Orange is the new Black 7x13
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Orange Is The New Black – Recensione 7×13

Ciao a tutti ragazzi e bentrovati in una nostra nuova recensione di Orange Is The New Black! Scusate, abbiamo sbagliato intro, lo rifacciamo?

Ciao a tutti ragazzi e bentrovati nel series finale di Orange Is The New Black, in cabina di regia, oggi e solo per oggi, abbiamo in esclusiva mondiale Sara e Martina TOGETHER. Ebbene si ragazzi, è vero che ogni nostra recensione è scritta a quattro mani, ma per questo evento speciale serviva proprio una recensione dove alla fine non dovessimo mettere la firma di una o dell’altra. Siamo partner in crime, queste recensioni ce le siamo sudate e il finale, come le Vauseman, è e sarà sempre insieme.

Prima di iniziare, per cercare di essere il meno confusionarie possibili, sappiate che quando vedete il corsivo è il segnale che sono subentrata io, Martina, a lasciare un piccolo commento. Sara scrive le opinioni di entrambe, perché siamo d’accordo praticamente su tutto, ma per alcune cose ci tengo a scrivere due parole personalmente. Spero non esca un casino, in caso vi chiedo scusa in anticipo and please, siate clementi. 

Okay, ora è veramente tempo di iniziare a parlare di questo Here’s Where We Get Off, in italiano Siamo Al Capolinea.

Cominciamo dal principio. Dopo neanche un minuto noi parlavamo di chiudere l’episodio: tra la sigla iconica diversa, più triste, e l’apertura con Tiffany Doggett in un sacco per cadaveri, che dire:

This is the end, hold your breath and count to ten.

Noi abbiamo contato fino a 7 miliardi, ma un senso a questa crudeltà ancora non lo abbiamo trovato.

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Addio, Tiffany.

Se questo non bastasse, di seguito abbiamo visto Crazy Eyes che poggia un uovo sul cuscino della sua ormai ex compagna di cella e dice:

Breakfast for dinner.

A quel punto capisci che al peggio non c’è veramente più un limite e che una volta toccato il fondo puoi ancora raschiarlo. Come volevasi dimostrare, alla scena di Suzanne sono seguite le parole di Taystee:

I don’t think I can do this no more. I don’t wanna do this no more.

Come la donna che Tamika ha visto lanciarsi sotto al treno, dopo questa scena, noi siamo ancora blood and meat. Abbiamo reso l’idea del nostro stato d’animo attuale? Comunque, ancora una volta, dobbiamo urlare a Tamika un enorme GRAZIE. Se lei non fosse diventata la direttrice, probabilmente Taystee si sarebbe già bella che ammazzata. Insomma, detta in breve: TAMIKA GRAZIE D’ESISTERE.

For real, Tamika è stata una vera e propria sorpresa in questa stagione. L’ho sempre vista come un personaggio un po’ anonimo, non troppo importante, e invece si è riscattata a pieno. Amo il suo rapporto con Tasha, e amo tutto l’impegno che ci ha messo per cercare di migliorare le cose. Si meritava di meglio, ma purtroppo con una stronza come Linda al comando la sua “fine” era vicina. Beh, ha fatto quello che poteva nel poco tempo che le è stato concesso, e le sarò sempre grata per questo. Linda, invece, può andarsene a fanculo.

Ovviamente, la perfezione della Ward nell’amministrare il carcere è stata rasa rasa al suolo da Daya, che continua a spacciare, e da Hellman che avendo finito le detenute da violentare si è attaccato alle galline. Un soggetto del genere non poteva che andare a genio a Linda, che immediatamente ha rimpiazzato Tamika proprio con lui. #NOWORDS

Ma veramente ragazzi, anche io non ho parole. Speravo in una fine violenta per Hellman, quell’uomo disgustoso si sarebbe meritato una punizione esemplare, o quantomeno di essere licenziato, e invece l’ha fatta franca ed è stato promosso. Se potessi lo andrei a prendere a pugni io stessa, giusto per avere la soddisfazione. E già che ci sono uno sberlone a Daya non lo toglie nessuno. A proposito, quanto è stata soddisfacente la scena in cui Taystee le ha tirato un cazzotto? In questa stagione Tasha ha pestato prima Badison, togliendocela da sotto il naso per sempre, e ora Daya. Se non amassi già quella ragazza, questo sarebbe sufficiente. 

