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Riverdale – Recensione 3×12

Le introduzioni delle mie ultime due recensioni si sono focalizzate sui titoli che gli episodi avrebbero dovuto avere, secondo me, non considerando minimamente il titolo originario ma, questa volta, devo per forza tenerne conto dato che Bizzarodale sarebbe perfetto come nome per la serie tv in generale e non per quello che abbiamo visto in questa 3×12, d’altro canto è in linea con la storyline del Gargoyle King, del Midgnight Club, della parte femminile della famiglia Jones e del “convertiamo tutti coloro che non sono etero perchè sono solo strani e capricciosi”. Insomma, siete pronti ad immergervi completamente nelle bizzarie presenti nella cittadina di Riverdale?

Sinceramente io non ne sono proprio sicura MA accantonando per un solo secondo tutta la questione IMPORTANTISSIMA della conversione e del distruggere quella meravigliosa coppia formata da Kevin e Moose solo perchè Mason Senior non aveva potuto avere Keller Senior, voglio un attimo soffermarmi sulle meraviglie che ci hanno ristorato gli occhi e cioè tutte le scene hot dell’episodio che hanno visto protagoniste quasi tutte le coppie di Riverdale e che ci dimostrano quanto sia impossibile essere sempre perfettamente sexy e (s)vestiti in modo impeccabile proprio in QUEI momenti. Credo di aver sviluppato una fascinazione per la lingerie di Cheryl Blossom ormai da tantissimo tempo e credo ne siano tutti vittime consapevoli, insomma, chi non vorrebbe un cassetto nel proprio armadio con quei piccoli gioielli che indossa la nostra rossa preferita? Credo nessuno, seriamente. Scusatemi, dovevo proprio soffermarmi su questi piccoli dettagli e sull’autostima che cala ogniqualvolta ammiriamo le donne dei nostri show preferiti e i loro fidanzati o fidanzate, la classe non è acqua ed averne anche in condizioni poco vestite non è di certo da tutti, anzi.

Detto ciò, verso la fine della recensione parlerò del Midgnight Club, di Sierra e Tom, delle Jones e di Josie ed Archie ma adesso mi soffermerò il necessario su tutta la questione protagonista dell’episodio che mi ha fatto non innervosire, di più ma che, purtroppo, la fa da padrone in molte realtà e sono felice che Riverdale mostri anche questi lati veritieri e dolorosi, sapete quanto tenga al fatto che gli show, tutti indistintamente anche quelli più frivoli e di svago, forniscano uno spaccato di vita reale che in ogni caso ha bisogno di essere trattato in qualsiasi modo ma in modo giusto e consapevole, come ogni argomento, soprattutto alcuni in particolare dato che sono argomenti sensibili, delicati e motivo di condizioni davvero poco felici e rispettosi, merita di essere avvicinato e trattato. Non so quanti di voi che seguono le mie recensioni di Riverdale abbiano seguito anche quelle di SKAM e di SKAM Italia, chi l’ha fatto sa già come mi pongo con certi argomenti e quanto io sia seria, rispettosa ed una vera combattente per quanto concerne i diritti e il considerare tutti ugualmente meritevoli di rispetto ma diversamente meravigliosi a prescindere dai gusti sessuali, dalle preferenze e dall’identità di genere, chi non l’ha fatto non lo sa ma spero di riuscire a darvi qualche input con quel poco che dirò in questa sede, poco rispetto a ciò che ho sempre detto nel corso degli anni (che poi, tra l’altro, sapete che sono due anni e due mesi che faccio parte di questo meraviglioso staff? Sto divagando, lo so ma quando si sta bene in un “posto” viene spontaneo condividere qualsiasi cosa) ma mi auguro di essere comunque efficiente.

Sapevamo che il padre di Moose fosse particolarmente rigido e tradizionale sull’istruzione e la disciplina e non fosse d’accordo sulla questione “omosessualità”, tanto che il figlio non ha mai voluto fare coming out proprio per paura delle conseguenze e, con il senno di poi, aveva pienamente ragione dato che ha rischiato un infarto e si è ritrovato a dover scappare da Riverdale, dal proprio essere, dalla propria identità e dal ragazzo che gli piace ma non eravamo a conoscenza del motivo per cui non fosse “d’accordo”, scusatemi tanto per l’utilizzo delle parole se non vi sembrano propriamente adatte ma mettermi nei panni di qualcuno che non accetta la normalità non mi riesce per nulla bene e ogni termine adoperato mi sembra irrispettoso, ingiusto e crudele ma, insomma, sono sicura siano le stesse pensate ed utilizzate dagli omofobi che percepiscono e giudicano “strano” tutto ciò che è solamente vita di tutti i giorni e libertà.

