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SKAM Italia – Recensione 4×02

SKAM Italia è il nostro Universo felice, ormai è chiaro e anche questo secondo episodio ha fornito vari punti di riflessione fondamentali per convivere e vivere, non solo sopravvivere.

Le vacanze estive

SKAM Italia

Sana, come è normale e giusto che sia, vuole partire con le proprie amiche per le vacanze estive e come metà è stata scelta Mykonos, un luogo che, per qualsiasi madre, risulterebbe non così tranquillo, anzi. Figuriamoci per una madre di una ragazza musulmana che segue uno stile di vita diverso dalla propria comitiva e che potrebbe essere oggetto di discriminazione degli avventori in vacanza.

Sia la madre di Sana che Rami sono spaventati per questa vacanza ma lo dimostrano in modi diversi, mentre la donna non si fida delle amiche di Sana e non vuole prendere una decisione senza il parere paterno che potrebbe essere influenzato dalla partecipazione di Sana al campo della comunità islamica in primavera, il fratello teme che indossare il burkini possa essere motivo di prese in giro e di alienazione.

Sana ha necessità di andare in vacanza e merita di partire con le proprie amiche e tutti dovrebbero avere fiducia in lui e nel fatto che possa riuscire benissimo a far coesistere il suo essere italiana e il suo essere musulmana senza però dover rinunciare ad uno dei mondi. Sana potrebbe essere la dimostrazione vivente del “volere è potere”, niente e nessuno possono bloccare la vita di una persona e credo questo sarà lo slogan della stagione, le diversità possono coesistere se si vuole.

Ho apprezzato tantissimo la voglia di Malik di far sentire Sana a suo agio e di incitarla ad indossare il burkini perché se possono le modelle può anche lei che non ha nulla da invidiare a nessuno e che può essere se stessa, bellissima e apprezzata con qualsiasi cosa indossa e grazie ad ogni decisione che prenderà e ad ogni azione che deciderà di compiere.

Le vacanze si scontrano con il dover affittare una casa per il periodo scelto e, come abbiamo visto, le ragazze hanno pensato di scegliere la casa prenotata da Chicco Rodi, Federico Canegallo etc…in sostanza dai ragazzi di Villa che abbiamo conosciuto ancor di più durante la terza stagione di SKAM Italia.

Il problema sorge nel momento in cui la casa in questione, una villa enorme, un vero e proprio castello, costa decisamente troppo per ogni persona con un po’ di sale in zucca e, ovviamente, se le ragazze fossero state in dieci la questione sarebbe totalmente cambiata.

Cosa decide di fare Sana? Quando vede arrivare la versione italiana delle Pepsi Max, gruppo che non ho mai sopportato praticamente nemmeno in SKAM OG, pronte ad aggiudicarsi la casa senza minimamente considerare il prezzo e a prendere in giro loro che non hanno un budget così alto.

Giustamente le ragazze non hanno modo di pagare la casa ma, ormai, l’hanno fermata…cosa succederà adesso? Come faranno? C’è da aspettare, è chiaro.

Malik e Sana

Sia la scena finale che quella in cui si scambiavano messaggi che quella in cui Sana guarda sorridendo Malik giocare sono state stupende e piene di significato.

Sana ha proprio bisogno di Malik, del suo coraggio, della sua empatia, della sua sensibilità, della sua dolcezza, insieme sono davvero bellissimi e sono complici, c’è affinità tra di loro, già da questi pochi momenti abbiamo potuto capire quanto siano potenzialmente perfettamente imperfetti insieme.

Vedere la nostra ragazza in un mondo tutto suo mentre scorre le foto di Malik su Instagram mi ha fatto davvero bene al cuore, si è estraniata così tanto da non vedere nemmeno Niccolò andare via e da non essere poi tanto interessata ad occuparsi dello scrivere il nuovo episodio della radio.

La scena finale di questo secondo episodio di SKAM Italia poi è la ciliegina sulla torta, Malik e Sana insieme si divertono, sorridono, parlano di tanti argomenti e riescono a capirsi anche solo con uno sguardo, si vede che hanno paura di questa complicità perchè è qualcosa che non hanno mai provato ma, al tempo stesso, ne hanno bisogno.

Malik ed Eva

Siamo seri? No, io mi rifiuto di vederli insieme anche se, probabilmente, ci toccherà.

Sana è gelosa, è chiaro, ma se devo dirla tutta non è piaciuto ciò che ha detto sui ragazzi musulmani che considerano le donne italiane “facili” per non usare il termine usato da lei e che trascorrono il proprio tempo con loro giusto per fare esperienza e per divertirsi per poi sposarsi con le donne musulmane.

Non si è resa conto che non sono tutti uguali e che, per quanto sia vero che i musulmani poi si ritrovano a sposare donne musulmane, non è giusto dire una cosa simile perchè si è gelosi.

E questa è l’ennesima dimostrazione di quanto Sana sia una ragazza come tutte le altre, innamorata di un ragazzo che potrebbe avere un interesse per un’amica a cui lei vuole bene.

E la frase che ha detto non mi piace anche perchè è come se avesse screditato tutti, compreso suo fratello, Malik etc…insomma, un qualcosa di non proprio giusto.

In ogni caso sappiamo che Sana è in buonafede, ovvio ma quel discorso mi ha fatto un po’ storcere il naso.

Voto all’episodio: 8, un bellissimo episodio che considero ancora come apertura della stagione, come il primo episodio.

Bonus:

SKAM Italia
  • Finalmente abbiamo visto nuovamente i nostri Rames/Nicotino insieme e credo di aver gioito come una bimba il giorno del suo compleanno e non vedevo davvero l’ora di innamorarmi ancora e ancora delle mie due giraffe preferite.
  • Emma Covitti che fa parte delle UFB? Non riesco a crederci.

Vi lascio il link della prima recensione della quarta stagione di SKAM Italia e vi aspetto venerdì sempre alle 17:00 e anche sulla nostra pagina Facebook per recensire il terzo episodio.

Irene

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Salve, sono Irene e non ho mai amato definire la mia persona e ciò che faccio. So solo che ciò che viene scritto, nel momento stesso in cui viene composto, non è più solo mio ma anche di chi legge. Sono curiosa di sapere in che modo lo sarà. Meglio nota come vulcano d'idee o l'Arti(coli)sta per un chiaro e semplice motivo: la scrittura è il mio elemento, l'arte che mi scorre nelle vene, il modo più realistico e spontaneo che ho di vivere.