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SKAM Italia – Recensione 2×06

L’interminabile pausa di una settimana è terminata e, finalmente, possiamo parlare di questa 2×06, un episodio apparentemente calmo e di passaggio per giungere poi nel vivo della storyline ma ricco di scene importanti e fondamentali per la crescita dei vari personaggi, soprattutto di Martino, e per lo sviluppo della storia.

Iniziamo, vi prometto che eviterò di raggiungere anche questa volta le 3000 parole, anzi mi scuso ancora per avervi fatto leggere così tanto ma spero di non avervi tediati e di avervi tenuto compagnia con tutti i miei pensieri.

Abbiamo rivisto la madre di Martino e la scena non è stata di certo delle più dolci e rilassanti ma, anzi, al contrario, è stata uno scoppio di rabbia, di incomprensione, di conflitti e di tristezza che hanno lasciato senza fiato tutti noi e non solo i due protagonisti. Ho letto tanti pareri su questa scenata di Martino in cui in molti si sono schierati contro il ragazzo che è risultato troppo egoista e aggressivo nei confronti della sua mamma e sono d’accordo anche io ma ritengo ci sia bisogno di contestualizzare il tutto, per rigor di cronaca c’è da dire che la maggioranza l’ha fatto ma non tutti e quindi ci tengo a sottolineare questo tratto.

Sappiamo bene che il nostro rosso sta vivendo un momento non difficile, di più, si sente incompreso, escluso dal mondo e si sta anche escludendo autonomamente per paura, si sente solo e si trova con due genitori separati di cui uno ha un’altra famiglia e l’altro è in piena depressione con crisi di panico e con un ragazzo di cui si è innamorato che, dopo averlo illuso (sto parlando come se fossi Martino, noi sappiamo bene che dietro alle azioni di Niccolò c’è un motivo ma Martino ancora non è a conoscenza e quindi si sente tradito ed illuso, giustamente), è ritornato con la propria fidanzata e che è stato anche visto da Martino mentre si baciava con lei, in più si ritrova anche in una fase in cui non riesce nemmeno a dormire, è stressato e chi più ne ha più ne metta ed è nel pieno dell’adolescenza…non lo so, volevate una scena di confronto pacifico?

Ha ovviamente sbagliato a comportarsi così con una persona adulta, con sua madre, con una persona che sta soffrendo e sta male, accidenti, Martino è sensibile, buono ed empatico ma è anche in un momento difficile ed è normalissimo abbia reagito così, chiunque alla sua età ha risposto male ai genitori senza volerlo davvero per poi scusarsi con il cuore in mano ma, prima di parlare, mettetevi anche nei suoi panni e cercate di capirlo. La situazione della famiglia di Martino non è affatto semplice e lui, giovane e solo, si ritrova a dover sostenere se stesso e la propria madre e sfido chiunque a non impazzire anche solo per qualche minuto. Non avrebbe dovuto a maggior ragione dato il malessere della madre ma, santo cielo, un ragazzo può reggere tutto questo da solo nonostante sia forte? Io non credo o, almeno, non credo possa riuscirci sempre rimanendo calmo, serio e maturo come sappiamo che è. Sono cose che succedono, sbagliatissime, per carità, ma all’ordine del giorno e non rendono certo una persona cattiva o egoista ma solo dannatamente umana.

 

 

 

 

Per un momento voglio soffermarmi sulla madre di Martino e su quello che prova lei, è una donna che è rimasta sola con un figlio che non riesce più a capire e che sembra odiarla e non voler passare minimamente del tempo con lei e, in un certo senso, Martino pensa che bisogna stare lontani da chi ha dei malesseri a livello mentale ma sono certa che anche grazie a Niccolò riuscirà a sviluppare un’idea diversa sull’argomento, non odia davvero la madre ma è talmente incasinato che non pensa di avere la forza necessaria per reggere anche la madre e, forse, non ne ha nemmeno voglia, al momento ma, insomma, è pur sempre un ragazzo ma è Martino Rametta, un essere umano speciale e straordinario che ci darà tante soddisfazioni, anche con sua madre e si farà perdonare, ne sono sicura.

Non deve essere facile per questa donna ma io spero con tutto il cuore che suo figlio riesca ad aiutarla a trovare la forza necessaria per combattere e reagire perchè con le poche parole che ha detto in merito al viaggio in treno mi hanno devastata e hanno fatto capire cosa voglia dire avere attacchi di panico e depressione, significa pensare di non avere la capacità di fare le cose da soli e sentirsi totalmente incapaci, non rendersi più conto delle cose importanti e far passare le cose ordinarie in secondo piano, il mondo non ha più colori e si riduce tutto al problema che si ha, alla paranoia, all’ossessione, all’angoscia e alla depressione…mi auguro che questa donna riesca a vedere nuovamente i colori della vita che è tanto bella anche se per lei, in questo momento, è un buco nero che la sta risucchiando viva.