Di Taystee dobbiamo anche dire che per buona parte dell’episodio ha giocato a fare la forte quando in realtà eravamo tutti sulla stessa barca: la morte di Doggett ha fatto piangere anche i cuori di pietra. All’inizio ha finto di essere distaccata, come se loro non fossero state amiche. Tuttavia, quando sono arrivati i diplomi, tutti coloro che hanno un cuore hanno avuto una fitta al petto ed hanno capito cosa significa la parola MORTE, altro che Dayanara Diaz.

Una delle cose che più mi ha spezzato il cuore è stata proprio vedere che Tiffany, nonostante l’errore di Luschek, aveva passato l’esame. Ciò che l’aveva portata a togliersi la vita era stata la certezza di aver fallito, e mi sento fisicamente male nel pensare che se avesse aspettato avrebbe ricevuto una bella notizia, e che sarebbe ancora viva. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, a.k.a il mio condotto lacrimale, ma è stato anche ciò che ha dato a Taystee la forza di continuare a vivere. Siamo andati troppo vicini a perdere anche lei, e ancora una volta GRAZIE TAMIKA per averle lasciato quei diplomi sulla scrivania.

Che squillino le trombe, ladies and gentlemen. Orange Is The New Black, episodio 13, stagione 7, Luschek ne ha fatta una giusta, un record del genere neanche Piper l’ha mai tenuto, rendiamoci conto. Il tempismo è perfetto, l’embolo impazzito Luschek dona a Gloria la tanto agognata libertà, dopo quell’I DID abbiamo visto davvero tutto nero ma now it doesn’t matter, GLORIA IS FREE.

E finalmente oserei dire! Non sapete quanto io sia felice che per una volta tutto si sia risolto per il meglio. Luschek per la prima volta nella sua vita si è preso la responsabilità per qualcosa che ha fatto, e ha salvato a Gloria altri DIECI ANNI in prigione. Lui ha solo perso il lavoro, direi che proprio non c’è paragone. 

Purtroppo per noi, ma anche per voi, è arrivato il momento di parlare di Red. La nostra Suzanne ha detto a Taystee:

You aren’t you anymore

e questa frase è stata proprio la rappresentazione esatta dell’episodio, nessuno dei personaggi è più chi era una volta. Red forse è quella più cambiata, ma nei rari momenti di lucidità io la rivedo ancora, la donna forte che ha comandato il Litchfield veramente per tanto tempo. Quando ha iniziato a rincorrere Frida noi avevamo gli occhi che ci brillavano: quella era Red, ma non lo sarà per molto, presto dimenticherà di nuovo chi è.

Di certo ci aspettavamo tutto un altro finale per la nostra Galina, ci spacca il cuore dirlo ma  forse il suo è stato uno dei finali più giusti. Non intendo giusto nel senso di giustizia, figuriamoci, però giusto perché dopo l’isolamento qualcosa in lei si è rotto e questo finale è stato dolce amaro. Red è ancora Red ma sta invecchiando, purtroppo è un dato innegabile, almeno vivrà quello che resta della sua vita cantando la ninna nanna in russo a Morello e a bisticciare con Frida. Un finale “alla Red” no?

Un po’ mi fa arrabbiare il fatto che Red non abbia più la possibilità di decidere se essere arrabbiata o no con Frieda, e che lei se ne approfitti. Sotto sotto, un po’ sono felice di rivedere quelle due insieme, ma provo comunque un’infinita tristezza per la condizione di Red.

