Nelle sale italiane dal 20 marzo, Biancaneve è il nuovo film prodotto dalla Walt Disney Pictures che porta sullo schermo il primo classico Disney, a quasi 100 anni dalla sua uscita, stavolta in una veste tutta nuova.
Con Rachel Anne Zegler e Gal Gadot nei panni delle protagoniste, rispettivamente nei panni di Biancaneve e della Regina Cattiva, il film è diretto da Marc Webb, scritto da Erin Cressida Wilson e prodotto da Marc Platt, p.g.a., e Jared LeBoff, p.g.a., con Callum McDougall come produttore esecutivo.
La nostra recensione di Biancaneve (film 2025)
Con ambientazioni fabiesche e una moltitudine di canzoni che sin da subito riempiono la sala, Biancaneve porta sullo schermo una storia che conosciamo bene ma che ci viene presentata in un modo tutto nuovo. Ritroviamo la nostra protagonista, seppur con qualche differenza (il suo nome non è più legato alle sue caratteristiche fisiche ma a un dettaglio relativo alla sua nascita), e ritroviamo quei sovrani buoni e amati dal popolo che, dopo una tragica fine, lasciano il trono alla Regina Cattiva. Abbiamo poi la mela avvelenata e un principe che stavolta è un ex attore, divenuto un Bandito.
Molte cose sono state modificate o ampliate per poter rendere la fiaba contemporanea e permettere anche ai bambini moderni di potersi immergere nella storia e sentirti parte di essa: in fondo, il classico Disney è uscito quasi cento anni fa e pretendere che tutto rimanesse com’era era praticamente impossibile. Nel complesso, inoltre, le modifiche che sono state fatte hanno arricchito la trama, altrimenti fin troppo semplice per sviluppare attorno l’intero film e mantenere alta l’attenzione del giovane pubblico del 2025, senza andare però a stravolgerla: abbiamo ancora lo Specchio, Servo delle mie brame, abbiamo il cacciatore, abbiamo i Sette Nani (seppur siano spariti dal titolo) e abbiamo il bacio del vero amore.
L’unico cambiamento che risulta davvero stonato all’interno della trama è ciò che il cacciatore consegna a Grimilde (**attenzione, contiene Spoiler**): infatti, nell’iconico scrigno della Regina Cattiva non troviamo il cuore di un animale ma una mela. Comprendo il desiderio di non voler portare sullo schermo una scena macabra, soprattutto tenendo conto che negli ultimi cento anni le cose sono cambiate e c’è molta più attenzione (per fortuna!) riguardo alla vita degli animali, ma… dare alla regina il cuore di un animale era molto più credibile, rispetto a una mela (per quanto quest’ultima all’interno del film del 2025 prenda un significato più profondo rispetto a quello originale) e secondo me era un dettaglio da mantenere.
Un altro dettaglio che fa storcere il naso è poi l’aver creato i Sette Nani con la CGI. I personaggi sono ben studiati e i loro caratteri ben delineati (tanto che ci viene spiegato perché Cucciolo non parla, perché Brontolo brontola, ecc) ma il loro essere “irreali” stona e non permette di affezionarsi troppo ai personaggi, cosa che invece sarebbe sicuramente accaduta con dei veri e propri attori.
Nota positiva, invece, per alcuni momenti del film molto carini e che rimangono impressi allo spettatore, regalando emozioni, come ad esempio il primo incontro tra Biancaneve e il Bandito Azzurro e la storia dietro la voce che racconta il film e che ha un bel significato di forza e coraggio, che si contrappone alla superficialità rappresentata dalla Regina Cattiva.
Nel complesso il film intrattiene lo spettatore ed è sicuramente in grado di far sognare i più piccoli proprio come il classico è stato in grado di far sognare noi, ma agli spettatori adulti sicuramente non possono sfuggire quei dettagli che non consentono di godere della visione al 100%.
Noi di The Redheads Diaries consigliamo di dargli un’occasione: probabilmente non sarà un film che riguarderete più volte, ma è comunque molto godibile ed è perfetto per trascorrere un paio d’ore all’interno di una fiaba senza tempo.
Il trailer di Biancaneve (2025)
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Veronica