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Shadowhunters: (The Mortal Instruments 2016) – Recensione 1×11

[SPOILER ALERT]

BLOOD CALLS BLOOD!”

 

 

Salve ragazzi,puntata altalenante per quanto riguarda la qualità del prodotto, ma ricca di novità (in)aspettate. Andando avanti purtroppo mi sono reso conto che la freneticità degli eventi è solo un espediente usato dagli sceneggiatori e produttori per non farci subito notare i vari strafalcioni che dilagano tra la recitazione, gli effetti speciali e i dialoghi banali. Sono duro? Un po’ sì, ma è perché trovo inammissibile non riuscire a rendere degnamente una serie di libri con grande potenziale. Accetto di buon grado i cambiamenti, le introduzioni, ma nonostante tutto i conti non tornano mai del tutto.
Chiusa questa premessa partiamo con l’undicesima puntata…

 

Clary e Jace ritrovano il padre di quest’ultimo che si sapeva fosse morto. È cambiato, ora è amorevole come l’orsacchiotto Coccolino e premuroso verso il figlio e la sconosciuta Clary come Nonna Papera. I conti non tornano e meno male che Clary la pensa come me. Sono stata contento che un elemento dei libri (soprattutto il primo), sia rimasto intatto. Quando si tratta di famiglia, tra Jace e Clary, il primo è davvero un credulone, o per lo meno accetta con troppa facilità “alcune” notizie. Certo, forse questo aspetto calza di più al Jace di Sherwood, più sensibile e meno uomo con la corazza di quello cartaceo, ma fa piacere a volte ritrovarsi (noi lettori) nella storia.

Pare che Valentine si sia rintanato in un ex ospedale su un’isola e Clary e Luke andranno a fare un sopraluogo mentre Jace, ammonito da arancina, resta a casa a riprendersi dalla trasfusione ottenuta grazie al prezioso aiuto del neo vampiro Simon.

 

 

Nel frattempo l’inquisitore (una vecchia bacucca uscita da Dallas) si presenta all’Istituto per processare Isabelle, accusata di tradimento, la quale chiamerà come avvocato Magnus (e chi non lo farebbe). Il processo è abbastanza ridicolo, una farsa (nella farsa), tant’è vero che l’unico che sembri c’entrare qualcosa è lo stregone Magnus.Tutto si risolve con una presa di coscienza di Lidya, probabilmente per rivalutare un personaggio abbastanza confuso e alquanto odioso.

 

Nel frattempo Luke, Clary, Jace e suo “padre” si introducono nel nuovo covo di Valentine e qui avranno una sorpresa. Il signor Wayland è in realtà Valentine . Ma una “cazzutissima” Clary, a sua volta, lo stupirà offrendogli una Coppa farlocca (la tazza di miglior padre del mondo), facendo intendere a tutti che non è così scema come appare. Ma Valentine, essendo egocentrico, non ci sta e spara la bomba: Jace, sei mio figlio come Clary.

 

 

 

Una volta fuggito attraverso un portale, la Coppa viene riconsegnata al Conclave per salvare da un orribile destino senza rune Isabelle. Jace è distrutto dalla notizia, Clary un po’ meno, forse presa dal ritrovamento della madre, ma sicuramente gli equilibri appena creati sono stati spezzati.

 

Conclusioni:
Il fandom si è scatenato la settimana scorsa, impugnando forconi e torce dopo la rivelazione che il padre di Jace fosse ancora vivo. Visto che tutto si è risolto? Malfidati (non nego però che per tutta questa puntata abbia pregato che fosse Valentine).

Noto che verso questa serie c’è una profondissima intolleranza verso il più piccolo particolare stravolto… eppure non è la prima, ricordiamoci il Diario del vampiro; credo che nella serie non ci sia quasi più traccia dei libri, e True Blood? Dove hanno soppresso un intero fandom (Sookie/Eric) a favore delle preferenze del produttore (fan sfegatato del vampiro Bill che dopo un paio di libri e più quasi sparisce come protagonista)?
Questa serie ha solo bisogno di scrollarsi di dosso l’etichetta trash che le è stata affibbiata, e poi potrebbe essere qualcosa di più piacevole (e per ora così male non è).
Ritornando alla storia…

Credo che la McNamara stia lavorando sodo, la sua Clary ora è davvero nella parte, sicura e anche un pizzico più arguta (la faccia da bad ass quando ha smascherato Valentine è degna di nota), peccato che il Jace di Sherwood, nonostante apprezzi il suo lato più umano e fragile, sembri un burattino nelle mani della ragazzina pel di carota. Non le ha mai detto no, ed è grave per uno shadowhunters della sua fama.

 

 

Interessante e illuminante il momento Malec, continuo a pensare che l’interesse sfacciato di Magnus e il suo dispiacere per il matrimonio imminente siano eccessivi dati i tempi, ma la sua onestà è disarmante, ancora una volta parla a cuore aperto ad un chiusissimo Alec (che nella sua ostinata ottusità ora appare un po’ ridicolo), affermando che lui ora ha capito per cosa Lidya agisce, ma lui invece? È un elemento prezioso il Magnus di Harry, è l’unico che non si prende sul serio, ride anche delle situazioni più gravi.

 

 

Un appunto lo vorrei fare al duo Simon-Luke che ci è stato riproposto ancora. La loro storyline a differenza della puntata precedente, questa volta potrebbe funzionare. Luke sa quanto sia difficile una nuova vita e potrebbe aiutare Simon un po’ abbandonato a se stesso e anche lui ora burattino di Clary. Un vero peccato che dopo la trasformazione e le gelosie iniziali, il suo ruolo è andato perso, quasi non facesse più parte del cast fisso.

 

 

Per quanto riguarda Valentine, continuo a pensare che sia un cattivo sottotono, quando è ritornato se stesso la solennità del momento è andata un po’ scemando, ha quasi buttato lì che Jace fosse in realtà suo figlio (decisamente di più impatto il Valentine di Jonathan Rhys-Meyers nel film); però forse e ribadisco forse il Valentine visto oggi non è poi così lontano da quello cartaceo, preso da sé e dai suoi piani, forse meno ammaliatore e persuasivo.

 

 

Nel complesso, anche se un po’ altalenante e a tratti noiosa, è stata una puntata interessante che ci ha portato ad un punto cruciale della storia che tutti attendevamo con ansia. Soddisfatti (o rimborsati)?

Vi lascio con il promo del prossimo episodio!

Alla prossima recensione ragazzi!

Gabriele

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