Giungiamo a parlare di Daya e Aleida. La loro storyline ha fatto acqua da tutte le parti in questa stagione, a noi interessava veramente zero dello spaccio nel carcere e chi fra le due avrebbe preso il potere. Come volevasi dimostrare, anche il finale è stato un tremendo buco nell’acqua: non solo è talmente poco chiaro da aver confuso anche l’attrice stessa, ma è anche un (non) finale. Sarà pure poetico il colpo alla gola con il parallelismo dello schiaffo nel primo episodio, ma che cosa ci volete dire? Insomma, questa parte poteva tranquillamente non esistere e nessuno avrebbe proferito parola, sarebbe stato meglio se a morire fosse stata Daya e non Doggett! L’unica cosa che mi dispiace è che è stato rovinato un personaggio straordinario come Aleida.

Daya nelle prime stagioni era un personaggio dolcissimo, ricordavate che disegnava? La scena in cui corre a dare il disegno alla madre pronta all’uscita è una delle più belle della serie, eppure eccoci qua, TUTTO È CAMBIATO. Daya è riuscita addirittura a coinvolgere negli affari Eva, sua sorella minore, e vuole convincere anche l’altra. Ma che razza di famiglia è questa?!

Sulle due Diaz non aggiungo niente, la mia partner in crime ha già detto tutto perfettamente e Daya non merita altro tempo. 

Chi, nonostante tutto, in questa stagione di Orange Is The New Black non mi ha affatto delusa è stata Cindy. La sua “nuova”, devastante condizione non l’ha obbligata a strisciare a casa e promettere un cambiamento. Quello che ho amato è che preferisce restare a dormire in tenda e dimostrare di essere una persona diversa, una madre migliore, piuttosto che ripiombare nelle loro vite mentre ancora non si fidano di lei. Finché non avrà fatto questo per la sua famiglia e per se stessa probabilmente rimarrà a fare la clochard.

Che dire, DEVASTANTE, ma bellissimo vero, reale e sincero. Ogni Domenica alle 11.00 penseremo che Cindy è con sua figlia in un fast food. Quello che però abbiamo amato di più è stata la completa trasparenza con cui ha parlato anche del padre. Avrebbe potuto inventare o modificare leggermente la realtà per renderla tollerabile, non lo ha fatto, ha raccontato le cose come stavano, con dolcezza e un pizzico di nostalgia.

BUT I CHOSE YOU.

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Approfondiamo di più la nostra Crazy Eyes? Vi va? Il suo cambiamento è stato spaventoso, tutta un’altra storia rispetto all’inizio. Vi ricordate che cosa aveva fatto quando era morta Poussey? Adesso non solo non è completamente impazzita, ma è riuscita a fare una commemorazione bellissima in onore di Tiffany. Noi stavamo sotto 12 treni, quando abbiamo visto tutti mettersi il cappuccio sopra la testa e quando hanno iniziato a cantare, compreso Dixon, eravamo veramente in una valle di lacrime, ma non sarebbe potuto essere altrimenti.

Sara, molto onestamente, mentre guardavamo l’episodio “insieme”, sempre a 538 km di distanza, mi ha scritto:

Se canta piango.

E in effetti ci ha azzeccato. È stata una scena bellissima, emozionante, e Tiffany non si meritava niente di meno. Grazie Suzanne per aver pensato a lei e per aver organizzato quel piccolo momento, sono sicura che Doggett avrebbe apprezzato.

Sì, la Fondazione Poussey Washington ESISTE DAVVERO e sì, T ha trovato nuovamente la forza di lottare e di non arrendersi grazie alla sua amica. Questo finale è uno dei miei preferiti: Taystee con i capelli tagliati che riprende il sorriso e un minimo in mano la sua vita. Mi piange il cuore a pensare che non sia stata discolpata dall’omicidio di Piscatella, e che passerà tutta la vita in prigione, ma sono veramente contenta che abbia trovato il modo di vivere nonostante la realtà devastante in cui si trova. Vogliamo comunque credere che con il contatto di Judy King un qualche avvocato super ricco prenderà a cuore la sua causa e la liberi in un ipotetico futuro.

