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Parlamento Europeo: no alla liberalizzazione dei contenuti audio-visivi

Purtroppo per l’Europa, la decisione del Parlamento Europeo è stata quella di fare un piccolo passo indietro e di negare la liberalizzazione dei contenuti audio-visivi.

Vediamo cos’è successo

Da vario tempo si parlava della liberalizzazione dei contenuti audio-visivi. Ma di cosa si tratta? Principalmente, grazie a questo diritto, i cittadini degli stati europei potevano utilizzare i loro abbonamenti, streaming o via etere, anche al di fuori del loro paese di provenienza.

Dal momento che, però, il Parlamento Europeo ha approvato, attraverso un mandato negoziale con i governi degli stati membri, l’attuale politica sui contenuti audiovisivi. Questo vuol dire che gli abbonati a siti streaming non potranno ancora usufruire del loro abbonamento all’estero.

Questa decisione è stata presa principalmente per questioni economiche, perchè una liberalizzazione del genere avrebbe compromesso la competitività delle singole emittenti. Per quanto riguarda, invece, la piattaforma più popolare al giorno d’oggi, Netflix, le cose sono molto differenti.

Infatti, gli abbonati a questo sito streaming potranno lo stesso usufruire dell’abbonamento, ma il catalogo di film e serie tv sarà quello del paese nel quale ci troviamo, e questo comporta ovviamente variazioni, come la lingua o i contenuti presenti sulla piattaforma.

Cosa ne pensa il vicepresidente?

Ad esprimere un parere su quello che è successo è il vicepresidente della Commissione UE per il mercato digitale, Andrus Ansip, che ci dice:

“Il voto odierno è una delusione per la gente, i creatori e la diversità culturale, sembra di essere ancora nel XX secolo”

Il vicepresidente ha poi assicurato che avrebbe continuato a difendere con forza la proposta dei negozianti che si apriranno con questa decisione.

 

-Miriana

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Miriana Zibardi, anche soprannominata Simba, amante folle di serie tv! Potrei stare al pc a guardarmi episodi da mattina a sera. Ecco la mia vita.