Recensione – Stranger Things 4: l’inizio della fine
RECENSIONE – Il secondo volume di “Stranger Things 4” è uscito ormai da quasi due settimane, dopo tre anni che attendevamo la nuova stagione e oggi sono qui per commentare questo epico finale, che anticipa, in parte, ciò a cui assisteremo nella quinta ed ultima.
PER LA PRIMA VOLTA SEPARATI
La storia riprende mesi dopo la – non- morte di Hopper e la partenza della famiglia Byers, direzione California.
Joyce, Jonathan, Will e Undi infatti ora vivono lì, ma per nessuno di loro è stato facile ambientarsi, in particolare per la ragazza, che oltre ad aver perso i propri poteri ed il padre, viene pure continuamente bullizzata, senza contare che la relazione a distanza con Mike non sembra procedere per il meglio.
Nel frattempo il resto del gruppo, rimasto ad Hawkins, ha cercato di riprendere in mano la propria vita, ma le classiche difficoltà adolescenziali non li hanno risparmiati, soprattutto Max, che sta ancora affrontando il lutto del fratello e si è totalmente chiusa in sé stessa.
Nella regione russa della Kamchatka, Hopper lavora invece come schiavo dei sovietici, gli stessi che hanno collezionato demogorgoni, democani e persino particelle di Mind Flayer.
In poche parole il gruppo, un tempo così unito, si è completamente sfilacciato, ma la nuova minaccia proveniente dal sottosopra li farà riavvicinare, seppur la battaglia verrà combattuta, sino alla fine, su più fronti.
E’ SEMPRE STATO VECNA
Una minaccia, quella che i nostri eroi si ritrovano ad affrontare, meno sconosciuta di quanto si potesse pensare, ma molto più potente di ciò a cui eravamo abituati.
Si perchè Henry/Uno/Vecna, è sempre stato il vero villain della serie, semplicemente ancora non ne eravamo a conoscenza.
Il Mind Flayer che controllava gli scorticati nella terza stagione e tanto spaventava Will, infatti non era altri che lui, intento a trovare un modo per tornare nel mondo reale, mentre i mostri delle prime due stagioni, esistevano già nella dimensione – il Sottosopra – dove Undi l’aveva spedito una volta scoperte le sue malvagie intenzioni, ma grazie ai suoi poteri, è stato lui a prenderne il controllo.
Quello che sconvolge di più, è però il modo in cui, fin dall’inizio, miete le sue vittime e il perchè lo fa: scatenare i loro incubi più reconditi e ucciderli dall’interno, per aprire un portare tra il Sottosopra e Hawkins, così da invadere la terra e ottenere finalmente la sua vendetta.
UNA BATTAGLIA SU PIU’ FRONTI
E allora ecco che per sconfiggerlo abbiamo Joyce che volata in Russia assieme a Murray per liberare l’uomo che ama, nel finale sconfigge, proprio assieme ad Hopper, le creature catturati dai russi, così da creare un diversivo.
Undi che aiutata da Will, Mike, Jonathan e la new entry Argyle entra nella sua mente per combatterlo psichicamente.
Max che fa da esca per distrarlo, confidando che Lucas la riporti indietro, prima che sia troppo tardi (che tu sia maledetto Jason… ma ci arriveremo).
Eddie – altro nuovo graditissimo ingresso – e Dustin che a colpi di metal fanno lo stesso con i demopipistrelli.
E Steve, Nancy e Robin pronti ad ucciderlo fisicamente.
Ognuno fa la sua parte, ognuno è equamente importante, perchè il bello di Stranger Things è che anche il nuovo arrivato, può rivelarsi fondamentale (e quasi sempre finisce per morire… ma anche qui, ci arriveremo).
SE HAI QUALCUNO CHE CREDE IN TE, PUOI FARE QUALUNQUE COSA
Perchè se accanto a te hai qualcuno che crede nelle tue potenzialità e ti sostiene incondizionatamente, puoi combattere qualunque mostro e superare anche i momenti più bui.
