Bridgerton 2 – Recensione: un ottovolante di desiderio, sensualità, emozioni e responsabilità
E’ passato ormai più di un anno dall’uscita della prima stagione di Bridgerton, serie nata dalla collaborazione con Shonda Rhimes, che ha rivoluzionato il catalogo di Netflix, attirando milioni di fan da tutto il mondo.
Ambientata in epoca Regency e incentrata su una famiglia londinese ed una cronaca scandalistica degna di Gossip Girl, essa ha infatti rubato i nostri cuori fin dal primo istante.
Questo anche grazie alla passionale storia d’amore, al centro della prima stagione, ovvero quella tra Daphne e il Duca Simon, che ci ha tenuti incollati allo schermo, con l’ansia di scoprire se avrebbero ottenuto il meritato happy ending.
Ebbene, la seconda stagione della serie creata da Chris Van Dusen, aveva quindi l’arduo compito di sorprenderci e non farci rimpiangere la coppia della prima e grazie al Visconte Anthony, primogenito della famiglia Bridgerton e a Lady Kate Sharma, c’è riuscita alla grande, anzi si è addirittura superata.
Si perchè, per chi non lo sapesse, ogni stagione della serie, per ora rinnovata fino alla quarta, esattamente come i libri di Julia Quinn a cui è ispirata, ha come protagonista uno degli otto fratelli e questa nuova stagione è incentrata proprio sul primogenito.
Un altro elemento che la diversifica dalla prima, è poi il diverso approccio all’eroticità, infatti se la prima stagione era stata piena di scene piccanti, nella seconda percepiamo la tensione, il coinvolgimento e il desiderio dei due protagonisti, soprattutto tramite gli sguardi che si scambiano, le dichiarazioni che si rivolgono, i balli che condividono, il modo in cui si sfiorano e ultima – ma non per importanza – la straordinaria chimica tra i due attori Jonathan Bailey e Simone Ashley, anche se non mancano scene decisamente più hot.
Il tutto in linea con i caratteri dei due personaggi, che aggravati entrambi dalle responsabilità che comporta essere il primogenito, hanno finito, col tempo, per sacrificare loro stessi per il bene delle rispettive famiglie, privandosi perfino dell’amore, finché non si sono incontrati, seppur – complice la presenza della sorella minore di Kate, Edwina, corteggiata dallo stesso Anthony – ci metteranno un po’ a comprenderlo e ancor più ad ammetterlo a loro stessi e agli altri.
Ma ora passiamo alla parte della recensione contenente gli spoiler.
Il triangolo amoroso (che triangolo non è)
Il centro di questa seconda stagione, come già accennato, dovrebbe essere il triangolo amoroso tra il Visconte Anthony, che abbandonati i panni da libertino, è finalmente pronto a prendere moglie e le sorelle Kate ed Edwina Sharma, appena arrivate a Londra, dopo aver vissuto in India, dove, anni prima, la madre Mary era scappata con un uomo senza titoli nobiliari ed era stata per questo ripudiata dalla famiglia.
Dico dovrebbe, perchè a noi spettatori è chiaro, fin da subito, che per quando Anthony ci provi a corteggiare il diamante della stagione, Edwina – più per senso del dovere nei confronti della sua famiglia, che per una reale volontà di sposarla – il suo cuore batte per Kate.
Kate che però, dal canto suo, non solo tenta di ignorare il sentimento che prova nei suoi confronti, ma è anche fermamente intenzionata ad impedire che lui sposi sua sorella, non ritenendolo in grado di amare, deve però fare i conti con l’infatuazione che avrà per lui Edwina, che lei ha sempre messo al primo posto.
La centralità della famiglia
La domanda che sorge spontanea a questo punto è: è giusto mettere il bene della propria famiglia anche davanti al proprio e sacrificarsi per la felicità dei propri cari?
Questo è il quesito che tormenterà per tutta la stagione Anthony e Kate, i quali, essendo entrambi i primogeniti delle rispettive famiglie, alla morte dei loro padri, si sono assunti delle responsabilità più grandi di loro.
Ebbene, capiranno alla fine, che le due cose non solo possono, ma devono coincidere, perchè la famiglia non deve essere un freno, ma un supporto.
Ed è questo il messaggio che, al di là delle singole storie d’amore, “Bridgerton” vuole trasmettere: l’importanza dei legami familiari.
Lo si evince dai flashback della morte di Edmund Bridgerton e del conseguente parto in solitaria di Lady Violet, ma anche dal modo in cui, anche nelle difficoltà, si sostengono le donne Sharma,
dal ballo in famiglia del settimo episodio, in cui vengono coinvolti persino i piccoli di casa e addirittura dalla scelta di Portia Featherington di non partire con Lord Jack, nonostante le prospettive di una vita migliore, per rimanere con le sue figlie, che sono, nonostante tutto, quanto di più importante possiede.
