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Manifest 4 parte 2 – Recensione: una seconda occasione

MANIFEST 4 PARTE 2 – RECENSIONE

Dopo essere stata miracolosamente rinnovata da Netflix, in seguito alla cancellazione, avvenuta al termine della terza stagione, “Manifest 4” è tornata, qualche giorno fa, con la 2 parte, di quella che è stata la sua ultima stagione.

10 episodi che vanno a concludere il lungo e surreale percorso dei passeggeri del volo 828, scomparso nel nulla per cinque anni e mezzo e riapparso quando, per loro, erano passate solo poche ore.

FAMIGLIA SONO LE PERSONE CHE SCEGLI

Passeggeri, che proprio nell’arco di questi cinque anni, accumunati da un destino comune, sono finiti per diventare una vera famiglia, la quale vive le classiche dinamiche, che avvengono comunemente in un contesto simile: divergenze, opposizioni, separazioni, ma anche sostegno reciproco e costante e soprattutto infinito affetto.

Perchè famiglia non sono solo i legami di sangue, ma anche e soprattutto le persone che scegli.

Lo dimostrano, in particolare, gli Stone, a partire da Ben e Michaela, che diventano co-capitani della “scialuppa” e collaborano per portare in salvo i passeggeri e con essi, il mondo intero, proseguendo con Olive e Cal, che tra sacrifici e unione d’intenti, vista l’assenza degli adulti, da soli tirano avanti la baracca e crescono Eden, terminando con tutti i loro affetti, che pur non condividendo con loro alcun legame di sangue, sono, a tutti gli effetti, parte della famiglia, in ugual modo.

UNA VITA, PIU’ DI UN AMORE

In particolare, tra gli affetti degli Stone, in questi ultimi 10 episodi, emergono soprattutto Jared e Saanvi, che ricoprono un ruolo fondamentale, rispettivamente per Michaela e Ben, dandogli la forza, l’affetto e il sostegno di cui hanno bisogno.

Perchè entrambi hanno perso il proprio partner e per un po hanno creduto di non poter vivere senza esso – seppur Grace sia morta ormai da qualche anno, mentre Zeke solo da 8 mesi e Mick, per un po, veda ancora il suo spirito – ma in questa 2 parte di stagione, ci mostrano come ognuno possa avere più di un grande amore nella propria vita.

E non vi deve per forza essere un legame più forte di un altro… si tratta, semplicemente, di amore.

AMARE SIGNIFICA LASCIARE LIBERI

Amare però è anche e soprattutto scegliere il bene del proprio amato, anche al di sopra del proprio, anche se significa rinunciare ad esso, perchè amare significa lasciare liberi.

Ed è ciò che fa Michaela con Jared, quando – dopo aver sperimentato finalmente la vita che avrebbero avuto, se il volo 828 non fosse scomparso – capisce che viaggiano su due binari troppo diversi e quindi, per quanto si siano amati, si amino e si ameranno per sempre, lui sarebbe più felice e soddisfatto, accanto a Drea e alla loro bambina (anche se, devo essere sincera, io non sarò mai d’accordo con questa scelta, che si discosta totalmente dal pensiero che ha guidato Jared, nelle scorse tre stagioni).

Una scelta che prescinde da Zeke, perchè in questo caso, non si tratta di scegliere un ragazzo al posto dell’altro, ma di decidere di renderne libero uno, per poi finire con l’altro, amato in ugual modo.

MIRACOLATI O DESTINATI A MORIRE?

Tornando però al grande mistero della serie, la domanda che noi spettatori ci facciamo, sino all’ultimo episodio è: i passeggeri dell’828 sono miracolati o destinati a morire per salvare il mondo?

Ebbene, la risposta è una via di mezzo.

Perchè la loro data di morte, è anche il giorno del giudizio dell’intera umanità, quindi spetta a loro salvarsi, per dimostrare, al contempo, che anche il mondo intero, merita di essere salvato.

Non tutti però si dimostrano in grado, poichè per ottenere la salvezza non basta semplicemente seguire le chiamate e fare del bene.

Perchè i passeggeri dell’828, rispecchiano, in piccolo, l’intera umanità, ci sono persone più brave e altre meno e nessuno di loro è esente da errori, ma fondamentale rimane riuscire ad ammettere i propri sbagli e saper perdonare, sia gli altri (un esempio lampante, Ben con Angelina), sia, soprattutto, sè stessi (lo fanno sia Michaela, che Saanvi, che Egan).

UNA SECONDA OCCASIONE

In conclusione, ognuno di noi – anche il peggiore – se guadagnata, merita perciò una seconda chance.

Seconda occasione che i passeggeri ottengono quando, dopo aver sconfitto la data di morte, ritornano proprio lì dove tutto era cominciato, nel 2013, dove sarebbero dovuti atterrare sin dall’inizio e trovano ad aspettarli tutti i loro cari, compresi quelli persi nei precedenti 5 anni.

Solo loro sanno cosa sia successo, il resto del mondo non ne avrà mai idea, così saranno finalmente liberi di riprendere in mano le loro vite, anche se purtroppo ciò significherà che molti rapporti nati nel corso della serie, non si creeranno mai.

Perciò, seppur questa ultima stagione sia stata piuttosto frettolosa, il mistero ha ottenuto una degna ed emozionante conclusione e i protagonisti di “Manifest” ci mancheranno sicuramente.

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Giada

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