Movieland: obviously no spoiler – Challengers
Ciao a tutti ragazzi e bentrovati in un nuovo appuntamento di Movieland: obviously no spoiler! Mi pento e mi dolgo dei miei peccati, ma per vedere Challengers sono dovuta ricorrere a metodi alternativi, tutto questo però per portarvi, finalmente, una recensione degna di nota.
Challengers
Luca Guadagnino con il film Challengers scrive un saggio di estetica: ogni inquadratura è pura poesia, tanto che uno sport, quello del tennis, storicamente noioso da guardare, diventa qui avvincente. Zendaya dona tutta la sua magia e il suo splendore per ricreare dei piccoli quadri, ma neanche lei può sanare la totale assenza di un senso logico o, ancora più banalmente, una trama.
I due amici Art e Patrick, inseparabili sin da piccoli, giocano a tennis e sognano di diventare dei professionisti in quel campo, ma quando arriva Tashi, un’ostinata e giovane fuoriclasse, la loro amicizia viene testata dalla partita più ardua da vincere: quella dell’amore.
L’irrealtà fa da padrona, il triangolo amoroso comanda, ma chi regna davvero, forse, è una galoppante malattia mentale da parte di tutti e tre i protagonisti: sia Art che Patrick hanno la sindrome di Peter Pan, mentre Tashi, che li tiene in pugno (per non dire altro), tenta di fare la cosa giusta per tutto il film ma non ha preso mezza decisione che comprendesse neanche un granello di senso.
Luca Guadagnino è uno dei maggiori esponenti del cinema mondiale, ma purtroppo questa volta ha sparato un colpo a salve. Nulla a che vedere con il precedente Call Me by Your Name, che nonostante non mi avesse convinta completamente era comunque un prodotto con un’impronta chiara, una storia lineare, una sceneggiatura valida e dei dialoghi in grado di arrivare dritto al cuore delle persone. Nulla di tutto questo era presente in Challengers, che nonostante faccia venire voglia di una partita di tennis, non mi ha dato emozioni di altro tipo.
Generalmente, un film che consiglio in questa rubrica ha sempre la chiosa Fatevi del bene e guardatelo, mentre questa volta mi viene complesso non dirvi, semplicemente, salvatevi!
Sara