In questa stagione si è vista poco ma è da sempre uno dei migliori personaggi della serie, Flaca. Sono felicissima che abbia trovato uno “scopo”, anche lei ha trovato una causa per cui lottare, ma quanto è rischiosa? Dopo l’uscita di Gloria, qualcuno deve aiutare quelle donne e Flaca sa che Maritza vorrebbe proprio questo. Insomma Flaca è una sorta di supereroina senza mantello, Maritza would be proud, and so are we!

Abbiamo aspettato due anni, due lunghi anni, ma alla fine una briciola di giustizia in questo mondo c’è stata: BLANCA FLORES IS FREE! Lei e il suo Diablo non potrebbero essere più felici, liberi e focosi come solo noi li conosciamo. Blanca si è salvata per Maritza e Karla, questo non lo dimenticherà mai nessuno.

THEY DESERVED BETTER! SO MUCH BETTER!  

Karla in particolar modo è entrata in quest’ultima stagione di Orange Is The New Black con un solo obbiettivo, quello di distruggere noi e se stessa! Si è rotta la caviglia proprio a pochissimi metri dal muro, i suoi figli sono dall’altra parte e lei non riesce ad alzarsi. Che dire, MORTE, UCCISE, MASSACRATE, anzi:

LA SITUATION AT THE MOMENT IS THAT STIAMO MESSI VERY MALE!

Karla ne ha passate di tutti i colori, e ad un passo dai suoi figli è stata costretta a fermarsi. Scalerebbe montagne per tornare da loro, e in un certo senso lo stava facendo, ma anche stavolta la Fortuna le ha sbattuto la porta in faccia. E il tizio che stava accompagnando il gruppo? Capisco che debba portare in salvo tutti gli altri, ma lasciarla lì nel deserto da sola era davvero la scelta migliore? È tornato a prenderla o Karla non è sopravvissuta? 

Prima di passare al capitolo Vauseman, tenetevi pronti perché ne vedremo delle belle, ho ancora due cose di cui discutere con voi: Fig e Caputo e il mio personaggio preferito, Nicky Nichols.

Partiamo da Fig e Caputo. Tutti e due volevano un maschio, ne erano profondamente convinti, ma poi hanno incrociato Vanessa.

Quando ha iniziato a cantare, io e Martina eravamo pronte con i documenti per adottarla, ma poi abbiamo visto gli occhi dei due mentre guardavano quel batuffolo e abbiamo deciso che coppia migliore per avere figli non potrebbe esistere. Quando Fig ha sentito Vanessa dire che le piaceva il suo vestito, l’aveva già adottata, glielo abbiamo letto in faccia. Che dire, tutto è bene quel che finisce bene!

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Guardateli come sono felici! Hanno un sorrisone a trentadue denti, mi esplode il cuore. Si meritano il loro lieto fine, la loro è e sarà una famiglia meravigliosa. 

L’unica ad aver perso più di Karla è stata Nicky, ovviamente uno dei nostri personaggi preferiti di sempre. Dopo aver perso Red, Shani e Lorna era proprio necessario che trasferissero anche Alex?

Il loro addio, comunque, è stato bellissimo. Quando ha parlato di “tour della reunion” e la frase:

I fan saranno fuori di testa

io e Martina abbiamo alzato le bandierine. Noi vogliamo il tour della reunion, noi siamo impazzite. Nonostante questo c’è da dire che Nicky is the new Red e vederla dispensare consigli sulla dipendenza, vestita da cuoco e con il rossetto rosso fuoco è stato un tuffo al cuore. Dopo la miriade di sofferenze che questa ha dovuto passare è riuscita anche lei a trovare uno scopo, e vederla con il sorriso è quanto di più bello potessimo desiderare.

