Chilling Adventures of Sabrina – Recensione “Capitolo Venticinque”
I pagani hanno deciso di rivendicare il potere e di farla pagare alle Streghe della Notte con il sangue per nutrire l’Uomo Verde, il più vecchio degli dei che, a quanto pare, sta per rinascere e ha bisogno di energie per farlo, di sacrifici di sangue, appunto.
Ovviamente tra i pagani abbiamo ritrovato Circe, Medusa e Pan e posso affermare di essere seriamente preoccupata per i nostri che senza poteri, senza fonti da cui attingerli devono fronteggiare non solo loro ma anche le streghe che sono state convocate senza la loro volontà.
E oltre a questi due fronti, come se non bastassero, ci ritroviamo con Dorcas e Roz pietrificate, Agatha in preda alla follia, Hilda in fase di trasformazione in ragno, i ragazzi della scuola trasformati in maiali (Harvey sarebbe Ulisse?!), Nick devastato che non riesce più a ritrovare se stesso, Sabrina divisa tra l’Inferno ed il mondo con le emozioni completamente sballate, con Robin che sta per passare dalla parte dei nostri perché non condivide le idee dei pagani, con Caliban e l’ora infernale in pieno subbuglio e con Lucifero su tutte le furie che vuole vendicarsi con le streghe della notte per averlo rinnegato e abbandonato e anche con i mortali.
Insomma, siamo proprio in una fase tragica ed è tutto in via di peggioramento ma si spera anche in via di risoluzione.
In tutto ciò la mia grande preoccupazione/ciò che aspetto di più al mondo è il confronto/scontro tra Lucifero e Lilith che si preannuncia epico. Lilith vuole il potere che merita più di chiunque altro ma, al tempo stesso, conosce la sua più grande debolezza e sa che con Lucifero non può abbassare la guardia anche se, purtroppo, si ritrova sempre nella condizione di cedere quando si tratta di lui.
Per non parlare del fatto che il Signore Oscuro sia furioso anche perché le streghe pregano Lilith ormai…cara Lilith, lo scontro sarà magnificamente infernale.
Non mi piace vedere la paura nei suoi occhi soprattutto non dopo averli visti brillare per la gioia di regnare insieme a Sabrina e per l’orgoglio che prova nei suoi confronti e non mi piace che abbia paura di qualcuno che l’ha tradita e rinnegata e che, semplicemente, non ha colto il suo reale valore.
Sabrina e Lilith formano una squadra vincente, penso da sempre che siano un duo meraviglioso e che riescano ad incastrarci alla perfezione, Sabrina è una ribelle che non segue le regole e Lilith è sempre lì pronta ad insegnarle tutto ciò che conosce e a farla crescere come strega con una forza e una tenacia invidiabili e che non conoscono requie e con quel pizzico di disapprovazione, di scocciatura e di disgusto che sono propri del suo essere. Non ci vuole molto per vedere quanto però sia orgogliosa di Sabrina e niente ogni volta mi si scalda il cuore come ad esempio quando la streghetta ha affermato di conoscere la magia temporale e quando è riuscita ad uscire dal loop temporale indenne e con la bacinella di Ponzio Pilato…avete tutti visto quello che ho visto io? Lilith stava quasi per mettersi a fare la cheerleader…internamente, va bene ma sempre felice era.
Ho amato molto Sabrina nel “Capitolo Venticinque” di CAOS e il modo in cui ha affrontato la situazione che si è venuta a creare con Barabba sul Golgota, usare la disillusione non è barare è essere astuti…da quando essere scaltri e perspicaci vuol dire barare? Ciò viene affermato solo da chi non riesce a vedere oltre il proprio naso e non riesce a sfruttare tutte le proprie potenzialità.
E in questo episodio ho amato molto anche i riferimenti storico-temporali che sono stati inseriti ad hoc e al momento giusto, direi perfetto, voglio proprio scoprire cosa sia questa terza regalia profana e per quale motivo Lucifero dovrebbe rimanerne scioccato…chi tra Caliban e Sabrina riuscirà a trovarla?
Per quanto riguarda il rituale del bagno lunare di questo “Capitolo Venticinque”di CAOS credo di aver dato un urlo nel momento in cui ho visto i pagani utilizzare la torta donata dalle streghe della notte per “mangiare” letteralmente la Luna e privarle così non solo di un Signore Oscuro, del potere, delle energie ma anche della Luna. Nel momento in cui ho visto sparire a morsi quel disco argenteo ho provato un dolore interno, lo stesso che avranno sentito le streghe.
L’ultima spiaggia era il cercare di amplificare le energie con l’aiuto di vari diapason e di un cerchio di pietre del tipo Stonehenge (durante questo “Capitolo Venticinque” di CAOS siamo finiti in Outlander e non lo so?) e, giustamente, arriva Agatha caricata a molla dal Signore Oscuro per distruggere tutto e interrompere il contatto ed ecco qui, comunicazione saltata e streghe furiose e disturbate in arrivo. Chi vuole scappare? Io non di certo e nemmeno la nostra coven che nonostante il depotenziamento è grande e valorosa.
Ora è giunto il momento…arriviamo al momento che sapevamo sarebbe arrivato ma che avremmo voluto non giungesse affatto.
Sabrina e Nick non sono più una coppia ed il mio cuore ha leggermente, solo leggermente (ma che stai dicendo Irene, leggermente? Credo di aver perso il mio cuoricino) pianto.