E allora ecco che Mike e il suo amore danno la forza a Undi di non mollare, così come Jonathan, da buon fratello maggiore, capisce il momento di grande sofferenza che Will sta passando (e non c’è bisogno che venga detto esplicitamente il perchè, basta udire e comprendere le sue parole) e gli da tutto il suo supporto, assicurandogli che continuerà a volergli bene, non importa cosa accadrà, perchè chi a te ci tiene davvero, non ti abbandona.
UN VERO EROE, O FORSE DUE
Ma eccoci arrivati alla parte più dolorosa, perchè se dovessi identificare i veri protagonisti di questa stagione, non potrei dire altri che Eddie e Max e forse non è un caso che siano stati proprio loro due a subire la sorte peggiore.
Si perchè Eddie Munson incarna alla perfezione la figura dell’outsiders, il diverso, l’escluso ed era ormai considerato, da tutti i cittadini di Hawkins, un pluriomicida, pazzo leader di una setta satanica, ma nonostante ciò ha deciso – col senno di poi, inutilmente – di sacrificarsi, proprio per salvare le stesse persone che tanto lo odiavano, dimostrandosi un vero eroe.
Così come una eroina si è rivelata essere Max, che pur sapendo i rischi a cui andava in contro, attirando Vecna nel tentativo di distrarlo, per permettere agli altri di ucciderlo, non ha esitato un secondo.
Attaccata per tutta la stagione, ha così finito per sopravvivere per miracolo, ma pur sempre finendo in coma, con metà delle ossa rotte, probabilmente cieca e con la mente completamente svuotata.
Non sappiamo ancora quale sarà il suo destino, ma di certo questa è stata la sua stagione e permettetemi di dire che la coppia formata da lei e Lucas, è decisamente la più tenera della serie.
L’INIZIO DELLA FINE
Arriviamo ora al finale dell’ultimo episodio, in cui la famiglia Hopper-Byers riesce finalmente a riunirsi, così come, più in generale, il gruppo californiano ai ragazzi rimasti ad Hawkins, ma al contempo Will ritorna improvvisamente a sentire la presenza di Vecna, che ovviamente, pur essendo ferito, non è morto e soprattutto della cenere inizia a ricoprire Hawkins, che sta pian piano morendo, a causa dei varchi aperti tra essa e il sottosopra.
Prepariamoci quindi alla grande battaglia finale, sperando di non dover aspettare troppo.
BONUS: QUESTO TRIANGOLO NON S’HA DA FARE
Prima di concludere la recensione, da romantica quale sono, mi tocca fare però un piccolo accenno anche al triangolo Jonathan-Nancy-Steve, che per me non ha più senso di esistere – non lo aveva già da un po in realtà – e anzi, sta persino rischiando di rovinare il percorso di tutti e tre i personaggi.
Si perchè per quanto, in questo momento, anche a causa della distanza, la relazione tra Nancy e Jonathan stia vivendo un momento di difficoltà, i due hanno una complicità unica, hanno ribadito più volte di amarsi e soprattutto, il loro rapporto è stato costruito e si è evoluto nell’arco delle tre precedenti stagioni, quindi trovo inutile rischiare di rovinarlo per una relazione che era bella che chiusa.
Perchè per quanto, effettivamente, sia stato anche grazie alla rottura con Nancy, che Steve è maturato così tanto, lui merita di meglio, che essere la sua seconda scelta e soprattutto – dettaglio fondamentale – i suoi desideri non combaciono affatto con quelli di lei, la quale, da ragazza ambiziosa qual è, l’ultima cosa che vorrebbe è fare la fine dei suoi genitori… nessuno qui vuole la famiglia del mulino bianco.
Bene, la mia recensione di “Stranger Things 4” finisce qui, ma se vi va fatemi sapere anche i vostri pareri, alla prossima.
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Giada
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