Ciao a tutti ragazzi e bentrovati in una nostra nuova recensione di How to get away with murder, oggi parliamo del secondo episodio intitolato “Whose Blood is That?”.
Protagonista assoluta, tolta la nostra regina Annalise, è stata la magica Michaela Pratt che è sempre più vicina alla perfezione.
Comunque, procediamo per gradi e partiamo dall’inizio!

Come avevamo preannunciato nei nostri articoli e come si era capito già dal primo episodio, è tornata la competizione tra i nostri Keating (ormai) 3.
Nonostante il mio amore per Connor e Laurel, Michaela Pratt ha dimostrato in questo episodio di avere una marcia in più rispetto i suoi due colleghi.
Alla sbarra la piccola Keating se l’è cavata come una vera professionista, ha letteralmente massacrato il testimone, ma la parte più bella, a parer mio, è stata vederla scattare in piedi e gridare

OBJECTION!

All’unisono con Annalise. Insomma, il modo in cui se la tirava era anche un pò “fastidioso” ma l’ho amata profondamente.
Come ogni personaggio che si rispetti, anche Michaela ha sbagliato sotto diversi punti di vista ma il peggiore è stato sicuramente l’essere completamente oscurata dal premio in denaro quando quella causa andava ben oltre i soldi.
Ancora una volta questa serie ci mette davanti le tragedie della vita, e ancora una volta si parla di razzismo, un tema ancora troppo diffuso.
La povera imputata, senza Michaela e Annalise, nella migliore delle ipotesi avrebbe dovuto trascorrere la vita in prigione perché se solo fosse uscita e fatta tornare nel suo paese, sarebbe stata giustiziata a causa della sua omosessualità.

Una volta riportata all’ordine la signorina Pratt, la lucidità e la freddezza, e anche tanta paura, della ragazza hanno permesso ad Annalise di subentrare per far crollare un testimone che da anni covava odio profondo verso altre scelte e culture.
Come ha detto Annalise, ci vuole maturità per capire quali sono i propri limiti, e la Pratt sapeva che ancora non era in grado di far crollare un testimone come quello davanti al giudice.
Dopo questa ovazione per la Pratt, spostiamo l’attenzione su Bonnie che senza dubbio è fin da ora una delle protagoniste indiscusse di questi primi episodi.
Non solo nei flashforward la vediamo uccidere una misteriosa persona, ma veniamo a conoscenza che suo figlio potrebbe realmente essere vivo!
La logica ci porta a dire che Gabriel Maddox potrebbe essere il figlio che Bonnie non sa di avere, ma siamo sinceri, quando mai questa serie ci ha imboccato così facilmente una risposta?
Più guardo Gabriel, più osservo il suo carattere, e più mi sento di affermare che quel ragazzo potrebbe non essere il figlio di Bonnie ma della nostra avvocatessa Annalise.
Sappiamo che durante quell’incidente il bambino è morto e mi rendo conto che la cosa possa suonare un pò folle, eppure a me quel ragazzo sembra proprio il figlio di Sam e Annalise.
Ciò non toglie che Bonnie possa averne un’altro ma a parer mio non può essere Gabriel.

Rimanendo sempre sulla nostra Bonnie Winterbottom, voi avete idea di chi possa essere il corpo che Bonnie sembra aver ucciso nella neve?
Io per il momento non ho neanche l’ombra di un idea, sono solo molto ansiosa perché diverse volte nell’episodio abbiamo visto fare ad Oliver il baby sitter del piccolo Christoph, e sappiamo che una delle ultime cose che il corpo morente ha visto, è proprio il piccolo infreddolito nella neve.
Di chi è il sangue sulla scarpa della nostra Bonnie.

Tra una Laurel che inizia a prendere nuovamente possesso della sua vita, anche se dovrebbe proprio smetterla di sbavare dietro a Frank, i preparativi per il matrimonio e tanto altro a me non resta che darvi appuntamento alla prossima settimana nella speranza di capire qualcosina in più su tutta questa storia!

Passate dai nostri amici!
How To Get Away With Murder Italia