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How to getaway with murder – Recensione 5×14

Ciao a tutti ragazzi e bentrovati in una nostra nuova recensione di How to get away with murder. Ci troviamo qui riuniti oggi per parlare del penultimo episodio della quinta stagione che ha già iniziato a sconvolgerci l’esistenza con un episodio d’anticipo.
Comunque, partiamo dall’inizio di questo Make Me The Enemy, e mentre ci chiediamo che razza di problemi abbia la famiglia Castillo, iniziamo questa benedetta recensione.

Recensire un episodio come questo con la febbre alta non è il massimo, ma una volta visto è stato per me impossibile non parlarne con voi nonostante l’influenza.
Prima di tutto, ancora una volta, stravolgiamo le carte in tavola:

QUEL POVERO CRISTO DI EMMETT CRAWFORD NON HA UCCISO PROPRIO NESSUNO.

Tutto l’episodio si è incentrato sul trovare prove che confermassero Emmett come il mandante dell’assassinio di Nate Sr.
Quando nello scorso episodio abbiamo “capito” che Emmett fosse il mandate non ci siamo soffermati sulle ragioni per cui l’uomo avrebbe potuto fare un gesto tanto estremo, anche perché io devo ancora capire l’esatta ragione per cui mi hanno ammazzato Wes, chiedere di capire perché Emmett avesse ucciso Nate mi sembrava precoce, ho preso la nozione e non mi sono fatta troppe domande (per la mia salute mentale).
Emmett però si è dimostrato innocente, si poteva intuire dal modo in cui ribatteva alle accuse di Annalise, sia dai i suoi atteggiamenti. Un uomo che risponde per le rime ad Annalise nel mezzo di una “Arringa”, anche se la sua sbarra era il tavolo di una cena romantica, non poteva essere proprio colpevole.
Ovviamente è facile dirlo ora che la verità è svelata, ma in effetti (apparentemente) non aveva proprio senso, anche se voleva vendicarsi di Annalise  non era una giustificazione sufficiente per uccidere un uomo.
Questo discorso non fa una piega, peccato che, non ufficialmente ma da quanto abbiamo potuto capire, ad uccidere Nate Sr. è stato il fratello di Laurel…
Perdonate il francesismo che mi auto censuro:

CA**O C’ENTRA?

Non vedo davvero l’ora di scoprire gli intrecci dietro, non solo la morte di Nate Sr, ma anche su quella della madre di Laurel.
La donna è un mio pallino da un pò di tempo, la sua scomparsa mi è sempre sembrata troppo sospetta ma oggi ha fatto finalmente ritorno, o meglio, la sua testa lo ha fatto.
In una stagione che sembrava un pò “fiacca” e scarsa di idee, abbiamo un’ultimo episodio che potrebbe confermare o ribaltare completamente il risultato (mi sento molto Alessandro Borghese).

Impossibile non aprire una parentesi su Oliver che è stato straordinario.
Connor ha fatto il suo massimo nelle vesti di avvocato, ma il nostro Olly ha saputo attuare un piano letteralmente perfetto.
Negli occhi e nelle parole del giudice ho letto una sorta di avvertimento, Oliver deve pregare di non finire mai nei guai con quel giudice o potrebbe veramente rimetterci le penne.
Il modo in cui ha parlato il nostro informatico è stato carino e cordiale ma si vedeva chiaramente che il giudice, si, ha apprezzato un colpo di coda inaspettato ma che al tempo stesso aspetta un passo falso per tornare all’ attacco anche lei.

Che dire ulteriormente, l’ingresso di questo nuovo Castillo ha stravolto le carte in tavole e amplificato la lavagna dell’FBI che ufficialmente sa, o pensa di sapere, tutto.
La cosa importante è che non ne hanno le prove e Annalise può attivare il suo brillante cervello e provare ad escogitare un piano per ingannare anche loro.

Alla prossima settimana con un nuovo episodio!

Passate dai nostri amici: How To Get Away With Murder Italia 

 

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Ciao a tutti! Sono Sara, il Braccio Destro dei Redheads Diaries, vivo a Roma e, come potete immaginare, sono una telefilm addicted. Le mie serie preferite sono, Game of Thrones, Blindspot, This is us e talmente tante altre che sono impossibili da elencare. MIO MARITO È CISCO RAMON!