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Io, Leonardo – Recensione

Io, Leonardo – Recensione

Il 19 settembre scorso abbiamo partecipato all’anteprima del film Io, Leonardo che si è tenuta al Museo nazionale della scienza e della tecnica Leonardo da Vinci a Milano. Dopo la visione della pellicola, si è tenuta una conferenza stampa a cui hanno partecipato Luca Argentero, il protagonista del film, Jesus Garces Lambert, il regista e Pietro C. Marani, il consulente scientifico. In questo articolo andremo a recensire il film, mentre in quello che potete trovare qui, tratteremo dell’intervista al regista e delle parole che l’attore principale ha speso per il suo ruolo.

Cominciamo ricordando ciò che ha dichiarato Marani prima della visione della pellicola, ossia che questo è un film d’arte il cui intento è quello di portare cultura. Nello specifico, Io, Leonardo è un film drammatico, che non ha la pretesa d’essere né divulgativo né tantomeno d’intrattenimento. Il regista ha voluto mostrare al pubblico il dramma interiore di Leonardo, che raggiunge l’apice nel finale del film. Ciò che lo rende diverso da un documentario è il modo in cui viene affrontata la vita del protagonista, perché è raccontata da un narratore (Francesco Pannofino) non canonico che vuole essere un altro personaggio per fare in modo che l’animo di Leonardo sia l’argomento principale, anziché i suoi capolavori.

Inoltre, secondo il consulente, il motivo per cui hanno preferito rappresentare Leonardo attraverso un attore giovane e bello è che era arrivato il momento di sdoganare dei luoghi comuni. Il Leonardo vecchio, con la barba alla Mago Merlino che tutti noi immaginiamo è in realtà un mito: le fonti antichi lo descrivono come bello, un uomo che denotava grazia e forza (per il Vasari era addirittura una figura quasi divina). L’autoritratto che si trova nella Biblioteca Reale di Torino che risale all’Ottocento, autografo di Leonardo, probabilmente non ritraeva lui, bensì una persona più anziana, perché negli anni ’90, in cui lo dipinse, egli non aveva sessant’anni.

Il motivo per cui è stato scelto proprio Leonardo come personaggio attorno cui ruotassero le vicende è che proprio quest’anno si tiene il 500esimo anniversario della sua morte (2 maggio 1519) ed il film si è guadagnato il Patrocinio del Comitato Nazionale Leonardiano. La pellicola verrà distribuita in 50 Paesi nel mondo a partire dall’anno prossimo, mentre potrete vederlo su Sky a gennaio del 2020.

Io, Leonardo - Recensione

Entriamo ora nel merito della pellicola!

I dialoghi

Iniziamo parlando dei dialoghi, una delle caratteristiche più peculiari del film. Le battute di Leonardo sono tratte proprio dai suoi scritti, in particolare dal Trattato sulla pittura. Ovviamente alcune frasi sono state romanzate per renderle più comprensibili al pubblico o per adattarle meglio alla scena in cui venivano pronunciate, ma hanno successo nel loro intento, ossia quello di farci sentire più vicini al personaggio.

Costumi

Come si può venire a sapere da una delle clip sul sito ufficiale del film, il costumista, Maurizio Millenotti, è stato molto attento a curare il vestiario, scoprendo per esempio che il rosa di quell’epoca era più una specie di bordeaux, tonalità dell’abito che Leonardo indossa durante tutto l’arco narrativo del film (assieme alla parrucca che gli dona dei capelli molto lunghi).

Il narratore

Come già detto prima, il narratore è come un secondo personaggio che cerca di riportare la profondità dell’animo di Leonardo, talvolta raccontando la sua infanzia, talaltra spaziando nei pensieri del protagonista per metterli a nudo. Il narratore ha la funzione di rendere edotto lo spettatore della storia pregressa di Leonardo, ma anche di scavare a fondo nei suoi turbamenti d’animo, per rilevare la psicologia del personaggio dietro ai suoi dipinti, per spiegare da dove derivano le sue idee per i primi disegni. Questo aiuta molto a far emergere la personalità di Leonardo, che in un documentario si farebbe molta più fatica ad identificare.

Riprese ed effetti speciali

Gli effetti speciali sono sicuramente un punto di forza del film, perché sono stati eseguiti molto bene e sarebbe bello vedere quest’attenzione anche in altre pellicole italiane per valorizzarle di più. Esse aiutano, in questo caso, a vedere la realtà attraverso gli occhi di Leonardo, che era in grado di osservare i dettagli più sfuggenti.

Inoltre, possiamo notare che le riprese sono ravvicinate per notare meglio i particolari.

Oltre il personaggio

L’intento era quello di mostrare che persona fosse Leonardo e di far acculturare gli spettatori senza però annoiarli troppo. Il risultato è stato parzialmente raggiunto, perché viene mostrato un Leonardo diverso dal solito, tormentato e mancino. In realtà, egli era ambidestro, ma nel film viene mostrato che è mancino e scrivere da destra verso sinistra (non ne viene però spiegato il motivo). Per quanto riguarda i turbamenti, le scene migliori sono state quelle in cui si poteva notare quanto Leonardo stesse affrontando un momento difficile dalla sua espressività (lo sguardo intenso di Argentero), ma soprattutto la luce che diventa improvvisamente buia e le pareti che sembrano chiudersi su di lui.

Per quanto riguarda il tono di voce, che resta quasi sempre basso, forse lo si sarebbe potuto regolare diversamente nelle scene in cui l’umore di Leonardo cambiava radicalmente.

Conclusione

Nel complesso, questo è un film molto curato, a cui però manca qualche scena che ravvivi un po’ qualche passaggio per coinvolgere di più lo spettatore, che a volte può perdere l’attenzione.

Il film uscirà nei cinema il 2 ottobre.

Pensate di andare al cinema a vedere Io, Leonardo? Fatecelo sapere qui sotto!

Erica

Laureata in Lettere. Scrittrice, serializzata e lettrice accanita.