Lucifer – Recensione 4×08

Ciao ragazzi! Benvenuti a una nuova recensione della serie sul nostro diavolo preferito. In questo episodio ci sono stati diversi personaggi che sono stati approfonditi, ognuno di loro con una diversa storyline collegata alla principale, e non vedo l’ora di parlarvene.

LUCIFER

Ho trovato molto comica la scena iniziale. Lucifer è alle prese con le sue ali demoniache, e cerca di convincere un dottore ad abbellirle, visto che non può tagliarle che quelle subito ricrescono. Ovviamente deve parlare per metafore, e il dottore non riesce a capire perché dovrebbe tatuare dei nei.

Nel frattempo arriva anche Amenadiel, e gli riferisce quanto accaduto con Remy. Ha combattuto la ragazza e ha vinto, potrà crescere suo figlio sulla Terra. E chiede a Lucifer di fargli da padrino, ma ovviamente quest’ultimo è terrorizzato da quello che sta diventando e perciò rifiuta, incredulo. Però ammettiamolo, ce lo siamo immaginati tutti a fare da papà, soprattutto visto il rapporto che stava cominciando ad avere con Trixie.

Vorresti chiedere all’incarnazione del Male di essere il padrino di tuo figlio? Farei meglio a stargli alla larga, invece.

I veri momenti di Lucifer sono due in realtà: quello dalla dottoressa, in cui le confessa che ha sempre dato la colpa a suo padre per aver messo sia Chloe che Eve sulla sua strada, ma che in realtà è lui stesso a odiarsi e a sentirsi un mostro.

Il secondo momento è quando si confronta con Eve e le confessa finalmente che lui stava cambiando per lei, per cercare di stare con lei, ma non era più quella persona, e non voleva esserlo più. E che perciò dovevano rompere (ma questa situazione la approfondiremo meglio nella parte di Eve).

ELLA E DAN

Loro due ovviamente stanno cercando di gestire questa cosa che è sorta tra loro (che poi spiegatemelo da dove è uscita; io capisco Ella e Lucifer, hanno avuto anche delle avventure da soli come l’episodio a Las Vegas e hanno avuto momenti in cui abbiamo visto crearsi il loro rapporto, ma ‘sti due che ora provano tutta quest’attrazione fatale, ma DA DOVE???), e quindi ci sono tutti i siparietti carini in cui Ella non riesce a dire il nome di Dan e quando sono vicini non riescono a mettere due parole in fila.

Nel frattempo Dan sta cercando di gestire il dolore per la perdita di Charlotte, arrivando addirittura a punirsi, provocando Maze. Non vorrei che quella con Ella sia soltanto un modo per sfogarsi, perché altrimenti lei ne uscirebbe incredibilmente distrutta, lo si capisce da ora.

EVE E MAZE

La detective rivela a Lucifer la profezia di Padre Kinley, e finalmente lui capisce cosa gli sta succedendo, che essersi riunito al primo amore (Eve) porterà il male a essere liberato sulla Terra. Vi ricordate che comunque Eve sta cambiando Lucifer, negli atteggiamenti, nel modo in cui si approccia alle punizioni (vi ricordate il tizio in ospedale? Eh. Io ho odiato Eve in quei frangenti.), e perciò Lucifer capisce che deve lasciarla. Inutile dire che lei è così stralunata che pensa che lui le stia dicendo ‘Ti amo’, tralasciando tutti gli altri particolari (TIPO IL MALE IN TERRA, EVE!). Così lui, da bravo maschio codardo, capisce che deve rendersi odioso per farsi lasciare. E va in giro a limonare altre donne, diventa l’incarnazione del maschio italiano davanti a una partita di Champions, un vero buzzurro, non so se mi spiego.

Ma Eve col cavolo che lascia Lucifer. E così fa amicizia con tutti i suoi amici buzzurri, bacia anche lei altre donne… in pratica cambia.

Ed è parlando con Maze che si rende conto di essere una persona speciale. Ma come succede? Maze sta cercando l’anima gemella, come consigliato dalla dottoressa (che si vedeva praticamente pedinata ovunque dal suo demone custode), ma lo fa alla maniera di Maze: con gli speed date.

Sono esilaranti, davvero, ma in uno di questi si intromette Eve per sbaglio e da lì Eve capisce che con Lucifer sta ripetendo lo schema che aveva con Adam, ovvero di compiacere l’altro fino ad annullare sé stessi. Le parole incoraggianti di Maze la spingono a parlare a Lucifer, e là tutte le donne senza autostima erano pronte ad alzarsi e a fare la ola:

Sono stupenda. No, sai cosa, sono unica. E merito di essere trattata bene.

Il problema è che Lucifer riesce a rubarle la standing ovation anche questa volta.

Sei molto più che unica, Eve. Hai una luce dentro che illumina il mondo e un sorriso così contagioso che arriva al cuore dei fortunati che lo vedono. E… mi dispiace per come ti ho trattata, tu non lo meriti. […] Io voglio separarmi da te. […] Non è giusto che tu cambi per nessuno.

AMENADIEL

Infine l’ultimo, ma non per importanza. Questo è stato un episodio molto incentrato sulla sua figura, sul fatto che voglia essere un buon padre, ma non sa a chi chiedere. E così, si ritrova a proteggere un ragazzino che si trovava nel locale di Lucifer per chiedere un favore. Il ragazzo è invischiato in un brutto giro di droga, e ne vuole uscire. Amenadiel prende molto a cuore il ragazzo e affronta i suoi aguzzini, e anche lì, noi ci sciogliamo perché vogliamo davvero che lui sia un buon padre, lo vediamo mettercela tutta e non capiamo perché non dovrebbe essere diverso.

MA.

Ma il problema è che non sono i genitori gli unici che ‘plasmano’ i figli, e purtroppo anche l’ambiente, le persone che frequentano, fanno parte del grande schema causa-conseguenza.
Il ragazzo viene ucciso dalla banda che lo vessava, nonostante Amenadiel avesse saldato i suoi debiti. Ed è lì, con Lucifer affianco mentre se la prende con i suoi aguzzini che capisce che non può crescere suo figlio sulla Terra, che quell’ambiente lo avrebbe distrutto, se non ucciso.

E con questo è tutto, gente, vi aspettiamo lunedì con il prossimo episodio!