Emily in Paris 3 - Recensione
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Emily in Paris 3 – Recensione

Dopo aver fatto una maratona di Emily in Paris 3 su Netflix approdata sulla piattaforma il 21 dicembre, eccoci qui con la nostra recensione senza spoiler! Siete pronti? Cominciamo!

La recensione di Emily in Paris 3: una stagione godibile, ma inconcludente

Comincio dicendo che questa è stata una stagione godibile, ma inconcludente. Escludendo il colpo di scena finale, che andrà solamente a complicare di più la situazione nella quarta stagione, sembra che in generale si sia tornati al punto di partenza, ovvero alla prima stagione, per quanto riguarda la storia. Inoltre, ci sono molti aspetti che erano già stati sviluppati nella seconda stagione, come la presenza sempre più frequente di dialoghi in francese e non solo in inglese, ma senza che siano state apportate particolari innovazioni.

Bisogna tuttavia trattare di qualche novità: in questa stagione rivediamo i personaggi secondari che si appropriano sempre di più di maggiore spazio all’interno della serie, tanto da avere un ruolo più importante all’interno della vita di Emily, anche se lei pare essere ogni volta la risolutrice di ogni problema (provocando un disastro dietro l’altro nel frattempo come al solito).

Quella specie di quadrilatero amoroso formato da Emily, Alfie, Gabriel e Camille che si era formato in precedenza persiste, anche se sembra trovare in parte una risoluzione alla fine della stagione, la quale non mi ha stupita per niente e anzi mi ha lasciata un po’ interdetta. Fra l’altro, il personaggio che mi sembra emerga di più fra di loro in questa stagione è Alfie, che si dimostra essere un personaggio a tutto tondo e molto apprezzabile.

Aggiungo anche che sono presenti molti tradimenti a livello di relazioni amorose, legami che si spezzano e che magicamente svaniscono il giorno dopo senza lasciare traccia. Ora, essendo una serie leggera e abbastanza frivola non mi aspettavo certo meno intrighi di questi, ma mi è parso un po’ esagerato vedere quanto poco valessero certi sentimenti, dato che erano stati costruiti con cura a partire dalla seconda stagione.

Questa è stata una stagione di transizione per arrivare alla quarta, una piccola sosta per proseguire un viaggio delineatosi già dalla prima stagione, ma sebbene non mi abbia convinta fino in fondo, bisogna anche focalizzarsi sulla crescita dei personaggi e sul maturare dei loro rapporti, primo fra tutti quello tra Mindy ed Emily. Le due ragazze hanno mostrato come l’amicizia possa essere un legame anche più importante di quello romantico, aspetto che ho apprezzato molto.

In sostanza, Emily in Paris rimane sempre una serie che mantiene lo stesso tenore dall’inizio alla fine (leggera, divertente, romantica), non annoia mai lo spettatore per via di tutti i guai causati da Emily, sebbene lei sia ora più matura, ma questa stagione non è purtroppo riuscita a superare le mie aspettative stavolta. Tuttavia, rimane sicuramente un ottimo prodotto da gustare durante le feste, soprattutto per chi ama gli outfit di Emily!

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Erica

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Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.