Blindspot – Recensione 5×02
Hello ladies and gentlemen e bentrovati ad una nuova recensione di Blindspot! Non avete idea di quanto io sia felice di poter tornare a commentare questa serie con voi, dopo mesi di attesa e angoscia. Sara, mio cuore e partner (in crime) è fondamentale per farmi arrivare alla fine di ogni episodio con un briciolo di sanità. Certo, è difficile mantenere la calma dopo quello che è successo settimana scorsa, ma noi siamo ancora in negazione ottimiste. Stranamente, questa volta non è morto nessuno (a parte Sho, RIP), anzi, We Didn’t Start the Fire è stato un episodio abbastanza divertente. E, sorpresa delle sorprese, ABBIAMO SCOPERTO IL NOME DI PATTERSON! Ma procediamo con ordine, e iniziamo subito a commentare Blindspot in questa recensione della 5×02!
BLINDSPOT – RECENSIONE 5X02
La 5×01 era iniziata con il botto, letteralmente, perché la safe house in cui si trovava il team ha fatto kaboom. Lo sapevamo, lo avevamo già visto nel finale della quarta stagione, ma hanno comunque voluto farci rivedere l’esplosione. Che cari, che premurosi. NO. Potevano benissimo evitarlo, grazie tante. Avrebbero potuto iniziare l’episodio così questa settimana, così la nuova scagnozza di Madeline sarebbe saltata per aria subito e noi ci saremmo evitati una marea di problemi. Ma no, facciamo morire solo i personaggi belli *cough* Roman *cough*. No, non nomino Reade perché lui non è morto. Sì, abbiamo notato che non c’è nei nuovi credits (a proposito, quanto sono belli?) ma… lui deve essere vivo, chiaro? Pretendiamo l’happy ending Rapata, ce lo devono, dannazione. Ve l’ho detto che sono in negazione ottimista.
Anche da fuggitivi il nostro Team salva vite a destra e a manca. Stanno praticamente vivendo in una scatola con un generatore dell’anteguerra per non essere rintracciati, eppure sono riusciti ad intrufolarsi in uno degli eventi con più sicurezza e telecamere del Paese senza essere scoperti. E, come direbbero in Scooby-Doo, l’avrebbero fatta franca, se non fosse stato per la bomba che hanno dovuto disinnescare. Abbiamo dubbi su chi vincerà nella guerra contro Madeline la strega? Io penso proprio di no.
Sappiamo da sempre che Rich Dotcom è fantastico, e anche questa volta mi ha fatto morire dal ridere, anche se poteva evitare di chiamare il bunker come uno dei protagonisti di Riverdale, ma dettagli. Ora sta affrontando le conseguenze dei suoi mesi di prigionia con la CIA, e sono felice che Tasha ci sia per lui. Non sarà facile, quindi mi rassicura vedere che non è solo, anche se so che, facendo parte del Team, non lo sarebbe stato comunque. Si sta formando una bellissima amicizia, and we’re here for it.
Kurt si è improvvisamente ricordato di avere una figlia e sente la sua mancanza, ma per fortuna c’era Jane a consolarlo (#Jeller). È stato un bel momento, molto emozionante, ma scommetto che nel prossimo episodio si sarà già scordato di queste emozioni. In fondo, la figlia di Jane, Avery, è ancora nel dimenticatoio. E a proposito, Sara ed io ci chiedevamo una cosa: ci siamo perse la sua morte? Per caso in un vecchio episodio hanno detto perché è sparita? Ci è sorto il dubbio, dato che tutti sembrano essersi dimenticati di lei, non mi ricordo manco che faccia abbia.
Comunque, i protagonisti assoluti dell’episodio, per me, sono stati Bill Nye e Weitz. Iniziamo da Bill che, grazie alla sua personalità a dir poco frizzante, ha salvato la situazione più di una volta. Innanzitutto ha permesso a Weller e Patterson di avere un accesso all’evento ad Helsinki, li ha aiutati a mandare un messaggio a Weitz e, quando è stato scoperto, si è messo ad urlare verità sul cambiamento climatico. È stato geniale, pazzesco, un’improvvisazione con i fiocchi. È comparso anche alla fine, mandando k.o. quel bruto con un’estintore. Ma il suo più grande contributo è stato sicuramente LA RIVELAZIONE. Erano anni che aspettavamo, Sara era sicura che il grande segreto sarebbe stato rivelato tramite una lapide, e invece FINALMENTE ce l’abbiamo fatta. Finalmente possiamo parlare di:
WILLIAM PATTERSON
RAGAAAAA ma voi ci credete che dopo cinque, five, cinco, cinq, 5 anni abbiamo finalmente scoperto il nome di battesimo di Patterson, aka uno dei protagonisti nonché uno tra i miei personaggi preferiti? Finally! Era ora! Hallelujah!
Patterson: I love you, dad.
Bill: I love you, William.
Patterson: Dad… please, you know I hate being called that.
Bill: Why? It’s your name. I love that name.
WILLIAM PATTERSON. William. Patterson. William Patterson. Lo trovo molto adeguato, comunque. Mi piace. William Patterson. Non smetterò mai di dirlo. Anche se ora ci resta da scoprire il suo nome allo Space Camp.
Grazie Bill Nye. Mi sono trovata assolutamente d’accordo con Rich quando ha detto a William:
You two are my new favorite podcast.
Questi due insieme sono fenomenali. Spero di rivederlo ancora, ma dubito. Mancano solo nove episodi alla fine, e devono succedere ancora un sacco di cose.
L’ultimo argomento di questa recensione della 5×02 di Blindspot è:
LA RESISTENZA
Altro protagonista dell’episodio, come ho anticipato, è stato Weitz. Crétin inutil lo dici a te stessa, Madeline, perché Weitz sarà anche un cretino, ma è il nostro cretino. Io e Sara lo stiamo amando sempre di più: già il fatto che stia cospirando contro la strega gli fa guadagnare punti, ma dopo il discorso completamente assurdo che ha fatto oggi per non far scoppiare tutti per aria è entrato ancora di più nelle nostre grazie. Stavo perdendo un polmone a forza di ridere, non sapeva più cosa inventarsi eppure continuava a parlare. Che idolo.
Purtroppo, però, le cose non si mettono bene per lui. Afreen era riuscita a convincere Briana la talpa a stare dalla parte giusta, ma nel bel mezzo del passaggio di dati è stata scoperta e, visto l’agguato a Weitz in ascensore, temo che l’abbiano costretta a parlare.
Sono in ansia per il prossimo episodio, ma questa stagione mi sta già piacendo un sacco, quindi non vedo l’ora.
Okay ragazzi, per questa settimana è tutto! Vi lascio qui il trailer del della 5×03 di Blindspot, ed ora la recensione della 5×02 è ufficialmente giunta al termine. You know the drill, sarà Sara a tenervi compagnia commentando Existential Ennui, lo sapete di essere in buone mani. Nell’attesa, poi, potete venire a trovarci su Facebook. Ora ho veramente finito, giuro. Vi saluto, buon fine settimana a tutti!
Martina
P.S. Se volete continuare la lettura delle nostre recensioni, ecco i link: 5×01 – 5×02 – 5×03 – 5×04 – 5×05 – 5×06 – 5×07 – 5×08 – 5×09&5×10 – 5×11. Abbiamo anche scritto un appuntamento della nostra rubrica Hotland – dove anche l’occhio ottiene la sua parte sul nostro Roman Briggs, ve la lascio qui!