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Lightyear – La vera storia di Buzz: tutto sulla conferenza stampa!

Il 9 giugno scorso, noi Redheads abbiamo avuto la possibilità di partecipare alla conferenza stampa dedicata al film Lightyear – La vera storia di Buzz, targato Disney e Pixar. In molti sono riusciti a porre delle domande ai presenti. In questo articolo vi offriremo il resoconto della conferenza!

Nell’articolo non saranno presenti spoiler sul film.

Lightyear: la conferenza stampa

Fra i partecipanti alla conferenza stampa di Lightyear erano presenti Alberto Malanchino, doppiatore di Buzz Lightyear, Ludovico Tersigni, doppiatore di Sox, Esther Elisha, doppiatrice di Alisha Hawthorne e Linda Raimondo, doppiatrice di una delle guardie che cercano di portare via Buzz.

Tra le tante domande, è stato chiesto com’è stata l’esperienza con il doppiaggio, visto che era la prima volta per tutti tranne che per Alberto Malanchino che non era nuovo a questo mondo.

Alberto Malanchino infatti ha affermato che:

Per me non era la prima volta, però mi sono preparato con un vocal coach perché ho dovuto scurire la voce e trovare delle mie basse personali da dare al personaggio, visto che comunque anche nella versione originale è doppiato da Chris Evans che ha il vocione e dà al personaggio una caratterizzazione importante. Non è scontato un lavoro di questo tipo e ho scoperto tante cose di me, soprattutto sull’utilizzo della mia voce. Sono contento di aver regalato a Buzz questo nuovo timbro che lo rende il personaggio che avete visto, e la cosa meravigliosa è stata sia potergli regalare momenti molto comici, ma anche delle situazioni estremamente serie e drammatiche. 

Esther Elisha ha detto:

Era la prima volta per me e la squadra di lavoro mi ha aiutata tanto, mi sono sentita presa per mano. Per me il lavoro è stato quello di cercare di dare ad Alisha un percorso di invecchiamento, perciò abbiamo cercato di fare in modo che la voce a un certo punto diventasse più profonda. Nel momento della vecchiaia abbiamo cercato di non caratterizzarla in maniera troppo artificiale, ma darle comunque quel senso di stanchezza di qualcuno che ha visto tanto e sta lasciando le persone che ama. Quello che ho cercato di darle è un po’ di nostalgia e forse un po’ di tenerezza verso i piccoli e il futuro, visto che sono una neo-mamma.

Anche per Ludovico Tersigni è stata la prima esperienza al doppiaggio e ha detto:

È stata un’esperienza molto formativa perché nel doppiaggio c’è il teatro, c’è la radio, c’è l’orecchio. Fare a meno del volto è una privazione importante ed esprimere le emozioni con la voce significa saper usare gli strumenti a nostra disposizione. A Soz ho cercato di dare un tono molto da bambino e ho cercato di dargli tutte le mie emozioni più originali. 

Linda Raimondo, studentessa di fisica all’università di Torino, è nuovissima in questo modo e racconta:

Sono arrivata in studio senza alcuna aspettativa perché era un’esperienza totalmente nuova per me. Ero un po’ timorosa, avevo quella sana adrenalina e ansia, però mi sento di ringraziare il team perché mi sono sentita accolta e mi hanno accompagnata passo per passo. Devo dire che è stata un’esperienza molto bella perché è qualcosa di totalmente diverso da quello che faccio di solito. Ho avuto l’opportunità di conoscere questo mondo bellissimo, quindi mi sento molto grata per averne fatto parte.

Molti sono i messaggi che vengono trasmessi attraverso il film e uno è stato discusso in modo particolare, ovvero quello dell’inclusività. Ludovico Tersigni si è espresso sulla tematica, affermando:

La Hawthorne ha una moglie, quindi questo è un messaggio sottile ma intenso. Se stiamo facendo un film d’animazione che è per bambini, ma anche per adulti, secondo me è un messaggio forte. Dire al grande pubblico che ci sono delle tematiche sessuali che fanno parte della nostra vita quotidiana e che fanno parte di una naturale inclinazione umana, significa iniziare a crescere dei bambini e dei ragazzi con un atteggiamento non di ostilità nei confronti di un comportamento naturale, che è quello dell’amore, che non ha né genere né età. Questa è una grande prova, è il primo film d’animazione Disney che affronta questa tematica.

Anche Esther Elisha si è espressa sul tema, in seguito a una domanda che le è stata posta. Infatti le è stato chiesto quanto fosse importante che ai bambini venga introdotta anche in questo modo la rappresentazione e la tematica di gender. La sua risposta è stata:

Io penso che i bambini vedano la realtà, quindi hanno meno bisogno degli adulti di essere educati rispetto a quello che è l’amore, perché non lo mettono in discussione. Vedo i giovani estremamente consapevoli e alla costante ricerca di un’identità. Questo è un percorso che tutti affrontiamo nell’arco della vita, quindi credo che i dipendenti Disney abbiano fatto molto bene a protestare. Sono grata alle loro proteste perché penso che tutte le famiglie abbiano diritto di essere rappresentate, perché ci sono, esistono, e la rappresentazione è veramente importante. È vero che conta, perché vederti, vedere che esisti non solo perché tu lo sai, ma anche perché gli altri ti vedono, è una delle cose che ti fa sentire più accolto e che ti permette di fare poi la tua strada in un modo molto più morbido. Quindi sono davvero felice di far parte di questo progetto e di essere la voce italiana di Alisha. 

Infine è stato chiesto ad Alberto Malanchino com’è stato prendere il posto di Massimo Dapporto per il doppiaggio del personaggio di Buzz. Questa è stata la risposta:

Sono molto legato a Toy Story perché è stato il primo film d’animazione Disney che ho visto, quindi quando mi hanno chiamato per fare il provino per Buzz sono letteralmente impazzito. Ho avuto l’occasione di conoscere Massimo Dapporto. Abbiamo parlato un po’ e mi ha detto di essere felice che avrei dato la nuova voce a Buzz. Ho imparato tantissimo da lui perché secondo me ha fatto un lavoro eccezionale sul personaggio. Aveva trovato questa dinamica di suono e di voce dove riusciva ad alternare momenti dove il personaggio è operativo e astronauta e poi a un certo punto diventa un “minchia”. Ho studiato tanto anche il modo in cui lui Buzz è operativo, perché ha quel modo di parlare molto concitato, però sta sul pezzo, e questo mi ha aiutato tantissimo. Abbiamo creato un Buzz originale, che si è staccato dalla forma di giocattolo per diventare Buzz umano. Massimo è stato un bravo mentore nella fase di studio, però nella fase di esecuzione ci è stata anche una ricerca di originalità sia da parte mia che del team che ci ha aiutato nel doppiaggio.  

Il trailer di Lightyear – La vera storia di Buzz

Lightyear – La vera storia di Buzz uscirà al cinema il 15 giugno 2022.

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