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Orange Is The New Black – Recensione 7×02

Buonsalve ladies and gentlemen, vi eravamo mancate? Ancora non mi sembra vero di essere tornata per un’ultima volta, per un’ultima stagione, a parlare con voi di Orange Is The New Black. Per fortuna, come sempre, posso contare sul sostegno della mia partner in crime Sara, che si occupa delle recensioni con me. Come ha detto lei nel commento alla 7×01, infatti, questo show è abbastanza devastante, ma parlarne con voi e con lei aiuta. Quindi, senza ulteriori indugi, iniziamo a discutere della 7×02, Just Desserts!

Mentre guardavo i primi minuti dell’episodio pensavo a quanto sia stata una fortuna che Sara abbia recensito la 7×01. Perché? Beh, perché con Badison in isolamento nessuno si sarebbe dovuto sorbire uno sproloquio su quando io la odi. Sono stata un’illusa, però, perché non avevo fatto i conti con Linda Ferguson. Vi prometto che cercherò di trattenermi, ma io quella donna NON. LA. SOPPORTO. Anche Caputo ha colto a pieno la sua essenza, per questo l’ha definita come una “soulless b*tch”. E lo è, eccome se lo è! Io sono ancora sconvolta dall’improvvisa morte di Daddy, mentre lei ne ha parlato solo perché le avrebbe fatto fare brutta figura con la stampa. Insensibile e vanitosa. Senza dimenticare il fatto che è colpa sua se Flores e Maritza si trovano nel centro di detenzione per immigrati.

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L’unica cosa decente che è risultata dalle sue paranoie è stata quella di nominare Ward il nuovo direttore della prigione. Devo ammetterlo, non me lo aspettavo: quando ha dato la notizia ero tipo “whaaat”, ma mi sono ripresa in fretta, perché SHE DESERVES IT. Non che Linda avesse tante altre possibilità, dato che Ward è stata l’unica ad aver preso la posizione seriamente e ad aver fatto un discorso coeso su cosa il posto significasse per lei. Tutti gli altri sono stati imbarazzanti, mi sono vergognata per loro. Anche il cervello da gallina della Ferguson ha capito quale fosse la giusta decisione, e la dice lunga. Probabilmente l’ha promossa per i motivi sbagliati, ma almeno lo ha fatto. Già averla avuta come head guard sarebbe stata una grandissima vittoria, averla come new warden è ancora meglio.

Mentre siamo sul discorso guardie, parliamo anche degli altri, shall we? Vediamo, abbiamo Hopper che si fa manipolare da Aleida, Stevanovic che parla quando dovrebbe star zitto e viceversa, Hellman che è semplicemente disgustoso, disgustoso, DISGUSTOSO !!! e la McCullough che, dopo aver passato cinquanta minuti a farmi pensare che meritasse di meglio, ha rovinato tutto negli ultimi cinque minuti ricattando Alex. Non è neanche completamente colpa sua: lei era pronta a dare la colpa a Hellman ma il nauseante spettacolino a cui ha assistito per gentile concessione dei suoi colleghi le ha ricordato l’altrettanto traumatizzante esperienza subita nell’esercito, e approfittare dell’impossibilità di reagire di Alex le è sembrata l’idea migliore. Cosa che, ovviamente, non è. Inimicarsi Hellman non potrebbe mai essere una buona idea, e se accadrà qualcosa alla mia Vause squarterò personalmente la McCullough.

E ora lasciatemi urlare la cosa che aspetto di dire da fin troppo tempo:

MARITZA È TORNATA !!!

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Non sarebbe stato Orange Is The New Black senza di lei nell’ultima stagione. Tutti ci chiedevamo dove fosse finita, come stesse e se l’avremmo mai rivista, ed ora eccola! SHE. IS. BACK. Non avrebbe potuto fare un’entrata più da Maritza, ammettiamolo. Sono stata davvero felice di vederla sorridere così tanto, fuori dalla prigione e nel suo elemento naturale. Vorrei sapere perché non ha neanche provato a contattare Flaca, ma suppongo volesse dimenticarsi di essere mai stata in prigione. Se la stava cavando decisamente meglio di Piper, ma in un modo fin troppo spensierato che, inevitabilmente, l’avrebbe riportata dietro le sbarre.

