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Riverdale – Recensione 3×17

Ed eccoci qui in una nuova recensione di Riverdale e, precisamente, in quella del diciassettesimo episodio della terza stagione, in cui abbiamo potuto vedere in azione, per la prima volta, Edgar Evernever ossia il capo della Fattoria ed in cui abbiamo potuto spaventarci oggettivamente per ciò che questa specie di “psicologo-santone” (e sto offendendo gli psicologi ma era solo un paragone/paradosso, naturalmente) sta facendo alle proprie povere vittime indifese manipolate da qualcosa di talmente squallido da utilizzare da parte di Edgar che, davvero, non so come farò a trovare le parole giuste per trattare un argomento simile.

Detto ciò, vi ricordo che Riverdale è in pausa fino al 17 aprile e…diamo inizio a questa recensione!

 

Non mi dilungherò molto questa volta per il semplice fatto che voglio trattare solo e soltanto due argomenti e cioè “il divorzio Lodge/l’annullamento del matrimonio Lodge” e “la manipolazione di Edgar Evernever”, due temi fondamentali che ci accompagneranno per un bel po’ e, tra i bonus, inserirò la questione “Jones’s cold war” che sta sfuggendo un po’ troppo di mano sia a Jughead che, soprattutto, a Gladys, donna e madre che dovrebbe non consentire il traffico di narcotici nè sfidare il proprio figlio minacciandolo…che madre e donna esemplare, non trovate?!

Capisco Veronica e la sua voglia di avere una famiglia unita in cui l’amore è la forza motrice di tutto e comprendo la sua tristezza, la sua sofferenza e l’incapacità di accettare il divorzio dei propri genitori, l’essere cresciuta con un’idea di famiglia ben precisa ed il tentare il tutto per tutto per evitare che si separino definitivamente anche se, ammettiamolo, mandare alla madre un segnale di pericolo di vita è stato davvero un po’ troppo esagerato, anche per una drama queen come Ronnie cresciuta in una famiglia ancor più “eclatante” per non dire di peggio ma, davvero, ho rischiato davvero di arrabbiarmi nel momento in cui la ragazza ha iniziato a “minacciare” di chiamare il Monsignore per ricordare ai propri genitori l’importanza del matrimonio e l’impossibilità di poterlo sciogliere così facilmente perchè, davvero, mi sono sentita di nuovo nel 1900 e no, non è stato per niente piacevole.

Apro una parentesi, non sto dicendo che il matrimonio sia una collanina che decidiamo di non indossare più perchè non ci piace più e sono una persona che crede in questo istituto come coronamento dell’amore e non come coronamento degli interessi personali e della protezione ma non accetto assolutamente che venga strumentalizzato per cercare di tenere in piedi una relazione che non è più vera e sincera da tanto tempo e che non è regolata dall’amore…Hermione ed Hiram si sono traditi, minacciati, osteggiati, vendicati e tentati di uccidere eppure Ronnie, pur conoscendo tutti questi dettagli e la pericolosità del padre, non vuole assolutamente che i due si separino…cara Ronnie, con tutto l’amore, il rispetto e la comprensione del mondo, sei semplicemente falsa perchè una cosa giusta è stata detta da Hiram e cioè che la famiglia non esiste più dal momento in cui non c’è più fiducia che, in quella “famiglia”, mancava davvero da troppo tempo, forse da sempre, visto e considerato che nessuno si è mai fidato di nessuno e che Hermione scelse Hiram non per amore ma per stabilità, sicurezza e protezione…forse si sarà anche innamorata ma non è stato di certo un matrimonio d’amore quindi sono davvero felice che sia finito ciò che, francamente, non è mai iniziato.

Non capisco assolutamente perchè abbiano deciso di separarsi adesso quando avrebbero dovuto farlo da molto tempo ma, in ogni caso, meglio tardi che mai. Ovviamente non ci capisco molto di divorzi e annullamenti nella cerchia di Hiram e dei suoi nemici ma ritengo che sia stato molto più ingiusto optare per l’annullamento e non per il divorzio, è vero, ho parlato del fatto che non sia stato un vero matrimonio a causa dei motivi che hanno spinto Hermione a scegliere Hiram ma comunque hanno avuto una figlia e l’hanno cresciuta…annullare un matrimonio mi sa di cancellare ciò che c’è stato mentre divorziare significa “solo” separarsi con la consapevolezza di essere stati qualcosa.

