Orange is The New Black – Recensione 4×12

Tiffany Doggett: Do you know the difference between pain and suffer?
Pain is something that… Pain is always there, because life is freaking painful.
But suffering is a choice.

Ditemi che non sono l’unica ad essere passata da  “Quanto odio questo personaggio, spero che muoia” a “Quanto ti amo, non mi interessa se sei una donna e a me piacciono gli uomini”.
Io e Doggett abbiamo fatto un percorso di crescita insieme, siamo maturate ed ora non posso far altro che adorarla e chiederle scusa per tutte le volte che le ho augurato di fare una brutta fine.
Nonostante la frase meravigliosa, tanto da meritarsi il grassetto e l’apertura di questa dodicesima recensione di Orange is The New Black, perdonare la guardia e far finta che nulla sia successo a me non sembra molto giusto, la ragazza dovrebbe avere più rispetto di se stessa.
Non li shippo e non li shipperò mai, possono diventare la miglior coppia di Litchfild e del mondo, ma per me quell’uomo, anzi, per richiamarlo con il titolo dell’episodio “The Animals“, quell’animale non merita nulla.
Dette queste parole avrete capito che in questa storia io mi schiero dalla parte di Big Boo, nonostante la ritrovata amicizia tra le due ragazze, la mora ha ragione, queste cose NON DEVONO e NON POSSONO essere perdonate.
Che maleducata che sono, non vi ho neanche salutato, scusatemi ma la storia di Doggett è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, di un episodio a tutti gli effetti sconcertate.
Da questo momento però iniziamo ad andare in ordine temporale.

In questo episodio impariamo a conoscere meglio il passato di Bayley, principalmente ci viene mostrato un ragazzino facilmente condizionabile e soprattutto molto poco affidabile, sia in campo lavorativo che sociale, in pratica il candidato modello per fare la guardia al Litchfild.
Proprio la sua inesperienza  sarà motivo dei nostri pianti più sinceri in questo finale di episodio, la morte del sorriso più bello del penitenziario, la nostra dolcissima Poussey.
Bisogna ammettere che tutto è ricaduto sul meno colpevole, chi invece dovrebbe essere punito è il colosso a due ante, Piscatella.
La protesta era pacifica, ed è diventata violenta quando il colosso si è messo in mezzo, e a pagarne il prezzo è stata la povera Poussey.
Le lacrime si sono sprecate in questa scena, in particolar modo quando Taystee si è accasciata accanto alla sua amica.
Il solo pensiero di questa scena mi fa venire di nuovo voglia di piangere a dirotto, sopratutto se penso al sorrisone a 35 denti che la ragazza aveva.
Washington grazie di tutto, non ti dimenticheremo MAI.
Riposa in pace!

Giungiamo finalmente a parlare del ritorno del figliol prodigo, Sophia Bursett che finalmente viene reintegrata insieme alle sue compagne: lode a dio per questa decisione.
Le condizioni della ragazza sono terribili, ma ho amato l’aiuto giunto da Gloria che ha un cuore veramente troppo grande, un personaggio che adoro, forte e dolce allo stesso tempo.
Per parlare di “amicizia ritrovata” mi sembra troppo presto ma di sicuro le basi ci sono, vedremo se c’è la possibilità di una riapertura.
Le battute “Non voglio la tua pietà” “Non te la sto dando”, seguite dal sorrisetto della serie ” Se volevi la pietà hai sbagliato persona” mi hanno emozionata, la situazione che si è venuta a creare è riuscita a far riavvicinare un’amicizia sulla quale avevamo messo una gigantesca croce sopra.

Poco prima di prendere parte alla rivolta, con conseguente catastrofe, Bayley si è schierato dalla parte dei buoni, confessando la malattia mentale aggravata del soggetto di poliziotto che lavora al Litchfild, Humphrey.
Non so se è peggio Bayley che soffoca una detenuta con un ginocchio e non se ne accorge, Humphrey che costringe le detenute a fare giochi perversi o Piscatella che protegge i suoi secondini.
Tre situazioni una più ridicola di un’altra, per non parlare di Suzanne che dopo la rissa si è completamente rincitrullita ed è a rischio psichiatria!
Forza Piscatella, stai facendo un ottimo lavoro, semplicemente NON HO PAROLE!
In tutto questo il meno peggio delle guardie, paradossalmente, è Healy che però sconvolto dalla storia con Lolly si è fatto rinchiudere in una clinica.
Capite in mano a chi stiamo?
Anche a me, come a capito, inizia a mancare la Figueroa che è decisamente meglio di quella falsa di Linda!

Vi era mancata la follia di Lorna Morello?
A me tantissimo e rivedere il suo lato “malato” mi ha emozionato tanto.
Diciamo che in parte la capisco, una con la sua patologia non sopravvivrà mai ad un rapporto a distanza che già è difficilissimo per le persone sane mentalmente.
Vincent inizia ad avere i primi sentori su Lorna, ed ho seriamente paura che possa troncare il rapporto e lasciarla soffrire in una valle di lacrime, come successe con Christoph.
Certo ora che Nicky è tornata, e Lorna avrebbe un appoggio e una consolazione ma non so quanto la nostra volgarotta possa influire, con Christoph non ha potuto fare molto.
Speriamo bene!

Care Vousman o Pipex, ho letto entrambi i nomi, vi ho lasciato per ultime perché queste due ragazze sono davvero come le montagne russe, non hanno mai un’attimo di pace!
Comunque per la gioia di tutti gli shipper, le due ragazze sembrano essere sempre un po’ più intime, ci manca solo il bacio ma l’alchimia si è finalmente ricreata.
Quando Alex si è arrampicata sul letto, abbiamo rivisto la scena della terza stagione e aspettavo trepidanti almeno un bacino, invece purtroppo nonostante gli sguardi e le mani che si intrecciano ancora siamo bloccate nella “FriendZone”.
Riusciranno le nostre protagoniste a sbloccarsi e tornare insieme?
Con questo interrogativo, sono purtroppo costretta a lasciarvi nella mani della mia collega Veronica che vi seguirà in questo Seson Finale.
Io vi ringrazio per tutto l’affetto che ci avete dimostrato e vi do appuntamento nel nostro blog quando volete ma con Orange is the new back alla prossima stagione!
A PRESTO

-Sara