Blindspot,  Recensioni,  Telefilm

Blindspot – Recensione 4×04

Ciao a tutti ragazzi e bentrovati in una nostra nuova, estenuante, dolorosa, recensione di Blindspot. Oggi sarà Sara a parlarvi di questo episodio – chiamiamolo così che “tortura cinese” sembra brutto – davvero bellissimo intitolato “Souns-Vide”.
Siete pronti a soffri… cioè, commentarlo con noi?
BENE, ALLORA COMINCIAMO!

Un altro tatuaggio di Jane/Remi ha portato la nostra squadra preferita a scontrarsi con un’arma biologica mai vista prima, creata proprio da colui che dovrebbe lavorare per proteggere la gente da questo tipo di problemi.
Il tutto parte da una bambola di porcellana molto inquietante che ha diffuso in tutta l’FBI un pericoloso virus, tanto da mandare in quarantena tutto il bureau.
I primi sospetti sul comandante della squadra che diceva di star lavorando per salvare il nostro team e la povera Laurel sono arrivati quando Patterson, come sempre, è arrivata alla giusta conclusione. Nessuno l’ha voluta ascoltare, però. Sinceramente ho pensato che tutti fossero molto scemi, ma in realtà erano coinvolti nel tentativo di usare i nostri agenti come cavie umane.

RICH DOTCOM

In questo episodio ho capito che io ho bisogno di un Rich Dotcom nella mia vita, e anche se si intrufola in casa per cucinare una pessima ricetta a me va bene così. Voglio la sua simpatia, le sue battute e la sua leggerezza nella mia vita.

Vogliamo anche parlare del modo in cui ha calmato la povera Laurel in preda al panico? Un semplice “Knock Knock” l’ha fatta sorridere ed è riuscita a tornare un po’ in se stessa, in pratica quest’uomo potrebbe essere la mia soluzione all’ansia da esame!
Non solo scherzi e battute per Rich oggi che, in qualche modo, si è aperto su uno squarcio della sua vita del quale non sapevamo un bel niente. Che cosa l’ha portato a vivere così tanto tempo in un ospedale? Del resto è risaputo che tutti coloro che hanno una predisposizione naturale a far ridere e a scherzare devono aver sofferto molto, ed io non posso pensare a Rich che soffre.

JELLER

Come posso dimenticarmi di un #MaiNaGioia grande come i Jeller?
C’è un dato di fatto, l’ho scritto anche nella mia scorsa recensione: in Remi qualcosa non quadra, o meglio, quadra tutto, perché si sta innamorato di suo marito!
Nonostante la voce di Roman che la spinge ad ucciderlo, alla fine lei trova 101 motivi per non farlo e 590 scuse per coprire le sue tracce.

Avete notato gli occhi di Jane durante l’ultimo abbraccio? Non erano rivolti verso l’altro come al solito e tanto meno la sua faccia era arrabbiata o infastidita, voleva solo che Roman non ci fosse per godersi quell’abbraccio. Incredibile ma vero questa è forse la prima scena (non) Jeller della stagione, ed io mi sto innamorando di questi due il doppio di quanto lo ero di Jane e Kurt. Questa volta non è una Remi “cresciuta” dall’FBI che non ha un passato e si è aggrappata ad un Kurt che l’ha sempre un po’ protetta. Questa volta abbiamo Remi con ogni singolo ricordo che lotta contro se stessa per non amare suo marito e, flash news, sta fallendo miseramente.

A proposito di Jane, lo so che Roman ti spinge a fare una cosa che non vuoi fare, ma non puoi mandarlo via. A me e Marty va benissimo anche se sta zitto, ma fallo tornare!

RAPATA.

Sto bene e sono in grado di recensire questa parte di episodio con oggettività senza lasciarmi trasportare dai miei sentimenti.

No, non è vero, ho solo voglia di piangere in svedese e pregare che presto mi venga data una gioia, cosa che ovviamente non accadrà in breve tempo. Avrei voluto e potuto iniziare e finire la recensione con una frase:

way before that

ma mi rendo conto che farlo sarebbe stato, come dire, esagerato, ma è pur vero che oggi questa coppia è stata esagerata nelle sue mini-gioie.
Lei che conosce il codice del suo allarme e che sa dove il suo migliore amico nasconde il computer, oppure lui che non dorme da quando ha visto la foto con Blake e che chiede a Patterson se lei lo abbia mai amato.
Per rispondere a Reade:

Non poteva mentire in questo momento, quindi, cara Tasha finiscila di fare la psicotica che tu lo ami e lui ti ama quindi mettevi l’anima in pace.

Con questa perla di saggezza torno nel mio angolino a pensare al prossimo episodio e come intendo superarlo. Ma voi non disperate, Martina sarà li con voi a consolarvi come sempre!

Questa gif è espressamente dedicata a Martina. Non l’ho nominata molto perché l’altra volta mi ha messo un Roman mezzo nudo in ascensore senza dirmelo ed io per poco non ci lascio le penne.
Quindi, cara partner in crime, la vendetta è un piatto che va servito freddo ed anche se Roman è molto caldo so per certo che hai rischiato la morte quanto me la scorsa settimana.

-Sara

Commenti disabilitati su Blindspot – Recensione 4×04

Ciao a tutti! Sono Sara, il Braccio Destro dei Redheads Diaries, vivo a Roma e, come potete immaginare, sono una telefilm addicted. Le mie serie preferite sono, Game of Thrones, Blindspot, This is us e talmente tante altre che sono impossibili da elencare. MIO MARITO È CISCO RAMON!