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Doctor Who: “Twice Upon a Time” ha segnato l’inizio di una nuova era


Addio Peter CapaldiSteven Moffat, benvenuta Jodie Whittaker. Lo speciale natalizio di Doctor Who è finalmente andato in onda, rendendo i fan allo stesso tempo nostalgici ed entusiasti per l’inizio di questa nuova era. I protagonisti di Twice Upon a Time, infatti, sono stati tre uomini, beh, tecnicamente un uomo e due Gallifreyani, che hanno avuto a che fare con cosa significa morire.

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È stato bello vedere due Dottori in diversi punti della loro linea temporale: Peter come la dodicesima reincarnazione, e David Bradley come la prima. A loro si è aggiunto anche Mark Gatiss, questa volta non come sceneggiatore ma nelle vesti di un capitano della Prima Guerra Mondiale. Dopo un’introduzione vintage di 709 episodi fa, lo speciale è iniziato esattamente dove eravamo rimasti con The Doctor Falls. Il Dottore si trova al Polo Sud nella neve, sta pensando di rigettare l’ennesima trasformazione quando viene raggiunto dalla sua prima reincarnazione, anch’essa nel bel mezzo della rigenerazione. Il confronto tra i due è divertente, ma ha anche permesso di giustificare a livello narrativo e simbolico il passaggio a Whittaker.

Ecco, questa è la primissima volta che io, beh, tu, noi ci siamo rigenerati.

La rigenerazione del primo Dottore è già iniziata, e anche se non riconosce subito chi diventerà, il dodicesimo Dottore capisce subito la situazione: entrambi resistono alla rigenerazione, non vogliono cambiare. Il paesaggio in cui si trovano è una bella metafora per far capire che non è solo il posto ad essere congelato, lo sono anche loro davanti alla trasformazione.

Ed ecco che compare Gatiss, e per un po’ seguiamo la storia dal suo punto di vista. Stava combattendo nella Prima Guerra Mondiale quando il tempo si è fermato e ha sentito una voce dire: “C’è un errore nella linea temporale”. Ora, insieme ai due Dottori, entra nel Tardis del primo e ovviamente si stupisce del fatto che all’interno sia più grande. Un classico! Da qui l’episodio continua a svilupparsi, tra l’arrivo di Bill Potts e conversazioni commoventi. Mi riferisco, ad esempio, ai due Dottori che parlano della loro inabilità di affrontare la morte, oppure al discorso tra Bill e il Capitano, che è consapevole che il miracolo del suo “salvataggio” dalle trincee potrebbe essere solo una pausa temporanea.

Ecco il problema della speranza. Rende tremendamente spaventati.

Il suo ritorno nelle trincee della Prima Guerra Mondiale è davvero un bel momento. Il suo testa a testa con l’altro soldato ricomincia, ma ad un certo punto iniziano a cantare “Silent Night” in tedesco. Nel 1914 è Natale, e quello è il momento storico durante cui entrambe le fazioni sul fronte occidentale hanno deposto le armi per godersi il Natale insieme.

Per un giorno, un Natale, molto tempo fa, tutti hanno messo giù le armi e hanno iniziato a cantare.

L’arrivo del tredicesimo Dottore

Quando sorge il sole oltre ai soldati anche i due Dottori si stringono la mano e si dicono addio. Il primo Dottore ha accettato la sua trasformazione, ma il dodicesimo non è ancora pronto. Seduto nella neve, invita Bill a fare un’ultima passeggiata. Anche Clara e Nardole compaiono per dirgli addio, e gli dicono di non morire. Quando anche i suoi vecchi compagni spariscono, Capaldi inizia il suo ultimo monologo: si dà consigli, promemoria per ricordarsi del tipo di persona che vuole essere.

Beh, credo che… un’altra vita non ucciderà nessuno. Beh, eccetto me.

Le sue ultime parole, come da tradizione, sono un addio anche per l’attore: “Dottore, ti lascio andare”. Ed ecco che compare Jodie Whittaker, il primo Dottore donna. Il suo futuro presenta infinite possibilità, e il suo arrivo ha segnato la fine perfetta per una nuova, bellissima era.

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Il Dottore è morto, lunga vita al Dottore!

Martina

 

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