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Grey’s Anatomy – Recensione 18×13

Eccomi qui, insieme a voi anche questa settimana per la mia recensione della 18×13 di Grey’s Anatomy! Questo, a differenza dello scorso, è stato un episodio molto interessante!

Prima di tutto avevamo come protagonista un bel PITONE, che di certo non si vede spesso in un medical drama. Put a Squeeze on me è stato davvero molto divertente, vedere i medici alle prese con l’enorme animale è stato stupendo, soprattutto perchè tutti ne erano spaventati mentre Winston era l’unico che voleva avvicinarsi.

Iniziamo subito questa recensione parlando della protagonista.

MEREDITH

Anche se c’era da aspettarselo, ecco che David attacca ancora.

Proprio quando il loro successo è alle stelle, il paziente 0 nonchè protagonista di questa storia e ricerca sulla cura del Parkinson, ecco che il grande capo propone a Meredith di rimanere in Minnesota a capo di chirurgia generale e capo dello studio che porta il suo nome. Proprio negli scorsi episodi la Grey aveva espresso il suo dubbio su cosa fare in futuro e su quale strada scegliere, se tornare al Grey Sloan o meno.

E adesso arriva lui con un bell’assegno profumato, sia per lei che per Nick!

Senz’altro è una bella decisione che deve prendere la nostra protagonista, sia parlando della sua carriera che della sua vita in generale, comprendendo i bambini.

Di certo, però, non possiamo mica perdere la nostra protagonista! Sicuramente riprenderanno il discorso nei futuri episodi, ma sono contenta che dopo la chiacchierata con Nick si sia decisa a tornare a casa per farlo conoscere ai bambini! Lui è davvero un uomo d’oro.

Sicuramente Mer rimarrà a Seattle, però mai dire mai!

OWEN E TEDDY

Finalmente riprendiamo il discorso di quei due.

Una delle coppie più squallide di Grey’s.

Non mi sono mai piaciuti (come coppia) e questo lo sapete dalle scorse recensioni, di certo però non mi piace vederli che stanno male.

Ci troviamo alle prese con Owen e la sua faticosa riabilitazione dopo le operazioni subite, mentre Megan e il bimbo partono lui rimane solo con Teddy ed i due devono per forza affrontare i loro problemi.

Continuo a pensare che le scelte e le azioni di Owen siano abbastanza ambigue, e di sicuro anche Teddy! Finalmente dopo una fatica enorme per fargli tirare fuori le parole a quei due, ecco che dopo un piccolo sfogo dove nel mentre Owen riesce anche a camminare senza le stampelle, ecco che si siedono a cuore aperto per parlare come si deve.

Sicuramente la Altman ha tutte le ragioni del mondo ad essere spaventata e a voler mettere in salvo la sua famiglia, e alla fine dopo essersi accordati sul fatto che non vanno più fatte le cose alle spalle i loro cuori si sono ritrovati e possiamo dire che la questione sembra quasi risolta.

Sono proprio curiosa di sapere come andrà a finire il tutto, e sicuramente avremo delle sorprese in futuro riguardo Owen perchè di certo una cosa del genere non può passare inosservata…

Ci sono poi alcuni appuntini che volevo fare in questa recensione della 18×13 di Grey’s Anatomy:

-LINK E AMELIA

Mamma mia questi due. Per quanto mi piacciano Amelia e Kai continuo ad avere un grosso debole per questa coppia.

Mi sono sempre piaciuti quindi c’ero rimasta male quando si sono lasciati. Vederli leggermente interagire in questo episodio mi aveva dato una piccola speranza di riappacificazione (anche solo amichevole) ma dopo le ultime parole di Link ho il cuore spezzato.

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Si vede che sta proprio uno schifo…

-JO

Ma vogliamo parlare della sua uscita combinata?! Che ridere.

Il ragazzo con il quale ha trovato somiglianze e sintonia è davvero molto carino, poi sembra davvero dolce. Chissà come si evolverà questa storia. Sicuramente finiranno insieme ma non so come si possa sviluppare il tutto con Shonda.

-THE ROYAL COUPLE

Ovviamente si tratta di Ben e Miranda.

Mamma come li amo, vorrei mi adottassero all’istante.

Mi sono sempre piaciuti, sin da quando Ben è arrivato al Grey Sloan come anestesista. Sono sempre super dolci e sono bravissimi, perfetti l’uno per l’altra. Sono contenta che in questo episodio hanno trovato un piccolo spazio per loro due soli, perchè in una coppia anche quello è essenziale. Soprattutto avendo dei lavori così impegnativi come i loro.

Sono anche molto preoccupata per il nostro Webber, mi è salita in questo episodio quando ha detto di voler fare dei controlli per vedere se è ancora in grado di operare. Va bene che ormai non lo vediamo quasi mai all’opera però è uno dei big di Grey’s e vederlo allontanarsi dal bisturi sarebbe davvero triste.

Anche questa recensione della 18×13 di Grey’s Anatomy è conclusa, non dimenticate di seguirci sulla nostra pagina Facebook per ogni aggiornamento e informazione!

-Miriana

Miriana Zibardi, anche soprannominata Simba, amante folle di serie tv! Potrei stare al pc a guardarmi episodi da mattina a sera. Ecco la mia vita.

Un Commento

  • Anonimo

    Però penso sia bello vedere Richard, che nel bene e nel male è il padre e il capo di tutti, mettersi in discussione dopo tutti questi anni anche se in modo tanto doloroso. Intendo proprio nel senso più costruttivo del termine. E’ molto istruttivo che uno come lui in fondo non si senta arrivato nemmeno ora, con il suo metodo. Lo rende molto vero e sempre alla ricerca del migliorarsi.
    Devo dire che a me la scena di Amelia e Link invece è piaciuta: dietro tutte quelle ferite, c’è ancora molto sentimento. Per Link sicuramente è così: è innamorato e ferito, un 50 e 50, vedremo poi quale vincerà. E Jo ha fatto bene a “proteggere” la loro amicizia. Todd è dolce e esilarante e Jo lo è di suo. Come se la rideva Maggie? Mi domando perché la Wilson abbia poche interazioni al femminile: insomma con Meredith, con Maggie…L’anno scorso speravo addirittura che avrebbe interagito con Catherine. Kai e Amelia mi piacciono però non so quanto possono durare. La separazione tra Link e Amelia è stata dolorosa e netta però io non escluderei un riavvicinamento e una reunion (anche alla luce dei rimandi ai genitori di lui).
    Beh non c’è niente da fare, Owen sfinisce tutte le donne che stanno con lui o manipola le situazioni. Teddy ha tutte le ragioni.