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Riverdale – Recensione 3×03

Leggo molti pareri discordanti in merito a questi primi episodi della terza stagione di Riverdale, ci sono persone a cui non sta piacendo per nulla ma in molti si sono innamorati del nuovo mistero e ritengono che questa terza stagione sia iniziata col botto e che sia davvero molto avvincente e interessante…e poi ci sono io che non so nemmeno da dove iniziare questa recensione perchè per me la questione è gestita davvero molto male e porre Ethel come motore di tutta la vicenda è stata una scelta sbagliata ma terribilmente reale, c’è da dirlo.

Detto ciò, cominciamo.

Mi hanno rovinato i Falice.

La prima cosa che ho detto a Veronica, la BIG BOSS, è stata: “Se mi rovinano i Falice…sarà la fine”, ecco, mi hanno rovinato i Falice.

Quella scena, di cui avevamo foto da molto tempo, doveva essere magica ed emozionante, avremmo dovuto vedere un coinvolgimento che avrebbe portato all’esplosione ma nei primi due episodi non c’è stata nessuna conversazione tra i due che avrebbe potuto far pensare a questa evoluzione, è come se mi avessero fatto fare un salto dalla seconda alla terza stagione senza spiegarmi cosa è successo tra i due durante l’estate. Alice sembra posseduta, non mi sembra più capace di ragionare con la propria testa e pare quasi che abbia deciso di cedere a ciò che prova per FP non per il sentimento ma per una specie di coercizione mentale praticata dalla fattoria, ma stiamo scherzando? I Falice erano ciò che reggeva l’intero Riverdale quando niente aveva più un senso ed ora che sono stati insieme dopo secoli io sono delusa, non sarebbe dovuta andare così, ci sarebbe dovuta essere un’escalation che sarebbe dovuta culminare in un qualcosa di folle e incontrollabile, di totalizzante non un mero momento dettato dai consigli della Fattoria. Mi dispiace ma avete rovinato una coppia.

Parliamo poi dei Bughead.

Dico io ma la pazzia si sta diffondendo in ogni più piccolo angolo di Riverdale? Nessuno segue più la ragione e la logica, tutti si improvvisano giustizieri, detective, spie e nessuno pensa che tutti i problemi nascono proprio dal mettere il naso dove non si dovrebbe, eppure qui degli adolescenti detengono il potere e sono in grado di fare qualsiasi cosa…beh, questa mania di grandezza sta cominciando a stancarmi, nel caso in cui i telespettatori fossero tutti maggiorenni e anche forti, okay, non ci sarebbe nessun problema ma, dato che sappiamo benissimo che ci sono anche ragazzi di tredici o quattordici anni davanti allo schermo che rischiano di considerarsi invincibili e capaci di combattere qualsiasi cosa quando, purtroppo, non è così e quel gioco, di cui ora conosceremo le regole (anche se spero di no perchè potrebbe essere davvero pericoloso), potrebbe sembrare così allettante e affascinante tanto da innescare nella curiosità dei giovani un meccanismo pericoloso e la voglia di giocare a quel gioco che hanno visto in quella serie tv tanto carina.

Sono sempre dell’idea che queste tematiche siano un’arma a doppio taglio, che parlarne è utile ma che ci debba essere un controllo dietro e che i ragazzi debbano essere seguiti quando guardano qualcosa che potrebbe essere pericoloso, ci sarebbe bisogno di confrontarsi con qualcuno più maturo e più grande perchè, proprio come stiamo vedendo, un gioco può trasformarsi in una gabbia, in una realtà distorta e malsana, in un qualcosa di deleterio che di divertente non ha nulla.