 

 

 

 

 

 

 

 

Abbiamo avuto modo di vedere Martino e Niccolò insieme solo per pochi secondi che ci hanno straziato il cuore, purtroppo, ma vedere le espressioni dei due mi ha fatto capire ancor di più quanto quei due si vogliano e abbiano bisogno l’uno dell’altro, quei “Tutto bene” e “Anche io” sono stati la cosa più falsa di questo mondo, le loro espressioni erano in completa antitesi rispetto a ciò che dicevano e alla forza che cercavano di mettere nelle loro parole che non avevano nulla di vero. Ho apprezzato tantissimo la forza di Martino che non l’ha fatto cedere quando nei suoi occhi potevamo leggere solo la disperazione che gli scorreva nelle vene e che gli si rifletteva limpidamente negli occhi che erano in piena tempesta. Avrebbe potuto cedere e godersi quel poco tempo che Niccolò li avrebbe concesso eppure non l’ha fatto, ha tenuto duro ed è andato via perchè non vuole un ritaglio del tempo del ragazzo, vuole Niccolò nella sua interezza e totalmente, ogni minuto della sua vita (e, non temere, l’avrai).

 

 

 

 

Arrivo alle due scene che hanno e avranno un’importanza fondamentale per Martino e per lo sviluppo della storyline e per noi che guardiamo SKAM Italia e una delle due per chi fa fatica ad accettare il coming out  e che arriva a rifiutare una persona solo perchè ama qualcuno del proprio stesso sesso.

La scena dell’incontro con lo psicologo è stata sicuramente fondamentale e Martino aveva bisogno di confrontarsi con qualcuno di esterno rispetto alla sua famiglia e ai suoi amici ma io ho qualcosa da ridire sulla modalità con cui è stata rappresentata la classe degli psicologi, visti nel mondo televisivo e cinematografico come persone un po’ sui generis e poco serie, caratteristica che mi fa sempre innervosire perchè la serietà è una delle prime cose che fanno innescare il rapporto di fiducia tra due persone, tra il medico ed il proprio paziente che non va lì per curare un mal di gola o un’influenza ma per prendersi cura della propria mente, della propria anima e dei propri sentimenti.

L’esempio pratico che lo psicologo ha messo in atto è stato eccezionale, diretto e ricco di insegnamenti, non sto discutendo ciò ma ci sono stati due scivoloni che avrei preferito non ci fossero, non da parte di una figura professionale importante come ad esempio il definire “bella merda” ciò che sta vivendo Martino e l’incitarlo a parlare con i propri amici dato che non vuole parlare con gli psicologi. Ora mi spiego meglio perchè l’argomento è delicato e ci tengo a sottolineare dei concetti, non è come sembra, ve lo posso assicurare, e ora ve ne renderete conto, spero.

 

 

 

 

 

 

 

 

Martino sa benissimo che sta vivendo un momento davvero orribile e non credo avesse bisogno di sentirselo dire da un’altra persona in un modo così secco e d’impatto come ha fatto invece lo psicologo ma al tempo stesso proprio quella modalità gli è servita a svegliarsi e a decidere di prendere in mano la situazione e di reagire, il problema è che sarebbe potuto non accadere ciò, si sarebbe potuto chiudere ancor di più in se stesso e sentirsi ancor di più inadeguato e più pieno di problemi, credo che lo psicologo sia stato un po’ troppo leggero nel definire semplicemente “bella merda” tutto il tumulto di Martino soprattutto perchè era la prima volta che lo vedeva e non aveva un rapporto tale per potersi permettere di ironizzare e rendere meno tragica una situazione che per il ragazzo sta diventando invivibile.

Anche invitarlo a parlare con i suoi amici come soluzione totale ai suoi problemi non è stato un consiglio del tutto giusto nel senso che gli amici sono importanti quando si vive un brutto momento e ci aiutano a sentirci meno soli e a rendere più sopportabili i problemi che la vita ci mette davanti ma qui si sta parlando di disturbi del sonno, disturbi che stanno rendendo ancor più faticosa e difficile la vita di Martino, disturbi che hanno bisogno di una soluzione professionale e di un aiuto concreto, aiuto che gli amici non possono essere in grado di fornirgli. Ovviamente parlando e confessandosi potrebbe riuscire a sentirsi più sollevato e, sicuramente, compreso e, quindi, potrebbe finalmente ricominciare a dormire sonni sereni ma uno psicologo non può e non deve minimamente sottovalutare un problema come l’insonnia e ridurre il tutto al “Okay, non vuoi parlare con gli psicologi allora parla con gli amici”, sicuramente è fondamentale parlare con i propri amici e con chi ci vuole bene ma in certi casi c’è bisogno di un aiuto in più, un aiuto professionale perchè, come ha detto lo psicologo, la privazione di sonno è una condizione molto grave e pericolosa e anche debilitante, aggiungerei. Martino, probabilmente, supererà tutto da solo e con il supporto degli amici e molte persone in situazioni simili che guardano SKAM Italia riusciranno ad andare oltre come sta facendo Martino ma non vorrei che persone più fragili o con più problemi di questo protagonista possano pensare che TUTTO sia risolvibile senza un aiuto tecnico e professionale perchè, purtroppo, alcune problematiche richiedono un terapeuta, qualcuno di esterno.

