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Riverdale – Recensione 3×16

Ultimamente sto pubblicando le recensioni un po’ a singhiozzo e mi dispiace tanto ma, purtroppo, sto avendo degli impegni improvvisi che non mi permettono di essere presente come vorrei tanto che ho guardato gli ultimi due episodi di Riverdale solo adesso quindi figuriamoci.

Ora sono qui, finalmente, per recensire il sedicesimo episodio della terza stagione che ci ha regalato davvero tante emozioni e tante belle esibizioni che mi hanno fatto amare ancora di più le voci e le interpretazioni dei nostri protagonisti che, davvero, sono molto talentuosi, fattore di cui vi avevo già parlato l’anno scorso nella recensione dell’episodio musical.

Abbiamo avuto l’opportunità di sentire cantare Cole Sprouse nei panni di Jughead anche se per davvero pochissimi secondi e, insomma, chi non avrebbe voluto essere Betty durante quel dolcissimo e significativo duetto? Inutile alzare le mani, so già che l’avete invidiata tutti…o quasi.

Insomma, episodio davvero riuscito, mi sono emozionata tanto e ho ancora le lacrime che sgorgano dai miei occhi come se fossero fiumi in piena e ho proprio voglia di affermare che si è trattato di uno dei migliori episodi di tutte le tre stagioni di Riverdale, sono state affrontate tematiche attuali e anche dolorose come l’alienazione giovanile, la solitudine, l’incomprensione da parte del mondo e dei genitori che, molte volte, non vedono quanto i propri figli stiano soffrendo e che sono impegnati a difenderli e proteggerli quando non sanno nemmeno da cosa perchè ascoltare i figli è diventato un impegno troppo gravoso o poco rilevante mentre, in realtà, è fondamentale per la crescita sana e ricca di valori dei ragazzi che hanno bisogno di una guida e non di sentirsi degli adulti quando non hanno le armi per poter affrontare il mondo saggiamente e costruttivamente senza danneggiare se stessi e gli altri.

L’unica cosa che mi ha davvero innervosita è stato il ruolo di Evelyn nella creazione del musical perchè quella ragazza non è assolutamente interessata ad aiutare davvero i ragazzi o le persone fragili ed in difficoltà ma solo a portare al padre, il grande Edgar Evernever che ha fatto la sua prima apparizione nello show interpretato da Chad Michael Murray in tutto il suo splendore, altri adepti pronti per essere raggirati ed utilizzati e non AIUTATI.

La scena finale dell’episodio avrebbe dovuto essere un monito per tutti i ragazzi, per far capire loro che si deve vivere la propria età e crescere senza diventare cattivi e senza ferire gli altri ma continuando a conservare quella parte bambina che non dovrebbe mai abbandonarci ed in questo Pascoli non aveva torto, il “Fanciullino” che è dentro di noi non deve mai morire e, anzi, deve fornirci quella prospettiva che il mondo ostina a voler cancellare definitivamente, tra l’essere disincantati e credere alla favole c’è una grossa differenza e crescere vuol dire anche riuscire a capirlo e a trovare quella “via di mezzo” che serve costantemente per non perderci e per non perdere la nostra infanzia la cui funzione deve evolvere e non limitarci o renderci ciechi e le canzoni di Heathers mi hanno fatto proprio sentire il bisogno di essere una ragazza della mia età e di vivere e divertirmi come solo da giovani si può fare, “l’essere diciassettenni” è un urlo di protesta che vale per ogni singola età, toglierci gli abiti e ballare e urlare ogni tanto serve per ricordarci di essere dei ragazzi che stanno crescendo e non degli adulti incupiti che pensano solo alla vendetta, al potere e al successo ed io ho sentito forte e chiaro l’urlo che hanno voluto lanciare i ragazzi di Riverdale, un urlo che va oltre lo schermo e che dovrebbe essere ascoltato e accolto da chiunque.

Avrei bisogno di fare un’analisi psicologica di ogni brano di ogni esibizione perchè meritano davvero uno spazio tutto loro ma questa è una recensione e non posso tediarvi in questa maniera però fermatevi solo qualche minuto a riflettere sulle parole di quelle canzoni e cercate di immedesimarvi in ciò che hanno cantato e nel messaggio che hanno voluto lanciare. E’ fondamentale riconoscere la solitudine e saperci convivere tanto quanto è importante ricordare di non perdere di vista il bambino che c’è in noi e di ascoltare i giovani. Genitori, ricordate sempre di dedicare le vostre orecchie ai vostri figli che, anche se sono giovani e ribelli e dicono di non aver bisogno di voi, hanno una necessità impellente di essere ascoltati e compresi, di sentirsi capiti e non soli…di non alienarsi per mancanza di ascolto o di attenzioni. Non tutti i giovani sono forti e capaci di scegliere “la strada giusta” autonomamente…senza i vostri insegnamenti e le vostre lezioni di vita non giudicanti non possono avere le armi per affrontare il mondo senza incattivirsi. Non è detto che vi diano ascolto immediatamente o che non finiscano sulla “cattiva strada” ma la mente e il cuore recepiscono anche solo a livello inconscio e, prima o poi, quegli insegnamenti saranno loro di grande aiuto.

Non esistono cattivi ragazzi ma solo ragazzi che non sono stati in grado di affrontare la vita e che sono stati ascoltati e vissuti poco. Venti minuti in una giornata possono essere recuperati, la mancanza di fiducia nel mondo che già è inaffidabile e nelle proprie capacità e l’assenza di comprensione che sentono i vostri figli non sono recuperabili, purtroppo ed Hermione Lodge ha proprio espresso questo concetto risultando sorpresa mentre i ragazzi del liceo si dimostravano essere tristi ed infelici senza che i genitori sospettassero qualcosa…è questo quello che volete?! Io non credo.

Mi sono piaciute tutte le esibizioni ma quella di Veronica ed il duetto di Jughead e Betty e di Cheryl e Toni mi hanno rapito il cuore e fatta davvero emozionare ed essere empatica con loro e ciò che stavano vivendo, per non parlare della scena in cui Betty e Jug hanno incendiato la roulotte in cui il ragazzo ha sempre vissuto quasi come se fosse simbolico…l’infanzia la lasciamo alla spalle ma non ce ne dimentichiamo e se vicino abbiamo una persona che ci fa stare bene perchè è con noi, andrà tutto sempre meglio.

Abbiamo fatto la conoscenza di Edgar che ha dei proseliti davvero numerosi in cui troviamo anche il preside del liceo…cosa avrà in mente questo capo inquietante e misterioso?

Bonus:

  • Sono innamorata di Josie ed Archie, non credevo di poter mai dire una cosa del genere ma sono davvero stupendi insieme, non dureranno nulla dato che la nostra ragazza partirà per New York per lo spin-off ma…mi dispiace davvero tanto
  • Non parliamo poi di Toni e Cheryl che, finalmente, si sono ritrovate e sapranno essere l’una la luce dell’altra.

  • Inizierei a preoccuparmi per Kevin e Fangs e a correre per abbracciare Sweet Pea e Reggie.
  • Ed inizierei ad aver paura per Hermione Lodge

  • Quanto sono sexy le ragazze di Riverdale? Sono innamorata!

  • E date un ruolo di maggior rilevanza a Toni che è una vera e propria Queen indiscussa!

La guerra sta per iniziare proprio adesso e noi siamo pronti a combatterla e ad uscirne vincitori, giusto?

Voto all’episodio: 8 e mezzo, uno dei migliori, davvero…continuate così e andrete alla grande, mi raccomando.

Alla prossima settimana, mie cari.


Irene

 

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.