa corrisponde?

Ai Barchie, naturalmente.

Sinceramente non sprecherò molte parole perchè sapete cosa penso di questa coppia e ripetermi sarebbe inutile sia per me che per voi, è questione di gusti, molte persone sono innamorate di questo tipo di amore e, per carità, lo capisco e non giudico affatto ma io ho un’altra idea di amore e i Barchie, per i miei gusti, spengono in me qualsiasi interesse.

Per me amare è altro, avere una relazione è altro, condividere il proprio mondo è altro e i Barchie non rientrano nel mio modo di intendere l’amore.

Voglio partire da una scena precisa e, oggettivamente, non si può non cogliere la similarità con la dichiarazione della scena finale di “American Psychos”.

Jughead le ha detto esattamente le stesse cose e con modalità decisamente migliori nella 2×22 (ricordo che nella mente di Betty è importante visto che è stato uno dei primi a saltare fuori quando Jug si è immerso nella sua mente, ricordiamolo) e, vorrei dire, erano ancora dei ragazzini all’epoca e Jug aveva già imparato a conoscere la vera Betty, quella che ha lati oscuri come lui ma che non per questo è cattiva. E Betty gli crede perchè non ha mai dovuto nascondere la propria oscurità, l’ha sempre condivisa con il ragazzo che ama, l’ha fatto immergere nei propri demoni senza alcuna paura di essere rifiutata perchè si sentiva non solo amata ma anche profondamente capita.

"American Psychos"

Per capire davvero cosa sia l’amore è fondamentale una consapevolezza:

Se ti senti costretto/a a nascondere o a sopprimere una parte rilevante di te con la persona che ami sappi che quella non è la persona giusta per te.

Se un ragazzino dell’età di Jug è riuscito ad abbracciare completamente Betty perchè un uomo adulto come Archie corre via appena sente la parola “oscurità”?

Semplice, non ama davvero Betty ma solo l’idea che ha di lei, solo la bambina che ha sempre conosciuto, solo ciò che vorrebbe lei fosse, solo una parte di lei perchè, ricordiamolo, l’unico che ha davvero conosciuto Betty è Jughead e questo non andrebbe mai dimenticato.

Poi vorrei soffermarmi su un dettaglio…dettaglio di proporzioni epiche, naturalmente.

Archie preferisce il sindacato a Betty.

Archie appena Betty gli dice che può anche non andare con lei alla Convention si smaterializza.

Archie SCEGLIE VOLONTARIAMENTE DI NON STARE CON BETTY NEL MOMENTO IN CUI LEI HA MAGGIOR BISOGNO DI LUI E NEL MOMENTO IN CUI RISCHIA LA VITA SERIAMENTE.

Archie ha paura dell’oscurità di Betty e al posto di combattere insieme a lei cosa fa? Fa finta di non vedere, fa finta che questo lato di Betty non esista e continua a far leva su qualcosa su cui non si dovrebbe mai far leva, la fiducia che lui ha in lei anche se lei non ne ha in se stessa.

Non c’è cosa più sbagliata.

La fiducia in se stessi non si crea magicamente perchè gli altri ne hanno in noi, la fiducia in noi stessi va coltivata, va alimentata, va supportata ed è importante che qualcuno creda in noi ma Archie dovrebbe ricordarle i motivi per cui lei dovrebbe fidarsi di se stessa, non dirle semplicemente che lui ne ha in lei aggrappandosi a ricordi di quando erano bambini.

E tutto ciò per me sminuisce Betty che non è solo la ragazza della porta accanto, che non è più quella bambina che salvava gli uccellini nelle scatole di scarpe, che sognava una famiglia da Mulino Bianco con Archie, ora è una donna forte, determinata, con un lato oscuro di cui è consapevole, che le fa paura ma che esiste e di cui si vergogna perchè crede sia un deterrente per Archie.

Detto proprio sinceramente, ma chissene importa? Nel senso, non sei tu il protagonista di questa vicenda ma lei, non sei tu che devi decidere se stare con lei perchè sei tu che non accetti un lato di Betty che è preoccupata, appunto, di non essere accettata da lui.

Quale meccanismo psicologico utilizza la ragazza per proteggere se stessa e la propria relazione?

La compartimentazione, sostanzialmente Betty racchiude in un compartimento stagno tutta la propria oscurità e non permette ad Archie di entrarci…che relazione sana e matura…

Betty non dubitava di se stessa quando stava con Jughead…coincidenze? Io non credo.

E i Barchie non sono compatibili, è chiaro come il sole ed era chiaro per lei anche fino a tre secondi prima della dichiarazione di Archie, non so qua inizio a pensare che davvero sia Archie il manipolatore e non Percival perchè altrimenti non si spiega.

Betty ma la tua memoria ha subito dei danni?

"American Psychos"

Concludo la recensione di “American Psychos” dicendo che Betty avrebbe potuto e dovuto ferire il KDS, non c’era alcun bisogno di ucciderlo e di farlo con la pistola di Black Hood che ha ucciso troppe persone e ferito il padre del suo ragazzo e invece “io non sono affatto come te”, boom, sparo, morte, ciao.

Questo omicidio potrebbe aver risvegliato del tutto il gene del serial killer?

Lo scopriremo solo vivendo…o solo dopo la morte di altri personaggi per mano di Betty.

Che delusione, state letteralmente rovinando un personaggio meraviglioso.

Voto all’episodio “American Psychos”: 6 e mezzo.

Bonus:

Primo bacio tra Heather e Cheryl= zero feels

Riverdale va in pausa fino al 26 giugno quindi vi lascio al promo del prossimo episodio e vi auguro buon weekend.

"American Psychos"

Un bacio.

Irene

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.