Capita spesso che qualche padre/madre, zio/zia, fratello/sorella maggiore, cugino/cugina, amico/amica o chiunque, abbiano subito delle violenze psicologiche e dei rifiuti per il loro orientamento sessuale e siano ritrovati a sentirsi sbagliati e non accettati (e ad essere non accettati) tanto da decidere di reprimersi e di ripromettersi di non permettere ai loro familiari/amici di poter vivere ciò che, invece, loro non hanno potuto vivere ma, ad onor del vero, devo anche sottolineare il fatto che ci sono anche coloro che, nonostante la repressione forza e la violenza psicologica inaudita che hanno subito e proprio in nome di essa, abbiano spinto i propri cari a non soffrire la loro stessa sofferenza e a sentirsi giusti e meravigliosi, come è NATURALE che sia, purtroppo non è stato questo il caso di Mason Senior che è arrivato a terrorizzare il proprio figlio pur di impedirgli di vivere da persona interessata a persone del suo stesso sesso, pur di impedirgli di vivere una vita libera con la persona che gli interessa, cosa che a lui non è stata consentita non per imposizione genitoriale (da ciò che ne sappiamo, almeno quindi questa affermazione consideratela fino a prova contraria) ma per mancato desiderio dall’altra parte di avere una relazione e, sottolineiamo, cosa che sarebbe potuta accadere anche con una ragazza e non solo con un ragazzo, il padre di Moose da ragazzo si era semplicemente innamorato della persona sbagliata e il caso ha voluto che i loro figli decidessero di avere una storia, quasi come uno scherzo del destino, e lei, caro Mason Senior, avrebbe dovuto solamente gioire per la felicità di suo figlio e non obbligarlo a scappare.

Naturalmente non è colpa sua ma di ciò che ha subito a causa delle Sorelle della Pietà Silente che, se non fossero morte, andrebbero punite in modo esemplare così come tutti quei preti, quelle suore, quegli psicologi, quegli psichiatri e psicoterapeuti che si permettono di scrivere libri e dispense, di impartire “consigli” e di rilasciare interviste in merito alla purificazione di coloro che “non seguono la strada della normalità e della famiglia tradizionale” e della loro conversione, manco si trattasse di un culto religioso o della scelta di una fede calcistica o politica (cosa ugualmente non giusta, sottolineiamo). Non è accettabile e condivisibile il metodo utilizzato da questo padre ma, di certo, è giustificato dal fatto che abbia subito un vero e proprio lavaggio del cervello che gli ha resettato la mente e programmata sulla frequenza “etero è normale e giusto, tutto ciò che non lo è rientra nella categoria dello sbagliato e non normale” quindi non è propriamente colpa sua, credo di non provare pietà e tristezza per nessuno come le provo per coloro che, non per propria scelta, si ritrovano controllati e riprogrammati su valori totalmente sfalsati ed ingiusti che minano l’indipendenza, la libertà e la stessa vita che è il bene più prezioso che abbiamo e che merita di essere vissuta come meglio crediamo e seguendo i nostri desideri e la nostra verità che sono le uniche cose che contano davvero e, purtroppo, al giorno d’oggi esistono ancora queste vere e proprie sette che cercano di convertire gli appartenenti alla comunità LGBTQIA a ciò che non sono e a ciò che non devono essere dato che non si tratta di SCELTA o di CAPRICCIO ma di un valore aggiunto con il quale ognuno di noi nasce che non toglie qualcosa, ci tengo a sottolinearlo e se tu che mi stai leggendo hai qualcuno che cerca di convincerti che sei sbagliato non ci credere assolutamente, è sbagliato chi crede di poter gestire la vita e l’amore di qualcun altro non chi è diverso, diverso non significa sbagliato, non significa da correggere, significa semplicemente diverso e, insomma, la diversità è qualcosa di meraviglioso, ci contraddistingue quindi, ti prego, non sentirti non giusto, non sentirti in colpa, non chiedere scusa, sii solo felice di ciò che sei, nonostante tutto, nonostante le offese, gli insulti, le lacrime, le violenze psicologiche e fisiche, non posso prometterti che il mondo cambierà perchè c’è troppo marcio, quello si da correggere, ma posso prometterti che ci sarà impegno costante affinchè più nessuno possa sentirti nel posto sbagliato per colpa di qualche omuncolo o donnuncola che, evidentemente, sono solo tanto tristi e pervasi d’odio da non rendersi conto che siamo tutti persone libere di vivere di amare chi più ci piace e non per questo non meritevoli degli stessi diritti. Tu che stai leggendo e che vivi queste sofferenze, non mollare e lotta, non sei solo.

