"Graduation"
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Riverdale – Recensione 5×03 “Graduation”

“Graduation” per molti è sinonimo di gioia, di fine e di nuovo inizio, di rinascita ma per tanti altri è anche sinonimo di addii, cambiamenti imprevisti e nostalgia.

"Graduation"

Devo dire che questo è sicuramente stato il migliore episodio tra i primi tre di questa quinta stagione anche se si percepiva chiaramente il clima di season finale tipico del periodo di maggio in cui in molti si ritrovano allo stesso punto dei protagonisti o comunque ad apprestarsi a vivere l’estate, caratteristica che per ovvi motivi non possiamo riscontrare adesso.

In “Graduation” le emozioni principali che serpeggiavano in questo episodio sono state la tristezza, la nostalgia con un mix di fermento per il futuro e voglia di vivere rimanendo giovani ancora per un po’ visto che i nostri ragazzi hanno vissuto tutto tranne che un’adolescenza serena e felice.

Ho amato il discorso di Betty sul rimanere giovani, sul consegnare alla nuova generazione una cittadina noiosa, tranquilla ma piena di vita e di sicurezza, ricca di gioventù vissuta e non rubata o macchiata ma, se devo essere sincera, mi aspettavo qualche parola in più da lei, evidentemente c’era necessità di un “less is more” e ho apprezzato comunque la scelta anche se, ripeto, la sensazione di incompletezza mi rimane.

"Graduation"

Al tempo stesso mi è sembrato di rivedere “High School Musical 2” per un momento e sapete benissimo che mi sto riferendo al momento in cui aspettano che lancette scandiscano la fine dell’ultimo giorno di liceo ma, in questo caso, non hanno né cantato né altro, si son solo goduti quel momento e si son abbracciati perché, diciamola tutta, sopravvivere nella cittadina di Riverdale non è stato affatto facile, anzi.

“Graduation” è stato comunque carico di emozioni ancor di più per chi, come me, segue questa serie dall’inizio e ha vissuto ogni singolo momento, ogni singola follia quindi è stato un episodio di addio anche per noi che abbiamo dovuto salutare i nostri “piccoli” per vederli trasformati dopo il salto temporale di sette anni dove saranno non solo cresciuti ma avranno trovato il loro posto nel mondo, in un certo senso, chi lavorando, chi facendo parte dell’esercito etc…e sarà bellissimo, in ogni caso e nonostante la piega che Riverdale ha assunto dalla scorsa stagione, vivere questa transizione con loro.

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E, in effetti, è stato anche un addio a Skeet Ulrich, a FP Jones e ai Falice per cui abbiamo sempre tifato più o meno tutti e, sinceramente, il loro addio non mi è piaciuto sia per la rapidità sia per la modalità.

Jellybean ha sicuramente bisogno di tornare a casa anche se, di certo, l’ambiente in cui è cresciuta non l’ha certamente preservata, anzi e ha bisogno dell’affetto e del supporto dei genitori ma…in teoria Alice sarebbe potuta partire con loro, si sarebbero potuti non lasciare amandosi ancora e avrebbero potuto cercare di mantenere una relazione a distanza se solo Skeet Ulrich non avesse lasciato lo show.

Non credo che ci sarebbe stata una fine per i Falice se Skeet non avesse lasciato Riverdale e, almeno, non è morto anche FP quindi, a malincuore, va bene così, potrà sempre tornare in qualche scena anche solo per regalarci un lieto fine in futuro.

Per quanto riguarda i ragazzi, sono davvero molto triste, l’unica coppia ancora in piedi dopo “Graduation” è quella formata da Kevin e Fangs o, almeno, lo era, dopo sette anni non so cosa può essere successo.

Tutte le altre coppie son praticamente scoppiate lasciando un vuoto incredibile ma, purtroppo, era prevedibile, son davvero poche le coppie che rimangono insieme dopo la fine del liceo e, in un teen drama non potevamo di certo aspettarci rimanessero insieme le coppie principali.

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Sembra assurdo ma la persona che più mi ha colpito tra i ragazzi è stata Cheryl che è cambiata, è cresciuta e ha voglia di riscatto personale e ha iniziato ad impegnarsi per ripulire il nome dei Blossom e per far ripartire la produzione di sciroppo d’acero, vuole essere una persona migliore non soltanto per poter stare con Toni senza il permesso di una famiglia che non la vuole solo per il cognome ma anche per essere più forte e indipendente. Vuole dimostrare quanto vale e sono certa ci riuscirà e spero davvero riesca a trovare il suo posto nel mondo.

Per quanto riguarda Veronica e Archie mi aspettavo una scelta forte da parte del ragazzo, percepivo proprio che sarebbe accaduto qualcosa di simile e sono contenta così, non li ho mai amati come coppia ma, insomma, sono cresciuti insieme e Veronica ha davvero fatto bene ad Archie proprio come lui è stato fondamentale per lei ma credo che il loro futuro non sia l’uno tra le braccia dell’altra, erano l’una la persona giusta dell’altro e viceversa durante il periodo del liceo ma ora hanno bisogno di altro e, chissà, forse in un futuro meno prossimo riusciranno a ritrovarsi ma non adesso.

