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La prima notte del giudizio – Recensione

Ciao ragazzi, nel giorno della sua uscita nelle sale siamo qui per parlarvi di La prima notte del giudizio, titolo originale The First Purge che abbiamo modo di vedere in anteprima al The Space – Cinema Moderno di Roma, in lingua originale.

La pellicola, come lascia intuire il titolo è un prequel di questa famosissima saga composta da cinque film, e ci racconta, a differenza degli altri quattro film che lo hanno preceduto, un’epoca contemporanea (mentre gli altri sono ambientati in un futuro ipotetico, The First Purge è invece ambientato nel 2018) che ci mostra come Lo Sfogo ha avuto inizio.

Siamo di fronte ad una realtà politica che cerca di ricostruire il proprio paese tramite quella che viene chiamata Violenza Libera e che seppur venga inizialmente spacciata come “un modo per purificare le persone”, facendogli compiere atti terribili in una sola notte per scongiurare il crimine per il resto dell’anno, non è altro che una strategia per eliminare il sovraffollamento della popolazione e di conseguenza, liberare lo Stato da spese che non è in grado di sopportare.

Cosa abbastanza controproducente, se pensiamo che all’interno del film le persone vengono pagate per prendere parte all’esperimento e allo stesso modo, i cecchini assoldati per eliminare la popolazione (che di conseguenza, eliminerebbe il problema del pagamento, date le cifre esorbitanti promesse dallo stato). Ciò che colpisce di questo film non è soltanto la violenza, che ovviamente è parte integrante della pellicola ed è presente per la maggior parte della sua durata, ma ciò che vi è dietro questo esperimento.

Perché SPOILER nel momento in cui la partecipazione allo Sfogo si rivela insufficiente, mostrando una popolazione molto meno violenta di quanto era stato previsto (tanto che questa notte viene presa più come un modo di far festa e al massimo rubare, se non per qualche rara eccezione), lo Stato mette il suo zampino, facendo in modo che le cose vadano secondo i piani, nonostante non sia il reale andamento dell’esperimento. Inoltre, a colpirci, è il modo in cui viene trattato chi capisce di aver sbagliato e smaschera delle intenzioni che vanno aldilà del bene della popolazione: la morte è l’unica via che trovano.

Al contrario, chi viene considerato “il cattivo”, colui che fa della violenza il suo stile di vita, diventa per assurdo l’eroe della situazione, rischiando tutto quello che ha, compresa la sua vita, per salvare gli innocenti e soprattutto, la donna che ama.

 

Un film che seppur nasca come horror-thriller fantascentifico, ci porta a domandarci cosa accadrebbe se per una notte le regole del mondo venissero messe sottosopra ed ognuno potesse agire liberamente, senza che le sue azioni abbiamo una conseguenza. Cosa farebbe il mondo se avesse la possibilità di sfogare la sua rabbia?

 

Un buon prequel insomma, per gli amanti della saga che svela un piccolo importante retroscena di questo mondo fittizio che ci appassiona dal 2013.

E voi, andrete a vederlo?

Veronica.

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