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La nostra recensione di Black Panther: Wakanda Forever

Il 9 ottobre esce al cinema Black Panther: Wakanda Forever, il nuovo attesissimo film conclusivo della fase 4. Il film Marvel Studios è diretto da Ryan Coogler e prodotto da Kevin Feige e Nate Moore. Noi abbiamo avuto l’opportunità di vederlo in anteprima e questa è la nostra recensione! Il tutto, ovviamente, senza spoiler. Siete pronti? Cominciamo!

Recensione Black Panther: Wakanda Forever

La Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje lottano per proteggere la loro nazione dalle ingerenze delle potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa (Chadwick Boseman). Quando Namor (Tenoch Huerta), sovrano di una nazione sottomarina nascosta, li avverte dell’esistenza di una minaccia globale e del suo inquietante piano per fermarla, gli abitanti del Wakanda dovranno unire le forze, contando sull’aiuto della War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman), e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda.

Dopo la scomparsa di Chadwick Boseman nel 2020, i produttori e i film maker hanno riflettuto a lungo se proseguire la storia del Wakanda e in che modo farlo. Quindi sono partiti proprio da lì, dal lutto e dalla perdita, per rendere giustizia all’eredità di Chadwick e dare vita a una nuova storia nel mondo del Wakanda.

Il film si apre proprio con Shuri che cerca di ricreare la foglia a forma di cuore per cercare di salvare il fratello in fin di vita, ma anche le tecnologie più potenti a volte non bastano a salvare la vita. Sin dal primo momento, è chiarissimo che questo è un film tributo e che uno dei temi principali sia proprio il superamento e l’accettazione della morte. La storia è estremamente commovente, soprattutto nei momenti in cui viene richiamata la perdita del Re T’Challa. Shuri è proprio la persona che avrà più difficoltà a superare la sua morte, che cercherà invano un rifugio nelle sue tecnologie.

Ancora una volta ci ritroviamo nel meraviglioso mondo del Wakanda, reso ancora più magico e suggestivo dalle ambientazioni, dai costumi, dal trucco e dalle musiche. L’aria di una tradizione africaneggiante è sempre presente e colpisce lo spettatore che vuole sapere sempre di più su questa cultura. Dall’altro lato, in questo film, ci troviamo davanti una nuova cultura, quella della città di Talokan, una sorta di Atlantide che richiama però tutta quella che è la cultura indigena, in particolare quella Maya. Culturalmente sono completamente diverse, però entrambe sanno cosa vuol dire nascondersi per proteggere la loro stirpe dal mondo, che se scoprisse tutte le ricchezze che queste città nascondono, li invaderebbe per prendersi tutto, come è già successo in passato.

Una cosa che non mi ha fatto impazzire del film è stata proprio la resa grafica del popolo di Talokan sott’acqua, e visto che anche loro sono blu, l’intento di creare delle scene belle in acqua come quelle del nuovo film di Avatar non è riuscito per niente, anzi ha reso le scene ancora meno credibili.

La pellicola è lunga e complessa e sulla scia del primo film approfondisce argomenti di politica unendoli a storia e mito. Al centro della storia infatti c’è proprio lo scontro tra queste due culture e la ricerca di protezione.

Nella pellicola poi è centrale il rapporto madre-figlia, richiamando un po’ il rapporto padre-figlio del primo film. La vicinanza della Regina Ramonda è fondamentale per Shuri, per il suo percorso di crescita e di superamento della morte. Anche se non se ne renderà conto subito, sarà proprio la figura della madre a darle la forza per fare tutto quello che farà nella storia.

Le aspettative per questo film erano molto alte e per fortuna questa volta la Marvel non le ha deluse, infatti credo proprio che sia uno dei film più belli di questa fase 4 un po’ deludente e sotto tono. Shuri è uno dei miei personaggi preferiti e non vedevo l’ora di vederla un po’ più al centro dell’azione. Infatti, in questo film, è costretta a scendere in campo completamente e l’attrice è stata molto brava nel rendere il personaggio. All’interno del film la vediamo affrontare un percorso di accettazione e crescita, che la porterà poi a prendere il ruolo di Pantera Nera e a lottare contro Namor, il grande antagonista della pellicola.

Il film mi è piaciuto tanto, però alcune cose potevano essere gestite meglio e alcuni personaggi vengono inseriti quasi forzatamente solo per introdurli e svilupparli poi in seguito (come è successo poi anche in altri film Marvel recenti). Inoltre tutto il film si concentra sulla lotta tra Wakanda e Talokan senza giungere però a una reale conclusione. Nonostante tutto però mi ha emozionato tanto ed è stato uno dei film che ho preferito della fase 4 della Marvel. Ora sono davvero curiosa di sapere come continuerà la storia!

Se siete fan della Marvel e vi è piaciuto il primo film di Black Panther, allora non potete perdervelo!

Trailer

Potrete vedere il film Black Panther: Wakanda Forever al cinema a partire dal 9 novembre 2022.

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Chiara