Ho amato tantissimo la scena in cui la macchina guidata da Betty con a bordo Veronica e Jug raggiunge e affianca l’autobus con il quale Archie sta partendo per arruolarsi proprio nel momento in cui il ragazzo ripensa al proprio passato insieme alle tre persone con cui ha vissuto ogni singola cosa, è stata una scena molto toccante che mi ha fatto commuovere perchè è bellissimo avere delle persone che ci accompagnano nel corso della vita e crescono insieme a noi e la più grande forza di questo show è proprio il loro rapporto, il meraviglioso legame che hanno questi quattro ragazzi che si son ripromessi di incontrarsi ogni anno nel giorno in cui cade l’anniversario del diploma.

Arrivo alle dolenti note perchè la fine dei Bughead avvenuta al termine di “Graduation” mi ha decisamente fatto male al cuore ed era molto prevedibile.

"Graduation"

Ciò che ha sempre contraddistinto il rapporto tra Betty e Jughead è proprio il dialogo, il raccontarsi tutto, il fidarsi e l’affidarsi completamente all’altro, l’amarsi perchè ci si conosce talmente tanto da rischiare di non ricordare dove finisca uno dei due e dove inizi l’altro, da essere così in sintonia da non aver bisogno di altro se non di uno sguardo per sentirsi al sicuro e per capirsi e, proprio per questo, vederli dormire lontani essendo sempre stati abituati a vederli abbracciati sempre più, osservarli allontanarsi senza che nessuno dei due facesse qualcosa per evitarlo mi ha fatto male e mi ha dato proprio la sensazione di fine.

Una fine che spero sarà momentanea perchè quei due sono destinati a stare insieme, non solo si amano ma sono proprio anime gemelle e non parlo da persona che ama i Bughead ma da persone che ama l’amore quando è come quello che c’è tra loro in cui si condividono luci ed ombre, in cui ci si ama, ci si diverte e si vive una vita diversa da quella che ci eravamo programmati, da quella che forse avremmo voluto perchè loro due si son scoperti e riscoperti insieme, sono cresciuti e hanno capito che strada intraprendere. Si sono trovati in un momento che sembrava sbagliato ma che, in realtà, era giusto e proprio nell’istante in cui si son davvero visti hanno capito cosa davvero volevano e che, qualsiasi sarebbe successa avrebbero voluto e dovuto viverla insieme.

Credo non si tratti davvero della fine per i Bughead, è solo iniziato un nuovo viaggio che, sono certa, riporterà l’uno dall’altra anche se, naturalmente, non avendo più parlato della questione ci sarà prima qualcosa di irrisolto da sistemare, i due ragazzi son diventati freddi l’uno nei confronti dell’altra e il “Ti amo anche io” di Jug la mattina dopo la “rivelazione” ne è la prova.

"Graduation"

Ogni tanto serve stare lontani e crescere personalmente per poter stare con la persona che si ama perchè chi si ama, alla fine e con tanta fortuna mista a coraggio, determinazione e voglia, si ritrova anche dopo anni.

Le scene che più mi hanno intristito di “Graduation” sono state state quella in cui Jug si ritrova a vivere da solo prima della partenza per il college e quella in cui si presenta da Pop’s per l’anniversario che si son ripromessi di vivere insieme e si ritrova da solo.

Jug è il narratore di Riverdale e, senza cappellino visto che ormai è cresciuto, ci fa sapere che passeranno altri sei anni prima della reunion con gli amici perchè ci sarà un nuovo mistero e questa consapevolezza mi ha fatto davvero intristire.

Sembra assurdo che proprio loro quattro non abbiano trovato il tempo per vedersi almeno una volta l’anno durante sette anni ma, a quanto pare, è successo e non vedo l’ora che inizi davvero la quinta stagione di Riverdale con questo quarto episodio.

"Graduation"
Saranno per sempre il mio duo investigativo del cuore

Jughead Jones e Betty Cooper resteranno sempre i miei personaggi del cuore perchè mi rivedo molto in lui e mi sento molto affine anche a lei quindi non vedo l’ora di godermeli cresciuti e lavorativamente attivi, sono il mio grande orgoglio.

Quanto è stato straziante vedere quel faccino triste sul visto di Jug mentre Betty gli raccontava del bacio?! Mi si è stretto il cuore.

Ritorneranno più forti di prima, ne sono certa.

Concludo dicendo che “Graduation” non è stato di certo il migliore episodio di Riverdale ma, sicuramente, uno dei più nostalgici e toccanti e ricco di cambiamenti.

Voto all’episodio “Graduation”: 8, meglio di altri perchè ricco di emozioni, di nostalgia, di buoni propositi e di sviluppi che, spero, porteranno a qualcosa.

Per questa settimana è tutto, alla prossima e buon weekend, vi lascio al promo di “Purgatorio”.

"Graduation"

Irene

Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.

2 Commenti

    • Irene D'Onza

      Ciao Giulia, grazie per questo commento, rischio di commuovermi io di riflesso.
      Mi fa molto piacere essere riuscita a trasmetterti così tanto, ti ringrazio di cuore per avermelo fatto sapere perchè mi rende felice e soddisfatta.
      Alla prossima e buona serata, un abbraccio…a distanza si può!