 

 

 

 

 

 

La questione della Fattoria è davvero più grave di quello che pensavo, Edgar Evernever non è solo un manipolatore che sfrutta le debolezze delle persone fragili o momentaneamente deboli psicologicamente ma è un manipolatore subdolo che sfrutta una delle debolezze più dolorose e inaccettabili per l’essere umano e cioè la perdita di una persona cara.

Caro maledetto Edgar, dovresti solo vergognarti, non avevo minimamente pensato ad una cosa simile, Alice riesce a rivedere Charles, Polly e Cheryl possono vivere dei momenti con Jason e tutti gli altri adepti riusciranno a comunicare con i propri cari che non ci sono più. Io spero con tutto il cuore che non entri in gioco davvero il soprannaturale in questo show perchè non ho assolutamente voglia di avere a che fare con una specie di medium o di santone che riesce a mettere in contatto l’Ade con il mondo o che può far resuscitare le persone o chissà cosa, potrei seriamente decidere di abbandonare Riverdale.

 

 

 

 

 

 

 

L’episodio si è concluso con Betty che, finalmente, riesce ad avere una conversazione privata con Edgar, molto ansioso di incontrarla, di cui non ci è dato sapere nulla, giustamente, altrimenti la suspance per l’episodio successivo sarebbe inesistente, ma di cui spero potremmo sapere qualcosa dato che sono super curiosa, mi auguro solo che tutta la questione faccia scattare e reagire Betty al fine di poter difendere la propria famiglia che è in serio pericolo psicofisico. Edgar che registra e conserva i colloqui non è certo rassicurante e vorrei proprio sapere a che scopo anche se credo sia abbastanza ovvio che siano uno dei modi in cui ricatta e minaccia quelle povere persone. Insomma, non è oro tutto ciò che luccica

Bonus:

  • Jughead Jones è seriamente uscito di testa, non si rende conto di cosa fa e sono davvero furiosa per come utilizza i Serpents, i ragazzi si comportano da adulti e gli adulti da ragazzi, come dissi già in una delle scorse recensioni ma vedere Gladys che si diverte a giocare a guardie e ladri con il proprio figlio senza neanche sporcarsi le mani mi sta seriamente disgustando, è una madre degenere e spero solo che Jellybean non sia così compromessa come mi è sembrato da sempre.

  • Si, okay, tutte le scene dei Serpents sono una gioia per gli occhi ma i ragazzi dovrebbero vivere da ragazzi e non doversi imbattere in una guerra fredda con i propri genitori con un FP che ha seriamente un’intera salumeria sugli occhi e non mi piace affatto.
  • Archie che, puntualmente, si mette sempre nei guai è allucinante ma, almeno, ha fatto qualcosa di buono sperando non ci siano ripercussionahahahah…certo come no.

  • La scena random dei Bughead sotto le lenzuola ci è piaciuta lo stesso anche se è stata, seriamente, un fungo solitario.
  • Ronnie ed Archie ci stanno riavvicinando piano piano e, scusate un attimo, Reggie che fine avrebbe fatto?!
  • Almeno Hiram ha protetto, pubblicamente, la moglie…peccato che io non riesca a credere mai alla buona fede di quell’uomo.

  • Tra Betty e Jughead l’FBI, la CIA, il KGB e tutti i servizi segreti esistenti e non esistenti possono anche ritirarsi…

  • Date un premio a Madelaine che è, assolutamente, perfetta praticamente sempre…e voglio una storyline profonda su di lei e sul rapporto con Jason, soprattutto ora che è nella Fattoria.

Voto all’episodio: 7…niente di straordinario.

A presto, cari lettori e…non cercate di comprendere l’incomprensibile.

E siamo d’accordo con Cheryl, in ogni caso, gran bel pezzo di padre…persona orribile ma…davvero sexy!

Irene

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.