Medici: Masters of Florence. The Magnificent foto in anteprima
Il Corriere della sera, ieri sera, ha pubblicato la prima foto promozionale di “Medici: Masters of Florence. The Magnificent”, annunciando che lo show arriverà su Rai 1 nell’autunno del 2018. Nell’articolo ovviamente c’è anche una brillante intervista a Daniel Sharman che riporto in sotto.
Siamo nel 1470, vent’anni dopo i fatti raccontati nella precedente fiction di cui era protagonista Dustin Hoffman nel ruolo del fondatore Giovanni. Il potere della famiglia Medici, ora nelle mani di Piero e Lucrezia, si è consolidato ma un attentato alla vita di Piero costringe il primogenito Lorenzo a occuparne il posto. E con lui un gruppo di giovani prenderà in mano la città di Firenze, in contrapposizione alla vecchia gerarchia nobiliare delle altre famiglie, scatenando poi la sanguinosa congiura dei Pazzi.
“Quando ho saputo di questo progetto – racconta Daniel che su Instagram – volevo assolutamente interpretare questo personaggio ma, non potendo fare il provino comodamente in uno studio di registrazione perché ero in Messico per lavoro, l’ho fatto con un video sul cellulare che ho inviato alla produzione: e mi hanno scelto!“. È felice il trentenne Daniel, sul set in questi giorni a Villa Parisi nei dintorni di Roma: “Ho studiato anche arte, mia madre è pittrice, una tradizione familiare,sono stato allevato a pane e Michelangelo, ho visitato spesso a Firenze da turista ma, quando mi è stato affidato il ruolo, ci sono tornato e ho scoperto tante cose che non sapevo”.
Per esempio? “Non sapevo quanto i Medici avessero influenzato gli artisti con il loro mecenatismo, di cui Lorenzo è il rappresentante più fulgido, ho scoperto la sua ineffabile modernità: un uomo che ha messo degli artisti che non avevano mezzi, come Botticelli suo grande amico, in condizioni lavorare con serenità e dar sfogo alla loro creatività, quella che tuttora ammiriamo. Un messaggio importante per la nostra realtà attuale: un leader che non pensa solo a fare scelte comode per se stesso, per il proprio ego, ma per il bene comune. Il suo esempio dovrebbe servire agli uomini di potere di oggi, a cominciare dal presidente Trump”.
«In Lorenzo, c’è un po’ di Amleto e di Enrico IV»
Qual è il nesso con Amleto ed Enrico IV? «Entrambi si trovano davanti al dilemma dell’usurpazione di un trono. Lorenzo è costretto a “uccidere” simbolicamente il padre che, essendo ormai malato, non è più in grado di far fronte alla crisi familiare. La sua gioventù lo spinge anche alla voglia di innovazione che si traduce nel dar vita ai maggiori capolavori del Rinascimento». Il racconto si snoda in oltre trenta location, fra Toscana, Lazio, Lombardia, con 140 attori (Raoul Bova è Papa Sisto IV), 5000 comparse e altrettanti costumi firmati da Alessandro Lai, «tutti realizzati appositamente – avvertono i produttori Matilde e Luca Bernabei – insieme ai gioielli creati in botteghe soprattutto fiorentine. Ma la maggiore difficoltà consiste nell’ottenere i permessi per girare nei luoghi veri della storia narrata: non giriamo in Bulgaria ma nel Duomo e Battistero di Firenze, a Palazzo Piccolomini di Pienza, a Villa d’Este e Villa Adriana a Tivoli…». Aggiunge Eleonora Andreatta direttore Rai Fiction: «Quello su Lorenzo il Magnifico è il racconto mitologico del passato italiano filtrato dalla lente della contemporaneità, ma anche un grande romanzo di formazione: un gruppo di giovani che rivoluzionano il gusto e la cultura del loro tempo». Conclude Sharman, che già pensa al prossimo progetto teatrale su «Misura per misura»: «Sento la responsabilità di impersonare Lorenzo, immedesimandomi nel suo pensiero illuminato, nella sua personalità complessa tra luci e ombre, perché il potere è fatto di bene e di male. Sono cresciuto nell’ammirazione dell’arte italiana e il mio è un omaggio alla cultura del vostro Paese».
-Giusy.