Amare troppo può essere il motivo per cui una storia finisce?
Amare può significare doversi allontanare per conoscere se stessi, ritrovare se stessi e ritornare ad essere forti da soli e più forti insieme?
E cosa significa doversi allontanare senza nemmeno un ultimo bacio pena l’impossibilità di allontanarsi davvero dalla persona che si ama?
Significa forse amare mai troppo tanto da star male? Amare può voler dire stare male e voler ricercare la felicità e ricercarsi e cercarsi ancora prima di ritornare a stare bene davvero?
Queste sono solo alcune delle domande che sono vorticate nella mia testa vedendo quella scena del “Capitolo Venticinque”di CAOS e ripensando a cosa anche Sabrina ha fatto per Nick pur di salvarlo e di riaverlo e ai sacrifici che ha fatto Nick per proteggere tutti e la sua amata.
Ha combattuto contro chiunque, è scesa all’Inferno, ha affrontato tutti i re infernali, la stessa Lilith, Lucifero, i residui del Signore Oscuro all’interno del corpo di Nick, ha messo in gioco tutto per lui e forse non solo per lui, questo è chiaro.
Sabrina si muove seguendo due linee, quella della luce e quella dell’oscurità e sappiamo che le piace il potere, che ce l’ha nel sangue così come sappiamo che le sue intenzioni si basano sempre su sentimenti positivi, lo dice anche Zelda, Sabrina ha il complesso del salvatore, non riesce proprio a non cacciarsi nei guai anche quando rischia di cedere completamente al suo lato oscuro, quello che tutti hanno e che quasi tutti negano di avere addirittura con se stessi per paura, paura di non accettarsi, di non essere voluti, di rischiare di conoscersi davvero e di rendersi conto che i lati oscuri non sono sempre negativi e che la luce emerge sempre dal buio altrimenti non avrebbe motivo e senso di esistere.
Sabrina ama davvero Nick ma anche il potere, la sua congrega, il mondo in cui vive e non può e non deve rinunciare a niente di tutto ciò, o meglio, non dovrebbe poterlo e volerlo fare ma, certe volte, la vita ci mette di fronte a situazioni inattese che ci sconvolgono e rendono impossibile o comunque difficilissimo prendere la giusta decisione o per essere andati in crisi o per mancanza di tempo o, purtroppo, per mancanza di modo che c’è quasi sempre ma che non riesce a scorgersi in tempo o che non riesce a scorgersi affatto.
Sabrina e Nick si amano ma…ritorneranno insieme? Forse si, forse no, forse non in questa terza parte, forse mai più ma sappiamo che si amano e che si sono amati davvero e che, nonostante tutto, continueranno a farlo.
Certe emozioni non si dimenticano mai, si può fingere di esserci riusciti ma è solo un modo per ingannarsi e per soffrire meno, per illudersi di non aver amato davvero e per auto-convincersi di stare bene così.
Consiglio spassionato: non fingete né con gli altri né con voi stessi, le emozioni si vivono in due e c’è bisogno che vengano vissute insieme fino alla fine anche quando si deve/si vuole mettere un punto a ciò che è stato. Non lasciate mai qualcuno senza risposte e fate domande, non abbiate paura. La cosa più spaventosa non è vivere, rischiare e conoscersi ma vivere una vita-non vita per paura.
Nick e Sabrina hanno paura di allontanarsi e non vogliono ma almeno sanno perché si ritrovano in quella situazione, sanno cosa provano ed è la cosa più importante.
E hanno ragione entrambi, Nick non deve intendere di volerla proteggere e di lasciarla per questo motivo perché Sabrina sa difendersi da sola…anche dalle proprie emozioni e spero con tutto il cuore che Nick possa ritornare ad essere come è sempre stato e con qualche consapevolezza in più. L’amore e le emozioni fanno paura, è umano ma tutti devono imparare a controllare se stessi e i propri sentimenti sia negativi che positivi.
Il momento in cui le mani dei due si separano ha avuto un qualcosa di simbolico da cui non si torna indietro, non ora, non subito e non senza cambiamenti, anzi ma vorrei ricordaste una principio fondamentale: l’amore non rallenta.
Concludo questa recensione con l’ennesimo riferimento al mio duo preferito. Non è un caso che Lilith sia apparsa nel momento di maggior debolezza di Sabrina, non è un caso che sia andata ad asciugarle le lacrime, non è un caso che sia stata proprio lei a ricordarle che alle regine non è permesso piangere perché l’ha imparato sulla propria pelle dopo aver subito e sofferto. Le regine si prendono il permesso autonomamente. Le regine possono tutto.
Le regine possono piangere ma non devono perché devono, invece, rinascere dalle proprie ceneri e non crollare, non permettersi di farsi affossare dalle proprie emozioni e fragilità. E se proprio piangono è solo un modo per dimostrare agli altri e a se stesse di essere forti ma con la capacità di soffrire.
Non solo una strega, una regina, una reggente…ma più di una madre, più di una sorella.
Voto all’episodio: 9, non ho nulla da dire, meraviglioso.
Grazie per questo “Capitolo Venticinque” di CAOS che ho amato alla follia.
Tremate, tremate, le streghe son tornate…e se non sono ritornate completamente lo stanno per fare.
Irene