Certo, qui abbiamo l’elemento soprannaturale che è anche quello in grado di far capire a chi guarda che non c’è niente di vero ma, purtroppo, molte volte non basta e non sempre, se non si è grandi o forti abbastanza, si è capaci di non far degenerare un gioco, di capire che scegliere uno dei calici da cui bere di cui uno dei due è avvelenato non esiste nè in cielo nè in terra, che un gioco non deve farci del male fino a rischiare di ucciderci o ucciderci davvero. Bisogna avere cognizione della realtà e dei limiti da non oltrepassare, abbiamo avuto già dei fatti di cronaca legati a giochi malati, pericolosi e che non dovrebbero nemmeno esistere, beh non vorrei doverne sentire altri, Riverdale non è di certo un motivo scatenante ma ciò che stiamo vedendo mi ha fatto riflettere molto e, soprattutto adesso che stanno per iniziare il gioco i ragazzi del liceo, non vorrei si scatenasse un qualcosa di simile tra i più piccoli.

Si, dei Bughead non ho ancora parlato ma pensando a quello che sta succedendo ho avuto una serie di collegamenti mentali che ho dovuto per forza scrivere, ne parlerò ora.

Non mi piace che stiano utilizzando il bunker per trascorrere i loro momenti di intimità, non mi piace che si stiano facendo coinvolgere da una situazione più grande di loro da cui i loro genitori stanno cercando di allontanarli…senza successo perchè ormai il Vangelo della follia, come l’ho soprannominato io in questo momento, è letteralmente in mano a tutti i liceali e le conseguenze saranno gravi se i genitori non decidono di aiutarli seriamente e di informarli della pericolosità di ciò che è già stato e non di vietar loro di giocare come se tutto fosse un semplice divieto a non rientrare tardi la sera, anche questo comportamento per me è assurdo.

E’ ovvio che un no privo di spiegazione faccia incuriosire dei ragazzi, è naturale che poi si mettano ad investigare di spontanea volontà, accidenti, Alice, FP, tutti, spiegate ai vostri figli cosa potrebbe succedere e cosa è già accaduto durante quella notte di tanti anni prima.

Francamente una frase che non mi è piaciuta è stata quella di Alice nei confronti di Betty, quella donna è arrivata a fidarsi di più della Fattoria che della figlia e quelle parole sono state una pugnalata per me, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da quella donna eppure le ha pronunciate davvero e questo fa capire quanto stiano trasformando un personaggio che alla fine della prima stagione aveva avuto un’evoluzione spettacolare che me l’aveva fatta amare alla follia dopo aver passato tantissimi episodi a non sopportarla e lo sapete perchè l’avete vissuto con me recensione dopo recensione e ora che succede? Fate involvere un personaggio inutilmente per arrivare a quale conclusione? Farla evolvere di nuovo dopo averle fatto raggiungere maggiore sicurezza e consapevolezza? Ciò che è praticamente già accaduto nel corso delle prime due stagioni…mah, non riesco ad apprezzare questa scelta ma…staremo a vedere. Ah, la testimonianza che ha fornito alla setta della Fattoria? MA DICO IO, PARLARE DI CHIC, METTERE NEI GUAI ANCHE FP? Io non commento.

Passiamo ora ad Archiahahahahahahaha…ragazzi ma di cosa stiamo parlando?

Io quando penso alla possibilità che Archie diventi utile

Abbiamo un nuovo rivoluzionario, stessa storia vista e rivista ovunque, il ragazzo che dopo aver scoperto cosa succede nel carcere decide di non voler morire a causa di una serie di fattori e organizza una fuga e assolda i compagni di prigionia per attuarla.

Ma andatevi tutti a fare un bagno in acqua e nel sale che dovrebbe stare in zucca che qui scarseggia.

La bontà di Archie è diventata indigesta e si rivela sempre essere stupidità e poca arguzia e, naturalmente, la sua decisione di farsi colpire per placare la sete di sangue delle guardie e del direttore ha, ovviamente, avuto l’effetto contrario ed ora è una stella…un applauso a Sant’Archie da Riverdale, le sue opere di bene hanno avuto le solite conseguenze, accorrete tutti, in attesa di un miracolo che, però, ve lo dico subito, non avverrà. Quale dovrebbe essere il miracolo? Beh, che Archie si trasformi in un personaggio utile. Fa ridere solo pensarlo.