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Nicky, I’m so fucking proud of you, you have no idea. È sempre stata ed è ancora uno dei personaggi migliori di Orange Is The New Black, ammettiamolo. Ci ha regalato una perla dietro l’altra, ci ha fatto ridere quando avremmo voluto solo morire e ci ha fatto vedere cosa significhi lealtà. Ad ogni bastonata si è rialzata, e ora ha un nuovo ruolo per cui è perfetta e che, oltre a tenerla impegnata, farà tantissimo bene. 

Prima di passare alle Vauseman e concludere questo trattato di pace, lasciatemi spendere due parole per il libro che Gloria invia a Maria. Oltre ad avermi regalato tanti sorrisi, perché andiamo, Maria che vuole correggere lo spagnolo e vedere con quanta enfasi e con quale intonazione la “nuova Maria” legge il libro è stato un momento epico, è stata una degna conclusione di una lotta tra titani. EVERYTHING ENDED.

Ora Gloria è di nuovo con la sua famiglia, e  Maria ha trovato una sorta di equilibrio nel nuovo nucleo famigliare. È stata una bella conclusione, l’ho apprezzata un sacco. 

HELL YES, è il momento di aprire il capitolo Vauseman. È il momento di concludere questa recensione da coloro che hanno reso tutto speciale: Alex e Piper, Vause e Chapman.

Iniziamo con un sobrio:

VAUSEMAN ARE ENDGAME!

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L’andazzo di tutta la stagione aveva promesso morte e distruzione della ship, ma le Vauseman hanno resistito più del Titanic all’iceberg Zelda/McCullough e hanno avuto il loro lieto fine. Si sono scelte, ancora una volta, e sono disposte ad aspettarsi. Ora possono anche toccarsi, e io lo reputo un enorme passo avanti. Anche un piccolo contatto occasionale potrà aiutarle a passare meglio il tempo che manca loro per essere insieme, finalmente e senza condizioni. Guardatele nelle gif quanto sono felici, le mie bambine.

Piper ha scelto lei e non Zelda, ha deciso di stravolgere la sua vita per starle a fianco e non c’è stata cosa più bella di questa. Certo, un bacino l’avrei tanto voluto, ma non sarebbe stato reale. Quello che però ci sentiamo di criticare è che per un’enormità di tempo Alex e Piper non  abbiano saputo come gestire i loro problemi e, addirittura, Alex aveva chiesto a Piper di lasciarla libera. Io sono sicura che loro abbiano avuto un endgame, ma un dialogo dopo:

  1. I just want you to know how sorry am I for the fucked-up detour you took with me.
  2. That doesn’t mean that we should be together
  3. You know that (our marriage) wasn’t official. We’re prison married, you’re not in prison anymore.
  4. I also hope that you find someone else to think about.
  5. You need to let me go, too. I’m also asking for my freedom.

Capite bene che la nostra reaction al finale dove ridono insieme per noi è un enorme: “Cazzo ridi?”.  Dopo tutto questo discorso sulla libertà di Alex io ho qualche dubbio.

Larry è stato chiaro, Alex non ha lasciato Piper ma le ha chiesto libertà, però voi ci dovete spiegare che cavolo vuol dire “avere libertà” perché se è come quest’anno stiamo messe very male. Preferiremmo non parlare dell’universo che si è aggregato contro le Vauseman, tanto che per il padre di Piper sembrava veramente Pasqua quando Piper gli ha detto della loro rottura. Ah e rispetto a questo:

ALEX IS NOT A BROKEN PEN

e no, Alex non ha rovinato proprio nessuno, al massimo ha migliorato. Marti mi lascia sicuramente l’onore di scrivervi in maiuscolo una cosa che lei mi ha insegnato:

HAVE I MADE MYSELF CLEAR?

