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Piccole donne (film 2019) – Recensione

Ciao ragazzi, inauguriamo quest’anno di anteprime con la recensione di un film speciale: Piccole Donne (film 2019).

Grazie a Team Word e Sony Pictures abbiamo avuto l’opportunità di vederlo prima della sua uscita nelle sale, nella sede di Warner Bros Italia situata nel cuore della capitale.

Piccole Donne 2019 Recensione

La pellicola, uscita nelle sale italiane il 9 Gennaio, è scritta e diretta da Greta Gerwig, attrice, sceneggiatrice e regista statunitense.

Amante di Piccole Donne sin da bambina, è proprio grazie al romanzo di Louisa May Alcott che si è avvicinata alla scrittura, ed è stato questo a spingerla a voler creare la sua rivisitazione di una storia che il cinema e la televisione hanno già adattato più di una volta, sia sotto-forma di film che sotto-forma di mini-serie. L’adattamento in serie più recente è la mini-serie televisiva, composta da tre episodi, andata in onda nel 2017 e trasmessa sulle reti Mediaset lo scorso Natale che vedeva come protagoniste, tra i vari volti: Maya Hawke (Robin in Stranger Things), Willa Fitzgerald (Emma Duval in Scream, La serie), Kathryn Newton (The Society e Pikachu), Emily Watson (Chernobyl) e Jonah Hauer-King (il principe Eric nel live-action de La Sirenetta).

A comporre il cast d’eccellenza di Piccole Donne 2019 invece, troviamo volti noti e amati del cinema, che contribuiscono a rendere la pellicola un lavoro di cui difficilmente riusciremo a dimenticarci, tra i quali: Saoirse Ronan nei panni di Jo, Emma Watson nei panni di Meg, Meryl Streep nei panni di zia March e Timothée Chalamet in quelli di Laurie.

Il cast riesce a rendere omaggio ai personaggi entrando appieno nei loro panni e regalando loro una trasposizione cinematografica degna di nota.ù

Ma non è solo il cast eccezionale a tenere lo spettatore incollato allo schermo per più di due ore, senza mai annoiare, ma anche l’attenzione al dettaglio. L’attenzione al più minuscolo elemento appare chiara anche ad un occhio poco esperto ed attento e conferisce quel tocco in più ad una pellicola già di per sé promettente.

I costumi sono sicuramente uno dei tratti più curati che spesso porta lo spettatore a restare a bocca aperta per la loro bellezza, che contribuisce a far assaporare l’epoca in cui le nostre piccole donne hanno vissuto.

Un altro dettaglio importante, di cui non posso certo non parlare in questa recensione di Piccole Donne 2019, è la contrapposizione dei colori utilizzati per mostrarci scorci di “presente” e passato. Il passato, simbolo di giovinezza, di spensieratezza e di quel periodo in cui le nostre sorelle March sono state piccole donne, viene rappresentato con colori caldi, allegri e vivaci. Il “presente” invece, fatto di quel mondo adulto che le ha risucchiate, mettendole di fronte alle difficoltà della vita e strappandole ad un’infanzia felice e piena d’amore, è rappresentato con colori freddi, tristi.

Questa scelta, non solo ci aiuta a distinguere meglio i due momenti tra i quali il film si districa con dimestichezza, ma sottolinea maggiormente gli stati d’animo delle sorelle March, tanto che nel finale, nonostante ci troviamo ormai nel “presente”, ritroviamo i colori caldi che hanno caratterizzato la loro gioventù.

La pellicola, seppur con elementi nuovi ed “innovativi”, ci fa rivivere i nostri momenti preferiti del romanzo della Alcott e ci spezza, ancora una volta, il cuore con la storia d’amore impossibile tra Laurie e Jo, facendoci sperare nel lieto fine, nonostante la consapevolezza di un finale diverso.

Se anche voi avete amato il romanzo e/o i precedenti adattamenti, vi consiglio di correre al cinema e di non perdere questa trasposizione che sicuramente merita di entrare a far parte del vostro piccolo scrigno di conoscenze cinematografiche.

Kudos alla regista che, seppur giovanissima, ha saputo rendere omaggio alle sorelle March, creando un prodotto che sono certa lascerà tutti a bocca aperta.

Buona visione a tutti!

Veronica.

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