Quello che NON si meritava è essere trascinata via dagli agenti dell’immigrazione ed essere spedita in un centro di detenzione in cui NON dovrebbe stare dato che è, effettivamente, una cittadina americana. Nessuno si è preoccupato di controllare se stesse dicendo o no la verità, il che ha dimostrato ancora una volta che alla mentalità ristretta e razzista delle persone al potere non interessa la vera giustizia.

Un’altra vittima del sistema che abbiamo rivisto, anche se per pochissimo, è Flores. Io non mi sono dimenticata delle sue lacrime quando, dopo aver passato giorni pieni di gioia alla notizia che sarebbe stata rilasciata in anticipo, ha scoperto che invece sarebbe stata portata in un’altra prigione. Mi si era spezzato il cuore allora e mi si è spezzato pure adesso. Né Maritza né Flores si meritano questo trattamento, quindi PROTECT THEM AT ALL COSTS.

Orange 7x02

Nomino quella testa calda di Daya solo per dire che le droghe che prende le hanno chiaramente fuso il cervello e non la riconosco più. Ha già ucciso Daddy, temo cosa la disperazione la porterà a fare in futuro. Chi merita più attenzione, invece, è SUZANNE. Il suo personaggio è sempre stato sottovalutato ed incompreso, ma io trovo impossibile non amarla. Inizialmente la sua conversazione con Cindy le ha fatto mettere in dubbio il sistema: nella sua innocenza pensava fosse impossibile che qualcosa del genere potesse accadere, ma come anche Doggett le ha fatto notare,

The court system always makes mistakes.

È stato proprio mentre parlava con lei che Suzanne ha avuto un’epifania: lei non merita di stare in un carcere di massima sicurezza. È stato abbastanza doloroso vederla giungere a questa conclusione, soprattutto durante il discorso con sua madre. I suoi dubbi erano più che legittimi, e sono stata sorpresa di vedere quanto autocontrollo sia riuscita a mantenere durante tutto l’incontro. Non ha mai alzato la voce, ha sempre parlato con un tono calmo e contemplativo: era genuinamente confusa, e cercava l’appoggio di sua madre. Grazie al cielo, questa glielo ha dato e ha ammesso che no, non merita la punizione che le è stata data.

Dopo anche quest’ennesima conferma, Suzanne è, giustamente, scoppiata. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata un semplice budino, che nel suo momento di sfogo è diventato l’emblema di tutto ciò che c’è di sbagliato. Il tono completamente sconfitto con cui ha chiesto alla guardia che conseguenze ci sarebbero state se avesse rubato il dessert alle altre detenute mi ha fatto venire voglia di entrare nello schermo e abbracciarla.

Prima che questa recensione diventi un papiro egizio, lasciatemi parlare delle uniche, sole, inimitabili VAUSEMAN. Le mie bambine bellissime. Vederle così distanti nello scorso episodio mi ha fatto soffrire, e per una frazione di secondo ho temuto il peggio. Tuttavia, mentre Piper fatica a ri-ingranare la marcia fuori dalla prigione e Alex combatte contro guardie corrotte, l’unica certezza su cui entrambe possono ancora contare è il loro amore.

L’ennesima prova ci è stata data durante la loro telefonata in questa 7×02. Alex era più provata di quello che dava a vedere dopo tutto quello che le è successo, e voleva solo sentire la voce di sua moglie. In un primo momento Piper ha cercato di forzarla a parlare, ma poi ha preso un respiro profondo, tirato fuori la testa dal c*lo e le ha detto esattamente quello che Alex aveva bisogno di sentire. Dopo la dichiarazione d’amore – e di fiducia – l’ha distratta ulteriormente parlando di cani robot, e ditemi se non sono la cosa più ADORABILE del mondo. Confessare che ho pianto tanto quanto la Vause è superficiale, vero?

Orange 7x02
Orange 7x02

È stata veramente una scena bellissima, ed era qualcosa di cui entrambe avevano bisogno. So che questo non cambia il fatto che dovranno stare lontane ancora per molto tempo, e di certo non sarà facile, ma spero che prima della fine di OITNB potremo vederle felici e insieme, finalmente. A girl can dream, can’t she?

E niente ragazzi, quest’infinita recensione si conclude qui, spero di non avervi annoiato troppo. Vi do appuntamento a lunedì, e sarà la mia incredibile partner in crime Sara ad occuparsi della 7×03. Come avrete notato siete in ottime mani con lei. Buon weekend!

Martina

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