Mi dispiace Archie continua a non piacermi.

Lato positivo dell’episodio è l’apertura de La Bonne Nuit che mi ha fatto svagare e divertire e innamorarmi ancor di più di Toni e Cheryl che sono toste e dolci al tempo stesso, speriamo non rovinino anche loro ma, dato l’andazzo generale…io tremerei.

Veronica poi che sta sfidando il padre mi piace perchè il girl power le fuoriesce da ogni poro ma…mettersi contro Hiram non ha mai avuto conseguenze piacevoli e di certo non ne avrà adesso…mi sto ancora chiedendo come riusciremo a liberarci della dittatura del terrore di un uomo che mi sta altamente scocciando ormai, tutte le dinamiche sono già viste e riviste, ci vorrebbe un colpo di scena che non so se avverrà mai.

E parlando di colpo di scena…

MA DAVVERO PENSAVATE DI SCONVOLGERCI CON IL GARGOYLE OSANNATO E A CUI SI INCHINA ETHEL ALLA FINE DELL’EPISODIO?! DAVVERO?!

Beh, quella storia mi intriga solo per quello che è stato nel passato e che potrebbe succedere nuovamente ma, e ora arrivo a ciò di cui parlavo nell’introduzione della recensione, il coinvolgimento di Ethel mi fa storcere il naso e mi fa davvero riflettere tanto, troppo.

Ethel è la dimostrazione che il dolore può trasformare le persone, che può annullarle, che può far perdere la ragione, il contatto con la realtà, il dolore, se non ce ne si occupa, rischia di fare del male ma non subito, non quando ce lo si aspetta perchè è subdolo, striscia e si nasconde nella parte più nascosta e interna di noi stessi per poi bussare nel momento meno opportuno e lasciare inermi, indifesi e incapaci di reagire, quasi del tutto paralizzati. Può trasformarsi in estraneazione, può rasentare la follia o diventare pienamente follia e può far sragionare ed Ethel ha tentato di reggere i vari colpi che ha subito sin dall’inizio per poi cedere e iniziare un gioco che la faceva sentire importante, amata, capita…un gioco che ha come scopo l’annullamento totale e volontario. Ethel, così facendo, ha permesso al dolore di annullarla, di ridurla ad un mero braccio d’esecuzione che la sta uccidendo per davvero.

Purtroppo non penso che si salverà alla fine dei giochi e se fosse così mi dispiacerebbe davvero tanto perchè le persone fragili meritano di vincere le proprie battaglie personali e di imparare da ciò che è successo e, questa volta, vorrei che ci fosse la dimostrazione che ci si può salvare.

Per questo credo sia stata una scelta sbagliata ma al tempo stesso utile e terribilmente reale, questo è quello che potrebbe succede se ci si lascia travolgere e affondare dal dolore…e se state vedendo cosa può succedere, fatevi aiutare, aiutatevi e non arrivate a dover subire conseguenze drastiche, siamo noi a dover comandare su noi stessi, non le emozioni, non cosa ci è successo, non gli altri che ci fanno o ci hanno fatto del male, purtroppo non è semplice, molte volte non ce la si fa ma, statene certi, potete sconfiggere ogni cosa, voi siete più forti di tutto, ricordatelo sempre, anche quando sembra impossibile uscirne fuori, anche quando è troppo doloroso e vediamo tutto nero, si può vincere, si può rinascere, sempre.

Bonus:

  • Date più spazio a Josie, merita una storyline e non solo quei pochi momenti in cui ci fa sognare cantando.
  • Parlerò di Jughead più approfonditamente nelle prossime recensione ma, io ve lo dico, mi sta preoccupando e non riesco più a riconoscerlo per certi aspetti…

Un saluto da me e dalle regine.


Irene

 

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.