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Nikki Reed e le pillole di placenta

Avrete sentito parlare della nuova tendenza a cui ha aderito anche Nikki Reed e che sta dividendo tutta l’America ed il resto del mondo

Si tratta della scelta di alcune mamme di mangiare la propria placenta subito dopo il parto perchè pare che questa tecnica abbia degli effetti benefici nella salute della neo-mamma e tra coloro che hanno aderito spicca il nome di Nikki Reed.

L’attrice e sceneggiatrice statunitense ha rivelato di aver ingerito pillole create con la sua placenta dopo la gravidanza che ha portato alla nascita della piccola Bodhi Soleil.

Questa scelta personale è stata condivisa pubblicamente dalla stessa Nikki che ha postato uno scatto sul suo profilo Instagram in cui l’attrice ha anche specificato che è stata la sua doula a consigliarle questa pratica aggiungendo che non si tratta di una prassi obbligatoria o benefica per tutte le mamme. Sembra che i vantaggi arrecati da questa routine siano davvero numerosi e tra questi ci sarebbe la riduzione dei dolori fisici, un aumento della produzione di latte e del livello di energia ed anche l’apporto di “miracolose” proprietà anti-age.

Questa pratica ha scatenato innumerevoli reazioni ma quella più inaspettata ma più appropriata è stata diffusa dal Center for Desease Control and Prevention degli Stati Unit che ha aspramente criticato questa scelta e che ha invitato caldamente le mamme ad evitarla dato che potrebbe provocare alcune infezioni batteriche come la salmonella.

Alcuni studi hanno riscontrato l’inesistenza di vantaggi nell’ingerire la propria placenta che, anzi, apporterebbe solo danni oggettivi, compromettendo sia la salute delle mamme e dei neonati allattati favorendo lo sviluppo di alcune infezioni come appunto la salmonella e, tra l’altro, uno degli aspetti più gravi è la trasformazione di questa scelta in una vera e propria prassi che si è diffusa quando, in realtà, dovrebbe essere divulgati la prevenzione ed il controllo di queste mode.

In ogni caso, ognuno è libero di regolarsi come meglio crede ma, sicuramente, ci sono dei dati oggettivi che smentirebbero la riuscita positiva di questa pratica.

Irene

 

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.