L’esempio pratico è stato mirato e, diciamo così, ha sopperito agli scivoloni che, secondo me, ci sono stati ed ecco perchè, alla fine, ho apprezzato tantissimo questa scena, ecco perchè vi ho chiesto di aspettare sottolineando il fatto che certe volte non è come può sembrare.

Con quella posizione e con il farlo cadere a terra, lo psicologo ha fatto capire a Martino che è bene reggersi agli altri e sentirsi tranquilli e in pace in quella condizione ma che rafforzarsi ed essere forti singolarmente è importante perchè, nel momento in cui rimarrà solo per scelta altrui o non avrà la forza, il coraggio o avrà troppa paura per farsi aiutare e sostenere dagli altri, cadrà a terra e rimarrà senza appoggio e non saprà come fare cioè accadrà ciò per cui le persone devono imparare a salvarsi da sole e ad essere forti abbastanza per se stessi anche quando non hanno nessuno intorno, anche quando si sentono fragili come delle foglie in autunno…chi ci sta intorno è un di più, una forza aggiunta ma non la nostra unica forza quindi, ritornando a Martino, lui dovrà essere capace di reggersi agli altri quando ne avrà bisogno e quando rischierà solo di allontanare il mondo e di non essere per nulla capito ma dovrà anche essere capace di non schiantarsi al suolo quando sarà solo e questo insegnamento è stato ciò di più fondamentale in questo episodio di SKAM Italia insieme alla dimostrazione di come dovrebbero comportarsi le persone che ci amano durante e dopo un coming out.

Concludo proprio parlando della BROTP più potente di SKAM Italia, quella tra Martino e Giovanni, i due migliori amici che, nonostante tutto e tutti, solo sempre lì ad affrontare tutto insieme. Finalmente Martino è riuscito a superare la propria paura e si è reso conto del fatto che Giovanni aveva già capito tutto senza nemmeno bisogno di spiegazioni da parte di colui che considera un fratello. Vorrei dire solo che Martino prima o poi, secondo me, dovrà confessargli che aveva un interesse per lui e che aveva architettato tutto quel piano per farlo lasciare con Eva, per rispetto e per correttezza ma, staremo a vedere se accadrà. La reazione di Giovanni al coming out di Martino è stata eccezionale, si è sentito parte della vita del proprio migliore amico e l’ha fatto sentire capito, non gli ha minimamente fatto pesare nulla perchè così dovrebbe essere sempre, agli amici non deve interessare chi ti piace ma solo che quella persona ti faccia stare bene e non ti faccia soffrire, che sia alla tua altezza e che ti meriti, che ti rispetti e che ti ami, il sesso di questa persona non è importante nè interessante.

Giovanni ha dato pienamente voce ai miei pensieri, a quello che ognuno di noi dovrebbe pensare, si è comportato come se stessero parlando di conquiste come al solito e, infatti, ha anche espresso il proprio parere su Niccolò in completa tranquillità per poi far capire a Martino con una semplice mano tra collo e capelli che è orgoglioso di lui e che il ragazzo che gli piace dovrebbe lasciare la propria ragazza perchè lui è ciò di più meraviglioso esistente sulla Terra. Giovanni è davvero orgoglioso del proprio amico, è fiero di lui e vuole solo che sia felice e che non lo escluda più dalla sua vita perchè sarà sempre lì per lui, a prescindere da tutto.

Per fortuna l’episodio si è concluso con la gioia negli occhi di Martino, con quel sorriso che ci ha fatto quasi completamente dimenticare tutte le sofferenze di queste settimane, Niccolò sta cercando il virus e cioè il modo di poter stare con lui e Martino dovrà prendere lezioni di equitazione e cioè imparare a destreggiarsi in ciò che sarà la relazione tra loro due e questa specie di metafora mi ha quasi fatta piangere per la bellezza e per le difficoltà che incontreranno i due per amarsi. E’ stata qualcosa di meraviglioso e forte al tempo stesso solo che Martino non ha ancora colto completamente il senso di quel blocco di post-it, non sa ancora cosa lo aspetta ma sa che su quella giraffa saranno in due e che non sarà più solo.

Voto all’episodio: 8 e mezzo

P.s. un grazie a Sana che con quel “il preziosissimo Martino Rametta” ha fatto grandi cose e si è aggiudicata il premio di migliore amica…saranno best buds solo che ancora non lo sanno

 

 

 

 

 

 

 

Beh, i prossimi episodi saranno scoppiettanti e anche difficili quindi direi di chiudere qui.

 

 

 

 

 

 

 

Alla prossima settimana, miei cari tesori.


Irene

 

 

 

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.