Tu che stai leggendo e sei un/una omofobo/a, apri gli occhi e cambia prospettive ed orizzonti, apri la tua mente e sii meno bastardo/a e pieno/a di odio e rancore e se non ne sei capace abbia almeno la decenza di farti da parte e di non intralciare la vita di chi non ti toglie niente ma a cui tu togli la libertà di uscire senza la paura di non poter tornare a casa o tornarci con lividi e sangue perso per una colpa che non hanno ma che tu pensi abbiano e che colpa non è. Tu che sei omofobo non hai nessun diritto su nessun altro che non sia tu, ricordalo bene.

A proposito, ringrazio gli sceneggiatori di Riverdale che hanno inserito la sigla “LGBTQIA” e che hanno scritto la scena del discorso di Cheryl Blossom al microfono, anche se sbagliata per la modalità perchè la ragazza ha messo in pericolo ed in evidenza qualcuno che ha poi rischiato grosso e che è stato costretto ad andarsene e tutte le successive battute di quella ragazza che mi è sempre piaciuta tanto ma che, certe volte, perde troppi colpi, purtroppo. Cheryl sbaglia ma cerca di recuperare sempre ed è proprio ciò che ha fatto con Toni che ha avuto un colloquio al college e che si è ritrovata con un nuovo gruppo da gestire, una nuova famiglia, le “Pretty Poison”, dato che Jughead l’ha cacciata via dai Serpents, cosa per cui non lo perdonerò mai, sia chiaro ma avrei preferito che Cheryl andasse a parlare con Jughead per far riavere a Toni la sua vera famiglia e far capire a quel testone che ha sbagliato a cacciarla e che la ragazza proprio non se lo merita. Mi è piaciuto anche il riferimento alla dominazione usata in altri ambiti e non solo in quelli sessuali, normalmente coloro che non sono etero sono visti come deboli, fragili, incapaci di decidere, troppo malleabili, cosa che in realtà non sono affatto e Cheryl, Toni, Kevin e Moose, anche se non totalmente, ne sono una prova lampante e sono proprio felice che queste sfaccettature vengano messe in risalto.

Le Choni in questo episodio mi sono piaciute davvero tanto perchè hanno affrontato i propri problemi e si sono messe in discussione insieme, lavorando fianco a fianco nonostante il litigio avuto e devo dire che ho amato questa scelta, affrontare qualsiasi ostacolo insieme e non separarsi per uscirne vincitrici e ancora insieme, più unite che mai, devo dire che è stato proprio un ottimo escamotage questo litigio giustissimo per farci vedere un lato sano che tutte le relazioni dovrebbero avere e cioè il confronto, il supportarsi e sostenersi e il dimostrare di essere capaci di cambiare per il bene di noi stessi e della coppia. E ho amato anche il loro gioco di squadra contro Penelope Blossom che più viscida e squallida di così non potrebbe essere, ha definito la propria figlia “un’aberrazione che non deve inquinare il college” ed in quel momento, vi giuro, avrei voluto davvero entrare nello schermo e farci due chiacchiere leggermente animate ma, purtroppo, non si può entrare nelle scene più terribili delle serie tv per fare i conti con certi personaggi che rispecchiano, purtroppo, certe persone realmente esistenti.