Anthony e Kate: l’amore oltre le difficoltà della vita
Tornando però alla storia d’amore principale di questa seconda stagione, devo proprio ammettere che Anthony e Kate mi hanno rubato il cuore e per quanto amassi Daphne e Simon e non mi piaccia particolarmente fare paragoni, essendo due relazioni totalmente differenti, li ho decisamente preferiti.
Anthony non cercava l’amore, perchè dopo aver visto il dolore della madre, alla dipartita del padre, l’ultima cosa che desiderava, era rischiare di provare una simile sofferenza o ancor peggio, di provocarla alla sua amata.
Kate credeva di non meritare di essere amata e, sentendosi in difetto, avrebbe fatto qualunque cosa, perchè sua sorella fosse al suo posto.
Ma nonostante ciò, fin dal primo istante, per loro è stato impossibile stare lontani.
Testardi, chiusi e a tratti insensibili, ci hanno provato con tutte le forze a fuggire, autoconvincendosi di odiarsi e facendoci penare per ben sei episodi, prima di ottenere il tanto atteso primo bacio, ma alla fine, l’amore è stato troppo forte e li ha travolti come un fiume in piena.
Poichè, come Anthony stesso afferma, Kate è: “La rovina della sua esistenza e l’oggetto di ogni suo desiderio”
Perchè se è vero che spesso gli opposti si attraggono, a volte, la persona giusta è quella più simile a noi e con il quale condividiamo i maggiori interessi e non importa se questo significa rischiare di scontrarsi ogni singolo giorno, ne varrà sempre la pena.
Gli altri personaggi
Passando invece agli altri personaggi, devo fare un plauso alle donne della serie: combattive e rivoluzionarie, furbe e scaltre, dolci e comprensive, ne abbiamo di tutti i colori, ma che siano sorelle, madri o la regina, ognuna di loro sa sicuramente il fatto suo.
In primo luogo Daphne, che grazie alla maternità e alle responsabilità che il ruolo di duchessa comporta, è decisamente maturata, tanto da comprendere i veri sentimenti del fratello, prima di lui stesso e cercare di farlo ragionare, prima che fosse troppo tardi.
Passando poi ad Eloise, non posso fare altro che complimentarmi. Già nella prima stagione era infatti emerso il suo carattere ribelle e determinato, che in questa è stato solo confermato, con un’ulteriore presa di posizione, perchè preferirebbe essere esclusa dalla società, piuttosto che smettere di far valere le sue idee ed essere chi non è.
Lo dimostra quando, sentendosi tradita, decide persino di rompere l’amicizia con Pen.
Non posso poi non nominare Lady Dambury, Lady Bridgerton e la Regina Charlotte, tre donne adulte, molto diverse, ma ugualmente importanti nelle trame della serie. Le prime due, infatti, per la seconda stagione consecutiva, riescono ad essere delle perfette agenti matrimoniali, dando ai due protagonisti, i consigli perfetti, mentre la seconda, che combatte contro la noia, la brutta malattia del marito e i continui attacchi alla corona da parte di Lady Whistledown, si dimostra sempre in grado di mantenere le redini della situazione e decide persino di salvare la reputazione delle Sharma.
Infine, se parliamo di personaggi femminili, devo per forza menzionare Penelope/Lady Whistledown, che però, a dir la verità, in questa stagione, mi ha un po’ deluso. Infatti, proprio come Eloise, anche io credo abbia perso un po di vista il reale scopo della sua identità segreta e non ho per nulla apprezzato lo scandalo che ha fatto scoppiare, nel tentativo di coprire la sua identità, rischiando così di rovinare per sempre la reputazione della sua migliore amica.
Per quanto riguarda invece i personaggi maschili, non posso proprio non parlare dei fratelli minori di Anthony: Benedict e Colin.
E se il primo l’ho adorato, con i suoi modi da artista disincantato e desiderabile, il secondo mi ha un po delusa.
Infatti, non ho per nulla apprezzato rivederlo ancora preso da Marina, continuare a sentirlo parlare dei suoi viaggi – che diciamoci la verità, non interessano a nessuno – e soprattutto assisterlo in continuazione dare Penelope per scontata, finendo per ferirla enormemente, cosa che non si meritava affatto.
In conclusione, questa seconda stagione è stata decisamente superiore alla prima, per cui ve la consiglio caldamente, in attesa di scoprire cosa hanno in serbo per noi e in particolare, chi sarà il Bridgerton protagonista della terza.
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Giada
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