Orange is the new black – Recensione 5×04
Detenute e detenuti eccomi tornata a parlare con voi di Orange is the new Black in un episodio molto speciale e lo si capisce già dal titolo “Litchfield got talent”.
Ebbene si, è esattamente come pensate, il carcere più famoso del mondo si è trasformato nell’arena di un talent show completamente folle capitanato per giunta da Angie che io DETESTO A MORTE!
Dopo che, prevedibilmente, si è scoperta essere Gloria la donna che ha sottratto la pistola a Dayanara per proteggerla, e l’ho amata follemente per questo gesto, a prendere il controllo del potere è proprio la tossicodipendente folle dai denti marci.
Prima di prendermela con Angie che, ripeto, DETESTO, D-E-T-E-S-T-O, mi soffermo su Gloria che in quattro episodi ha saputo davvero farmi impazzire per lei, diventando quasi la mia detenuta preferita, non penso debba dirvi chi spicca al primo posto, giusto?
Comunque tolta la magnificenza di Alex, Gloria mi ha rapito il cuore ed episodio dopo episodio, sono arrivata a capire che chiunque delle altre detenute, fatta forse eccezione per rarissimi casi, avesse impugnato la pistola tolta a Daya, avrebbe preso il comando e se non è successo poteva solo essere un gesto di protezione e come sappiamo Gloria ha molto a cuore la promessa fatta Aleida.
Tornando alla donna che DETESTO, D-E-T-E-S-T-O, spero davvero che la sua presa di potere possa durare ancora per poco anche perché non è esattamente un pozzo di scienza, le date una botta dietro al collo quando è sola e la facciamo finita con questa pantomima, sono al punto di preferire addirittura Maria ma, vi prego, io non tollero quel personaggio in generale, figuriamoci al potere!
Cambiando argomento per un secondo, trovo imbarazzante quello che le detenute stiano facendo alle povere guardie, posso capire nei riguardi di coloro che sono stati spudoratamente cattivi o che hanno fatto dei precisi torti ma alcuni sono completamente innocenti e l’umiliazione che stanno subendo è esagerata ed anche completamente insensata.
Il talent Show è forse l’esempio più drammatico delle mie parole scritte sopra, le detenute pretendono di essere trattate con più umanità ma credo abbiano utilizzato il metodo sbagliato dato che son arrivate a trattare le guardie come marionette facendo far loro esattamente quelle cose disumane che loro subiscono ed in questo modo hanno di fatto allontanato ogni possibilità di ottenere ciò che giustamente vogliono.
Capisco la loro voglia di vendetta e il cercare di far capire ai carnefici come ci si sente in determinate situazioni ma da che mondo e mondo il proverbio “Occhio per occhio, dente per dente” ha sempre e solo portato ad un mondo cieco.
Nonostante questa parentesi legata ai valori, mi permetto di dire che comunque lo spogliarello è stato uno spettacolo a me molto gradito, il ragazzo si sapeva muovere davvero bene e un complimento speciale va all’attore che ha interpretato la parte!
Nel primo episodio non ho avuto modo di vedere o di parlare di un altro straordinario personaggio che adoro all’interno di questa serie ovvero Suzanne che, nonostante la sua immensa follia, ha questa straordinaria sensibilità che le permette di trasmettere molto a chi le apre il cuore.
Anche Taistee in questo episodio mi è sembrata molto provata e forse anche un po’ risentita nei confronti di Soso, l’ex fidanzata di Poussey.
Come cita il titolo, il talent show non era solo la squallida pantomima messa in piedi dalle detenute ma anche un’atroce gara di dolore a chi soffre di più per la scomparsa della nostra P.
Una delle frasi più giuste che ho sentito nell’episodio è stata:
Ognuno elabora il lutto a modo suo.
E di certo non possiamo pretendere che da un momento all’atro Crazy Eyes e rispettiva ex omicida rinsaviscano, per non parlare di Soso che è sprofondata nella depressione più nera.
Neanche io credo agli spiriti infatti, mi schiero completamente dalla parte di Taistee e, anche se Suzanne capace di percepire gli spiriti è stata piuttosto raccapricciante, penso che se queste piccole cose fanno stare meglio le persone per un po’ e non disturbano nessuno, non siano il male peggiore.
Prima di concludere con la regina dell’episodio, nonostante sia apparsa un complessivo di neanche 10 minuti, devo soffermarmi sulla storyline di Red e quella di Alison Abdullah.
Per quanto riguarda Red diciamo che il suo valore sta venendo molto meno, mi manca la mia russa dal carattere forte ma ora che ha trovato un’arma di ricatto importante contro Piscatella spero che possa uscire di nuovo la badass che è in lei.
Situazione completamente diversa per la nuova scoperta Alison Abdullah infatti, abbiamo approfondito molto la sua storia e la sua religione ed io non vedo l’ora di capire come mai è finita al Litchfield.
Mi sono sempre chiesta come si possa convivere con il fatto che il proprio uomo abbia 2 o più mogli e anche se questo era anche simpatico, io continuo a non avere la visuale chiara e come me anche Alison.
Inizialmente tutto sembrava rose e fiori con la figlia e il marito ma, se il detto “Tra moglie e marito non mettere il dito” ci insegna qualcosa, ecco che la seconda moglie appare non solo nella vita dell’uomo che ama ma sopratutto nella vita della figlia.
Anche a me ha ferito molto la foto di famiglia con la sua esclusione ed ora che guarda la foto dal carcere con le lacrime agli occhi la situazione mi rattrista ancora di più.
ALEX VOUSE
Io già la vedo a capo di un movimento antisommossa, cosa che non credo possa mai avvenire ma comunque le sue parole sono state davvero meravigliose e il mio cuore si è letteralmente liquefatto quando ha definito Lily una sua amica.
Spero davvero che la storia dell’omicidio della guardia possa risolversi con una legittima difesa oppure scoprendo che, semplicemente, non era un poliziotto ma un sicario e qualunque sia la risoluzione della questione pretendo che sia POSITIVA e soprattutto, un giorno non troppo lontano vorrei Alex e Piper nella loro casetta a New York dato che se lo meritano entrambe.
-Sara