Ovviamente il Re Gargoyle non è Tall Boy e non è Mason Senior, è qualcuno che li conosce, sicuramente, ma chi è davvero? Credo che non lo scopriremo prima delle fine della terza stagione e adesso avrei proprio voglia di fargli del male, per non parlare della voglia che ho avuto di vedere Betty per più di qualche secondo in cui era intenta a baciare Jughead e a non degnarci di un briciolo di storyline, sceneggiatori di Riverdale, mi sentite? Abbiamo bisogno della presenza di Betty in ogni singolo episodio ma, devo dire la verità, sono davvero felice che abbiano dato spazio ai personaggi secondari che meritano davvero tanto e si, sto parlando di Kevin, amore bellissimo e di Josie che mi è sempre piaciuta tanto ma che non ha mai avuto una storyline lineare e giusta per lei, abbiamo visto la sua fragilità, la sua voglia di sfondare con la musica e di essere libera dal sentirsi sempre con il fiato sul collo dei suoi genitori e di non sentirsi e di non essere più sola, mi dispiace solo che Archie abbia deciso di volerla baciare così dal nulla quando, detto sinceramente, entrambi avrebbero bisogno di un’amicizia sincera e costruita e non di una storiella passeggera e basata sulle mancanze, non credo possa funzionare in questo modo e non credo possa funzionare dato che Archie è ancora innamorato di Ronnie, giustamente e dato che Josie è troppo fragile e sola in questo momento per concedersi qualcosa di più grande e duraturo di un semplice passatempo, ha bisogno di sentirsi forte da sola e di emergere da sola, Archie avrebbe dovuto aiutarla e sostenerla in questa crescita e poi, perchè no, nel frattempo si sarebbe potuto instaurare un rapporto d’amore meraviglioso ma adesso mi sembra davvero tutto troppo prematuro e si, Archie e Josie mi piacciono davvero tanto insieme e non vorrei li rovinassero.

Passando poi alle Jones devo dire che sono molto delusa, soprattutto da Jellybean che sta prendendo in giro il padre che non lo merita affatto, per un piano ordito dalla e con la madre per appropriarsi di Riverdale e, a questo punto, potrei credere che siano proprio loro ad avere a che fare con la storia del Gargoyle King…in ogni caso spero che Jughead ed FP le scoprano presto anche se ne dubito fortemente dato che JB è il punto debole di FP mentre Gladys quello di Jughead che ha sempre avuto bisogno della sua mamma e della sua sorellina che, purtroppo, non hanno buone intenzioni, una gioia per la famiglia Jones quando, miei cari sceneggiatori? No, ditemelo eh.

Veronica e Reggie stanno diventando sempre più incontrollabili e incontrollati, pensano di essere davvero furbi ed impavidi ma non si rendono conto di essere solo dei ragazzini che giocano ad essere adulti quando adulti non sono e non saranno mai se continuano così, Ronnie è passata dal lavorare per Hiram a lavorare per Gladys, bella crescita eh.

Quanto mi manca la vera Alice Cooper…

 

 

 

 

 

Concludo parlando del Midnight Club che non ha più alcun senso, sinceramente, tutti gli adulti devono concludere la Notte dell’Ascensione e nè il sindaco, nè l’uomo più pericoloso di Riverdale, nè un’avvelenatrice seriale, nè un padre violento, nè lo sceriffo, nè l’ex sceriffo, nè un avvocato, nè nessuno, riesce ad interrompere un qualcosa di così malato e pericoloso? Nessuno riesce a fermare un gioco che è una questione di vita o di morte? Tutti sono lì che giocano e si mettono paura…ci credo che i figli siano più spericolati di loro e pensino sia normale giocare con qualsiasi questione. Per fortuna alla fine non si è fatto male nessuno e, anche se Penelope ha fornito un’antidoto per il cianuro, nessuno ha avuto il bisogno di servirsi dei suoi effetti, menomale.

L’unica cosa che mi dispiace è che tutto si sia concluso con il matrimonio nascosto e quasi segreto di Sierra e Tom e il mancato banchetto di nozze e la fuga di Moose che ha straziato il mio cuore e quello di tutti, soprattutto dopo la separazione dei due piccioncini…Kevin, tu che citi “Brokeback Mountain” sei davvero crudele ed insensibili, qui c’è ancora qualcosa che non ha superato e non supererà mai quel film straziante e meraviglioso che non mi farà mai dormire sonni tranquilli soprattutto se penso alla fine di Heath Ledger, alla sua bimba, a Michelle Williams e al legame che Ledger aveva e che la sua famiglia ha ancora con Jake Gyllenhaal ma questa è un’altra storia e giuro che smetterò di piangere…forse.

Ho pianto per la loro separazione, meritavano un futuro insieme, una possibilità vera e allo scoperto e invece…per il momento non se ne parla.

Voto all’episodio: 8 e mezzo, ho adorato l’episodio, dopo un paio di episodi davvero di basso livello e senza senso, il nostro show si sta risollevando per nostra immensa gioia.

Alla prossima settimana, cari tesori e spero di non avervi fatto scoppiare i neuroni con tutte queste parole.

Un bacio grande.


Irene

 

 

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.