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Avatar 2: quattro chiacchiere con Jon Landau

Il 14 dicembre uscirà l’attesissimo sequel di Avatar, Avatar: La Via dell’Acqua, diretto da James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau. Ieri abbiamo avuto l’opportunità di vedere alcune scene in anteprima e in seguito c’è stata la conferenza stampa da remoto con uno dei produttori, Jon Landau, che ci ha dato delle anticipazioni sul nuovo film. Inizialmente doveva venire di persona all’evento, ma stanno ancora lavorando al film quindi non è stato possibile. Siete pronti a scoprire cosa ci ha svelato sul nuovo film? Cominciamo!

Anticipazioni Avatar 2

Avatar: La Via dell’Acqua è ambientato dieci anni dopo gli eventi del primo e racconta la storia della famiglia Sully, del pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle tragedie che affrontano. 

Landau ha iniziato a parlare dicendo che questo è un film diverso dal primo, che si concentra molto sulla famiglia, non solo quella biologica ma anche la famiglia che uno si sceglie. Gli avvenimenti sono narrati soprattutto dal punto di vista degli adolescenti. Il film racconta la storia delle nuove generazioni, la ricerca della loro identità e del loro posto nel mondo. La famiglia Sully deve lasciare la casa e inizialmente trova un clan che non li vuole, non li accetta in quanto outsiders. Anche in questo film, le grandi sfide e insidie si trovano all’interno della foresta, però un grandissimo spazio è dedicato anche all’oceano. 

Il produttore, parlando delle difficoltà del film, rivela che la sfida più grande è stata realizzare 4 sequel nello stesso momento. I film avranno delle storie indipendenti, ambientate nello stesso mondo, Pandora, e in questo modo andranno a creare una saga. C’è voluto tanto tempo per pensare alla sceneggiatura e per scriverla, anche perché senza la sceneggiatura completa non potevano iniziare a produrre i film. Scherzando dice che ci hanno messo tanto tempo, ma non tanto quanto Top Gun: Maverick.

James Cameron è un grande esploratore e ha viaggiato tanto, soprattutto negli oceani per trovare ispirazione per i film. Un’altra grande difficoltà è stata appunto la performance in acqua, perché volevano che le scene fossero il più realistiche possibile. Tutto quello che è stato realizzato fino a oggi era impensabile 5 anni fa, anche per questo c’è voluto molto tempo per realizzare i film. 

La decisione di realizzare 4 sequel insieme invece è dovuta al fatto che, secondo i produttori, è il modo più efficiente per portare avanti la produzione, soprattutto per l’aspetto dei bambini/ragazzi, che rimane più o meno uguale se i film vengono girati tutti insieme. 

È stato chiesto poi perché hanno deciso di realizzare anche il secondo film in 3D visto che la tecnica cinematografica si è persa nel corso degli anni. Jon Landau ha detto che il 3D migliora l’esperienza del film. secondo lui dopo il primo Avatar si è sperimentato il 3D in modo eccessivo.

È una tecnica che accentua quello che già c’è, quindi un film fatto bene diventa meraviglioso, ma un film fatto male diventa peggio.

La pandemia ha cambiato un po’ il modo di vivere il cinema, visto che negli ultimi anni molti film sono stati pubblicati solo sulle piattaforme di streaming. Per questo motivo è stato chiesto al produttore se secondo lui la pandemia ha cambiato il pubblico e se questo influirà in modo negativo sul film. Laundau cita un articolo del New York Times del 1983 che diceva che l’intrattenimento si può avere comodamente a casa. Afferma poi che il pubblico non vuole solo l’intrattenimento, ma cerca un’esperienza, come accade anche per i concerti. 

Rispondendo a una domanda, il produttore anticipa anche il ritorno di Sigourney Weaver, che tornerà a interpretare sia la Grace umana sia la versione avatar, e in più interpreterà anche il ruolo di Kiri, un’adolescente.

Un tema importante che torna anche in questa pellicola è quello ambientale. Il primo Avatar inizia e finisce nello stesso modo, con Jake che apre gli occhi. Jon spera che attraverso le metafore del film si capisca l’impatto del cambiamento globale e che questo possa aiutare il pubblico ad aprire gli occhi su una situazione importante. Ovviamente tutta la produzione del film è molto green e sul set non viene utilizzata la plastica. Scherzando dice che non si può predicare bene e razzolare male

Infine si è parlato anche della tragica morte di James Horner e di Simon Franglen, che ha sostituito Horner nella composizione della colonna sonora per Avatar: La Via dell’Acqua. Landau dice che Franglen aveva già lavorata ad altre colonne sonore dei film di Cameron e faceva già parte del team di Avatar, quindi aveva già nel sangue i suoni di Pandora. Ha incanalato gli insegnamenti di James per andare a creare una colonna sonora straordinaria e immersiva. 

Dopo l’intervista abbiamo avuto l’occasione di vedere la nuova versione del primo Avatar che è stato rimasterizzato in occasione della ridistribuzione nelle sale. Potete andare a vedere la nuova versione del film al cinema a partire dal 22 settembre. Vi consiglio di farlo, non ve ne pentirete

Trailer

Potrete vedere Avatar: La Via dell’Acqua al cinema a partire dal 14 dicembre.

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Chiara