I’m so proud of you cuore, truly. 

Scherzi a parte, ho amato che sia stato proprio Larry ad aiutare Piper e spiegarle come la loro storia sarebbe andata comunque a rotoli perché la nostra Pipes è sempre stata innamorata di Alex. Gli occhioni lucidi e azzurri di Taylor ci hanno ucciso, vederla piangere in quel modo, non penso che lo dimenticheremo mai, fortuna che Larry ha saputo mettere molto bene le parole.

You didn’t actually want to be with me, you wanted to be with Alex, you always wanted to be with Alex.

I wanted to be with you, but Alex, it’s like, we met, and I grow another limb, and, like, she’s a part of my body.

Lo avreste mai detto che Larry, uno dei più odiati di Orange Is The New Black, è stato colui che ha fatto scegliere a Piper proprio Alex? L’origine del male si è trasformato in uno shipper! Insomma, è stato bellissimo, non avremmo potuto pensare ad un qualcosa di così tanto bello e, questa volta per davvero, tanto poetico. Tutto è partito da questo triangolo ed era giusto che si chiudesse con questo triangolo.

Tirando le somme il finale di questa serie è stato, per noi, molto soddisfacente, quello che però avremmo veramente voluto vedere sarebbe stato un flash forward con Alex che esce dalla pigione o magari alcune detenute che si ritrovano alla presentazione del libro di Piper intitolato proprio Orange Is The New Black. Non so, mi sarebbe piaciuto vedere una cosa di questo tipo, sarebbe stata la mia perfetta conclusione del cerchio. Voi cosa ne pensate?

Mi trovo d’accordo con Sara, anche a me sarebbe piaciuto vedere un piccolo flash forward, ma suppongo che così abbiano lasciato a noi più spazio per il nostro finale. Quello che ho veramente apprezzato è stato rivedere per un’ultima volta la vecchia gang nella prigione in Ohio. La McCullough, vendicandosi, ha fatto un favore ad Alex che ora si è riunita con le sue vecchie amiche del Litchfield. Due dei mini finali che ho preferito sono stati quelli di Watson, che non ha abbandonato la sua passione per la corsa, e di Soso, che piano piano dopo Poussey si sta rimettendo in gioco. Apprezzo, adoro, amo.

Bene ragazzi, dopo 2407 parole (scusa cuore, dopo le mie interruzioni il conteggio parole è arrivato a 3.515, oops?) pensiamo che sia proprio giunto il momento di salutarci. Recensire Orange Is The New Black è stata un esperienza strepitosa e poi noi siamo the best squad ever! (Yes, yes we are).

Okay, per concludere io, Sara, prendo il controllo e parlo per me stessa. Volevo ringraziare Martina di essere PERFETTA sotto ogni punto di vista. Ogni episodio visto insieme è sempre un po’ più bello e poi che dire, ho la migliore dalla mia parte. Si dice chi trova un amico trova un tesoro, beh, io ho vinto alla lotteria.

E dopo un series finale come questo anche Sara mi fa piangere. Ringrazio il giorno in cui abbiamo deciso di iniziare a recensire Blindspot insieme, perché lì abbiamo avuto la conferma che siamo il dream team e che quando lavoriamo insieme tutto è più bello. Sicuramente non avrei superato questa stagione tutta d’un pezzo senza di lei, ma per fortuna la mia partner in crime è sempre stata al mio fianco a supportarmi anche, ve lo ricordo, a 538 km di distanza. Grazie per tutto Sara, la lotteria l’abbiamo vinta insieme. 

Sara&Martina

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Ciao a tutti! Sono Sara, il Braccio Destro dei Redheads Diaries, vivo a Roma e, come potete immaginare, sono una telefilm addicted. Le mie serie preferite sono, Game of Thrones, Blindspot, This is us e talmente tante altre che sono impossibili da elencare. MIO MARITO È CISCO RAMON!